Morti da vero covid-19; morti da trattamenti sanitari errati; morti per decorso del termine fissato dal Padreterno (per i credenti).
Se c’è un dolore angoscioso che, come cittadino appartenente a questa nostra bella Italia, mi determina vari pensieri dal punto di vista strettamente umano, detto sentimento ha certamente una sua oggettiva seguente spiegazione. E, come succede a me, succederà a molti altri che, anche per diversa indole personale, non scrivono come faccio io anche per professione.
Voglio essere breve, parlando, anzi scrivendo, in base a quelle sensazioni che, almeno finora, non mi hanno mai deluso, sia nel bene che nel male.
Anzitutto vorrei dire grazie a tutti i medici, infermieri e personale sanitario vario che si sono sacrificati, anche a costo della vita per quella degli altri, a volte riuscendo a volte no. Anche questi, a mio avviso, sono stati vittime di eventi che non dovevano accadere, vuoi per impreparazione rispetto ad un virus tuttora sconosciuto, vuoi anche perché – e questo va detto anche se dubito che venga capito – in grandi ed improvvisati contesti sanitari si finisce per seguire un protocollo disegnato dall’apice, al quale non è possibile sottrarsi per varie conseguenze che non ritengo opportuno esternare in questa sede, con ventilatori, maschere, e terrore del contagio, che hanno certo contribuito al resto.
Fatta questa premessa alla luce di quanto la scienza medica sin qui mi ha insegnato in termini di…contraddizioni, incertezze, terrore mediatico e tanti sicuri errori dal punto di vista anche logistico (mi riferisco alle concentrazioni sanitarie dalle quali non poteva non alimentarsi e propagarsi il virus, ma anche, se mi è democraticamente permesso, a tante stupidaggini), realtà che stanno già trasformando la pandemia in altre patologie di ordine psichiatrico), vorrei sapere, almeno con approssimazione dato che la verità vera non si saprà mai, se almeno una buona metà dei decessi siano o meno da imputare più ad un sistema improvvisato, incapace di gestire un evento straordinario, oppure al Coronavirus, tanto da dover pensare che molti di essi non si sarebbero verificati.
Andrebbe anche detto che, in relazione a quanto precede, sarà davvero difficile stabilire la vera causa dei decessi in quanto, la psicosi collettiva da coronavirus, potrebbe aver contagiato anche la classe medica, e ciò, perseguendo essa, come ha fatto, cure che nulla avevano a che fare con la pandemia, a seguito di una prima diagnosi forse frettolosamente effettuata, magari di natura simile al virus…o giudicata tale in funzione del momento.
Ed infine, dato che mi sono ripromesso di essere breve , ci sarebbe da chiedersi, quanti davvero siano stati richiamati (o saranno) alla Casa del Padre perché quest’Ultimo, al di fuori del Coronavirus, appena creato l’uomo, aveva anche tracciato un disegno esistenziale di durata stabilita sin dalla nascita di ognuno di noi.
Di preciso, con riferimento alla “triade interrogativa” in premessa, a mio avviso, non sapremo mai nulla.
Questo è parlar chiaro !
Arnaldo De Porti
(Belluno-Feltre