SMI-PUGLIA DENUNCIA: IN STAND-BY IL PROGRAMMA DI RIORDINO DEL SERVIZIO 118

Il Sindacato dei Medici Italiani chiede immediato intervento della Regione Puglia

Bari, 22 settembre – Il programma relativo al “riordino del servizio 118” della Regione Puglia è in stand-by. Un ritardo inspiegabile, sottolineano gli esponenti del Sindacato dei Medici Italiani (Smi-Puglia), nonostante lo scorso mese di giugno sia stata regolarmente approvata la succitata riorganizzazione sanitaria attraverso la firma dell’Accordo integrativo regionale (Air) inerente alla medicina generale tra Regione e organizzazioni sindacali, con annesso stanziamento di circa 5 milioni di euro per l’operazione complessiva di restyling. Obiettivo primario del programma di ‘riordino del servizio 118’, quello di garantire ed assicurare all’utenza un’assistenza sanitaria ben pianificata, senza alcun depotenziamento della dotazione organica. “Vorremmo sapere per quale motivo non ci sia ancora stata l’attuazione legislativa dell’Air e, conseguentemente, la riorganizzazione territoriale del servizio del 118 – afferma Roberta Ladisa, medico ‘Seus’ ed esponente dello Smi-Puglia – Perché, dunque, dopo la segnalazione delle zone carenti e la formulazione della graduatoria, non è stata assicurata l’assegnazione effettiva della titolarità, costringendo i colleghi a lavorare in drastiche condizioni di sotto-organico anche nel periodo estivo. Riteniamo davvero paradossale che un servizio, indispensabile per i cittadini, debba essere cristallizzato da un sistema burocratico farraginoso. Non dimentichiamo che il ‘servizio di riordino del 118’ garantisce la formazione e l’aggiornamento degli operatori sanitari, aumenta il periodo annuale di astensione obbligatoria, riconosce una indennità per servizio di attività, aumenta le indennità di straordinario e festivo, introduce nuove tutele assicurative non previste nell’accordo collettivo nazionale e, per la prima volta, vede protagonisti i colleghi del 118 nell’organizzazione del proprio lavoro. Alla luce di tutto questo – conclude Roberta Ladisa – chiediamo alla Regione Puglia di concedere al servizio del 118 e ai medici che vi operano, la giusta attenzione e i mezzi adeguati per affrontare sia l’assistenza sanitaria ordinaria che quella straordinaria, anche in vista delle problematiche legate alla eventuale diffusione dell’influenza ‘A’ per la quale siamo, ad oggi, sprovvisti di linee guida”.

Smi-Puglia Ufficio Stampa

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