SMI-LAZIO IN REGIONE: CONCLUSA RIUNIONE PER ORGANIZZAZIONE CAMPAGANA VACCINALE VIRUS A-H1N1

Dal Sindacato Medici Italiani proposte per arginare rischio pandemia: “Destinare i fondi del progetto influenza al territorio. Inutili i call-center se sono privi di raccordo effettivo con i medici”

Conclusa la riunione incentrata sull’organizzazione della campagna vaccinale del virus influenzale A-H1N1. Durante l’incontro, che si è svolto il 2 ottobre presso la Regione Lazio alla presenza del Senatore Esterino Montino, vicepresidente della Giunta regionale, Salvatore Calabretta direttore alle politiche della prevenzione e sicurezza sul lavoro e delle diverse sigle sindacali, il Sindacato Medici Italiani ha presentato alcune proposte per fronteggiare e gestire il rischio pandemia. In primis, hanno sottolineato i sindacalisti, urge una riorganizzazione complessiva dei servizi assistenziali nel periodo critico: incremento della Continuità Assistenziale CA (ex Guardia Medica) nelle ore notturne, nei festivi e prefestivi, l’istituzione di un servizio di CA anche nei giorni feriali; proposta avvalorata anche dallo stesso Montino, attivazione della Centrale di Ascolto della Continuità Assistenziale nei diurni feriali in sinergia con l’Ares 118. Inoltre è stata richiesta la possibilità di consentire ai medici di famiglia l’utilizzo dei locali e del personale sanitario delle Asl per vaccinare i propri assistiti. “Il problema delle vaccinazioni presenta molte sfaccettature – dichiara Andrea Figà-Talamanca, vice presidente regionale Smi-Lazio – Si tratta di vaccinare interi settori di popolazione, compito che esula da quelli individuati a livello europeo per i medici di famiglia, con sovraccarichi gestionali ed organizzativi difficili da gestire autonomamente. Inoltre, pur nella opportunità di evitare allarmismi, va detto che non è del tutto chiaro se il nuovo vaccino sia privo di specifiche controindicazioni. Nel dubbio che il farmaco comporti reazioni avverse non affrontabili in uno studio privato, chiediamo strutture attrezzate per gestire qualunque situazione. Una possibilità concreta – conclude il sindacalista – potrebbe essere quella di attivare un centro di coordinamento in ciascuna Asl, realizzare report aggiornati per valutare l’effettivo andamento della pandemia, organizzare i pazienti nel poliambulatorio pubblico distrettuale, a giorni prestabiliti, disponendo anche del personale di supporto per quel tipo di lavoro, al di là dalla quotidiana attività del medico di medicina generale. Questo consentirebbe una più adeguata gestione di tutta la procedura, a partire dalla corretta individuazione dei soggetti da vaccinare e dal fornire loro un'adeguata informativa”.

Ufficio Stampa Smi-Lazio
Elisabetta Menga
349/ 21.19.335
elisabettamenga@gmail.com

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