IV RAPPORTO DI PREVISIONE CENTRO STUDI ECONOMIA REALE SULL’ECONOMIA E LA FINANZA PUBBLICA ITALIANA 2010 — 2013

IV RAPPORTO DI PREVISIONE CENTRO STUDI ECONOMIA REALE SULL’ECONOMIA E LA FINANZA PUBBLICA ITALIANA 2010 – 2013

“ Segnali di ripresa e uscita dalla crisi”

Giovedì 24 Settembre 2009, dalle ore 9.00 alle ore 13.30 – Sala Capitolare del Senato, Piazza della Minerva 38 – Roma

COMUNICATO STAMPA

ROMA, 23.09.09 – Il Centro Studi Economia Reale, fondato da Mario Baldassarri , economista e Presidente della Commissione Finanze e tesoro del Senato della Repubblica, presenta domani 24 Settembre 2009 il IV Rapporto di previsione sull’economia e la finanza pubblica italiana per il triennio 2010 – 2013. Nella prima sessione, alle ore 9.15, si analizzerà lo scenario dell’economia mondiale con relazioni di: Arrigo Sadun Executive Director IMF, Massimo Suardi Direzione Affari Economici e Finanziari Commissione Europea, Michele Fratianni Indiana University, Paolo Guerrieri Istituto Affari Internazionali e Paolo Savona Università LUISS. La seconda sessione, con inizio alle ore 10.30, prevede la presentazione del IV Rapporto di Previsione del Centro Studi Economia Reale con una relazione di Mario Baldassarri e il dibattito sulla politica economica italiana con gli economisti Giuliano Cazzola, Gustavo Piga, Nicola Rossi ed i giornalisti Giancarlo Mazzuca, Antonio Polito e Piero Sansonetti.

Il rapporto del Centro Studi Economia Reale si basa sull'analisi del quadro economico internazionale, secondo quanto emerge dai maggiori centri di previsione e dalle più importanti istituzioni economiche e finanziarie mondiali.

Il consenso corrente in questo mese di settembre indica un andamento a “V” del ciclo economico internazionale.

Rispetto a questo scenario, relativamente “ottimistico”, molti osservatori e centri studi internazionali pongono però alcuni elementi di rischio che porterebbero invece a un andamento a “W” o a “U” o addirittura a “L” del ciclo economico internazionale. A ciò si aggiungerebbe per l'Europa il “rischio” di un ulteriore forte apprezzamento dell'euro fino a 1,60-1,70 in rapporto al dollaro al quale resta agganciato comunque lo yuan cinese che quindi si svaluterebbe ulteriormente rispetto all'euro penalizzando ancor più le produzioni europee.

Nonostante questi elementi di rischio, il consenso internazionale assegna ancora oggi maggiori probabilità allo scenario di un ciclo economico internazionale a “V”.

Da questo quadro “esterno” dell'economia mondiale “relativamente ottimistico” è stato derivato l'andamento tendenziale dell'economia italiana per i prossimi anni, valutando i profili della produzione, dell'occupazione, dell'inflazione e della finanza pubblica conseguenti agli effetti che l'economia mondiale ed europea in particolare esercitano sul sistema economico italiano.

In queste condizioni l'economia italiana avrebbe una lenta e modesta ripresa nei prossimi anni, fatto in sé positivo, ma troppo lento e troppo lungo sarebbe il percorso di recupero almeno delle condizioni esistenti nel 2007 prima della crisi.

Infatti, il PIL in valore reale tornerebbe al livello del 2007 soltanto nel 2014, così come il livello di occupazione e il tasso di disoccupazione. I consumi recupererebbero quello stesso valore del 2007 tra il 2012 e il 2013. La pressione fiscale continuerebbe a rimanere elevata. Il deficit pubblico scenderebbe sotto il 3% del PIL soltanto nel 2015 e si riporterebbe a quell'1,5% registrato nel 2007 soltanto dopo il 2016. Il rapporto debito pubblico/PIL continuerebbe a crescere fino al 2015 e tornerebbe sotto il 105% registrato nel 2007 non prima del 2020.

E' evidente pertanto che accettare supinamente questo profilo tendenziale significherebbe subire a lungo condizioni di quasi stagnazione e comunque bassa crescita, elevata disoccupazione subendo inoltre il rischio permanente di una finanza pubblica in condizioni di estrema fragilità. Per di più, ingenti sarebbero le risorse da destinare agli ammortizzatori sociali anche oltre il prossimo anno per fronteggiare una evidente emergenza sociale.

Rispetto a questo andamento “tendenziale” dell'economia italiana il Centro Studi Economia Reale ha valutato una manovra di politica economica, quantitativamente tale da potere incidere in modo significativo sui quegli andamenti tendenziali.

Tale manovra si articola in un contenimento di spesa pubblica corrente pari a 35 miliardi di euro da concentrare sulle voci “Acquisti di beni e servizi delle Amministrazioni Pubbliche” e “Trasferimenti pubblici a fondo perduto”. Le risorse così liberate consentirebbero pertanto, senza determinare neanche un euro in più di deficit pubblico, un taglio strutturale e consistente del carico fiscale sulle famiglie (15 miliardi) e sulle imprese (12 miliardi), un aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture (5 miliardi), maggiori risorse per la sicurezza e la difesa (2 miliardi), e per la ricerca scientifica e l'innovazione tecnologica (1 miliardo).

Questo tipo di riforme strutturali rafforzerebbe in modo consistente la ripresa della produzione e dell'occupazione, introdurrebbe elementi di maggiore equità sociale, accelerando, per di più, il rientro del deficit e del debito pubblico.

Il PIL, l'occupazione e il tasso di disoccupazione tornerebbero ai livelli del 2007 due anni prima, tra il 2011 e il 2012, così come l'andamento dei consumi che tornerebbero al livello del 2007 tra il 2010 e il 2011. La pressione fiscale si ridurrebbe già nel 2010 e tornerebbe a livello del 40% registratosi nel 2006 già tra il 2011 e il 2012. Il deficit pubblico scenderebbe sotto il 3% del PIL nel 2012 e sotto il livello del 2007 nel 2013, cioè tre anni prima rispetto all'andamento “tendenziale”. Il debito pubblico comincerebbe a ridursi rispetto al PIL già nel 2012 e tornerebbe al 105% del PIL del 2007 nel 2015, cioè 5 anni prima rispetto al tendenziale

Tale manovra appare inoltre necessaria anche alla luce delle condizioni dell'economia mondiale, e sarebbe ancor più necessaria qualora il ciclo economico internazionale non dovesse percorrere l'ottimistico profilo a “V” qui considerato ma le altre meno ottimistiche prospettive.

__________________________

Associazione Economia Reale

V ia delle Coppelle, 16 00186 – Roma

Tel. 06 45438731 Fax 06 45438737

info@economiareale.it

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy