ALCOL ASCOLI/ PETRELLI (EX DCA): BENE DIVIETO SINDACO, ORA TOCCA AGLI ALTRI COMUNI DEL PICENO

“Non ridurre solo al divieto, senza pensare alla prevenzione. Introdurre sanzioni sociali”
(PRESSOFF.INFO) ASCOLI PICENO, 01 OTT. – “Bene Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, che, recependo le nostre invettive, ha decretato un’ordinanza che vieta la vendita e somministrazione di alcolici e cocktail agli under 16. L’attenzione dell’Amministrazione comunale però ora non si deve ridurre solo al divieto, senza pensare alla prevenzione. Giusta la sanzione amministrativa pecuniaria per chi vende il prodotto vietato ma il consumatore, ovvero il minore, deve avere una sanzione sociale. Inoltre sarebbe bene che tutti i Comuni della Provincia prendessero esempio da Ascoli”. Alla notizia che dal 10 ottobre entrerà in vigore in via sperimentale per 6 mesi l’ordinanza no-alcol, lo afferma l’autonomista democristiano, segretario comunale dell’ex Dca, Francesco Petrelli, che da luglio scorso aveva chiesto a Castelli d’assumersi la responsabilità di fare quanto poteva, non tenendo in alcun conto i condizionamenti di forti lobby locali, che mettono in piedi un circuito che dà da bere ai ragazzi per fare soldi senza badare alla loro vite. “Nell’esprimere personalmente – prosegue Petrelli – la nostra soddisfazione all’assessore comunale alla gioventù, Massimiliano Brugni, per aver finalmente varato il decreto da noi invocato a gran voce, trattandosi di un ordinanza sperimentale con durata 6 mesi, abbiamo ribadito che l’attenzione del Comune non si riducesse solo al divieto, senza pensare alla prevenzione. La più grande prevenzione dell'alcolismo e di tutte le altre dipendenze è la promozione umana: dare ai ragazzi una prospettiva di senso in cui inquadrare la propria vita. I ragazzi non devono avere luoghi scoperti, lunghe ore senza far nulla in strada con gli amici o davanti allo schermo di un computer. È questo l'intervento fondamentale che possono fare i genitori. In questa età, infatti, la loro autorità è spesso contestata e il più delle volte sono gli ultimi a sapere. Proprio in questa direzione i Comuni e le varie Istituzioni dovrebbero attivare da subito corsi per prevenire il disagio, con incontri tematici che possano aiutare a conoscere meglio i problemi di alcol e droga, ma anche quelli legati alle nuove tecnologie. Giusto, poi, chiedere la sanzione amministrativa pecuniaria per chi vende il prodotto vietato ma il consumatore, ovvero il minore, deve avere una sanzione sociale”. “Multare la famiglia, infatti – conclude Petrelli -, non aiuterà il giovane a comprendere pienamente il suo errore e il pericolo che deriva dall'abuso di alcool. E' solo responsabilizzando i giovani che li aiuteremo a diventare cittadini in modo completo; la loro sanzione sia accudire vittime di incidenti stradali e le loro famiglie. L’assessore Brugni, qualora non vi fossero impedimenti di carattere legislativo, si è già detto favorevole”.

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