C’era una volta il Ministro degli italiani all’estero, che s’interessava moltissimo, ma combinava veramente poco, poi c`e` stato un Viceministro, che s’interessava poco e non combinava nulla, ora abbiamo solo un Sottosegretario, che non s’interessa affatto e nemmeno risponde alle interpellanze provenienti da tutto il mondo.
La morale di questa favola, che sembra un incubo per gli italiani all’estero, e’ che in queste ultime tre legislature, stiamo assistendo ad un coinvolgimento del Governo sempre meno incisivo sulle problematiche dei concittadini all’estero.
La decisione piu` infelice e` stata l’elezione dei 18 Onorevoli nelle circoscrizioni estere, avvenuta in modo discutibile, che ha inviato al Senato ed alla Camera dei parlamentari, che non sono stati messi in grado o non sono in grado di combinare qualcosa di buono per i loro stessi elettori.
Non solo, ma tra i carrozzoni governativi esiste ancora il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che avrebbe dovuto essere sostituito nel 2006 proprio dai suddetti 18 parlamentari, infatti molti suoi consiglieri si candidarono per questo motivo.
Questo ente e` costato e costa parecchio allo Stato italiano e non e` mai servito a niente, tranne come base di lancio per qualche aspirante politicante o come punto di ritrovo per qualche pettegola.
Gli enti piu` discussi sono i Comites, comitati eletti tra i cittadini italiani residenti all’estero, con il compito principale di rappresentarli nei rapporti con le organizzazioni diplomatico-consolari.
Ai Membri dei Comites vengono richiesti dei pareri, obbligatori ma non vincolanti, sulle spese o sui contributi che lo Stato italiano andrebbe a versare ad enti o ad aziende residenti nella circoscrizione.
Se i pareri deliberati piacciono a tutti, i finanziamenti procedono con la responsabilita` morale dei Comites, se invece i pareri non vanno bene all’apparato burocratico, essi vengono completamente ignorati, ma se i pareri non vanno bene ai diretti beneficiari dei contributi statali, partono le denuncie penali contro i Membri dei Comites, ritenuti qualificabili come Pubblici Ufficiali agli effetti civili e penali; in parole povere, se si permettono di dare un parere non favorevole a qualche tentata truffa ai danni dello Stato, saranno loro ad andare sotto processo e non il truffatore.
A completare il quadro abbiamo i Patronati, costretti dalle procedure a dare un cattivo servizio ai pensionati, gli Enti gestori, frenati dalle lungaggini burocratiche ed i giornali effettivamente distribuiti presso la comunita` italiana, con i finanziamenti ridotti perche` assorbiti da quelli che non vengono distribuiti affatto, ma beneficiano comunque dei contributi statali.
In conclusione la politica per gli italiani all’estero si e` rivelata un fallimento e deve essere rivista, perche` gli sprechi e le inefficienze non solo non aiutano, ma offendono la stessa comunita` degli italiani residenti all’estero.
Dott. Cesare Sassi
Presidente Comites Miami
Fonte: www.LeNotizieUSA.com