Rifiuti. Poveri fiorentini: cornuti e mazziati

Firenze, 21 Ottobre 2009. La notizia che i fiorentini dovranno pagare un 10% in piu' di imposta sui rifiuti e' il sintomo di un malessere diffuso che travalica gli amministratori di una parte politica o dell'altra, e mette in gioco una capacita' imprenditoriale amministrativa che sembra essere carente ovunque.
Il Governo nazionale si sta gia' muovendo per fare carta straccia di una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che l'Iva non si paga e che dovrebbe essere restituita quella versata negli ultimi cinque anni (1): si e' inventato una nuova gabella retroattiva facendo riferimento ad una legge del 1937.
Il Governo locale, l'amministrazione guidata dal neo-Sindaco Matteo Renzi, siccome non riesce a riscuotere il dovuto dalle scuole, ha avuto la geniale idea di addebitare il disavanzo a tutti i fiorentini.
Tra vessatori furbi (Governo) e incapaci (Comune), chi ci rimette? Come al solito il cittadino utente e consumatore: invece di essere il soggetto economico intorno al quale dovrebbero essere modellate le politiche di governo e di amministrazione, continua ad essere considerato come l'ultimo anello su cui scaricare tutto cio' che non si riesce a risolvere altrimenti (Comune) o che non si vuole perdere anche se riscosso per anni illecitamente (Governo).
Un modo di governare e di amministrare che non va preso a modello. Un modo che ce la dice lunga su quali siano gli interessi di chi e' stato incaricato di gestire questo potere per semplificarci la vita.
Ognuno ne faccia tesoro.

(1)

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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