Brasile -Aborto: ancora in primo piano. Testimonianza di volontariato estemporaneo

Fu la poesia musicale d'un vecchio amico ad ispirare una nuova campagna
contro un'ulteriore tentativo di depenalizzazione dell'aborto da parte di
una fetta alquanto “sinistra” del legislativo brasiliano.

L'amico in questione è Massimo Morsello, scomparso da pochi anni, uomo che
combattè “col sorriso e con la spada” – per citare altro suo testo – senza
paura di esser uno contro.

La campagna è quella effettuata durante lo scorso fine settimana nel
quartiere popolare di Piraquê nella zona ovest di Rio de Janeiro per educare
la popolazione sui rischi legati alle malattie sessualmente trasmissibili e
sul discusso argomento della depenalizzazione dell'aborto. Sabato pomeriggio
e domenica, con l'aiuto di molti volontari e l'appoggio della locale
associazione degli abitanti, ho raggiunto un grande numero di cittadini, tra
i meno abbienti di tutto il municipio di Rio de Janeiro, spiegando il
sotterfugio del “diritto alla morte” che una certa area politica vuole
inculcare nella mente dei cittadini. Venti e trenta anni prima, spiegai ai
numerosi presenti, politici altrettanto sinistri seminarono nelle menti
degli europei il diritto alla morte.

L'aver depenalizzato l'aborto in Italia, ad esempio, fu una delle peggiori
scelte politiche del secondo dopoguerra, questa decisione autorizzò una
strage degli innocenti senza precedenti, e diede all'aborto una connotazione
di “leggerezza” tanto che oggi, per le ragazze italiane, l'aborto è
equiparato a un normale contraccettivo.

La forte religiosità e l'innato amore per la vita della maggior parte delle
ragazze brasiliane, hanno giocato a mio favore riscontrando una quasi
unanime approvazione per le idee che ispiraron la campagna. Elder, il
presidente della associazione degli abitanti, diede il suo grande contributo
illustrando ai più giovani i rischi del sesso senza preservativo e come
prevenire e riconoscere le malattie veneree.
L'idea di questa campagna naque improvvisamente, dal ritornello della
canzone che riporto sotto, e dalla ridicola insistenza con la quale alcuni
politici brasiliani stanno cercando di seminare la cultura della morte
spacciandola come acquisizione di un nuovo diritto.

Non è la prima volta che mi lancio in un volontariato estemporaneo nel
quartiere di Piraquê: tre anni fa, sotto la sigla della Mater Italia Onlus
(associazione registrata presso la Provincia di Cremona) collaborai alla
distribuzione di 1000 ceste di alimenti per la popolazione povera tramite la
campagna Natal Legal.

Da quell'occasione naque un legame con l'associazione degli abitanti di quel
quartiere estremamente povero ed invito italiani residenti a Rio a dare il
loro contributo disinteressato per azioni volontarie estemporanee e sincere.

Lascio il lettore con le note di Massimo Morsello…

Aborto
Racconta pure, del momento in cui lo hai saputo
delle volte che lo hai voluto e del pericolo sventato
e della fame, della fame che gli hai risparmiato
della bocca che non s'è sporcato,
con il cono di un gelato
e quel dottore senza dolore,
mani di velluto.
Racconta pure di quella voglia di tornare indietro
di quelle reti da pescatore
che lasciavano nel mare.
La tua mano stretta forte,
la tua trappola in discesa
il tuo angelo di morte
suggerisce la tua resa
a guardarti dentro gli occhi sembri un sogno quasi fatto male
ma la mano che ti sveglia questa notte non è mano d'amore
è solo un ago che t'entra
a stimolarti il dolore,
ma all'angolo della strada appoggiato al futuro
non ci sarà nessuno che chiede un giro in bicicletta o a soffrire come un
bambino
e alla vita, alla morte e alla strada
lui non ci penserebbe ancora
a quante stanze ha la tua casa e a quanto guadagni l'ora
a quanto è stupido il sorriso della gente che ora ti consola.
Io ti racconto del mondo che non ho conosciuto
della vita che non ho vissuto
e delle cose che non ho saputo.
Di quelle navi,
di quelle storie da marinai
di quelle strade e di quei via vai
di quei buongiorno e di quei come stai
di questo buio senza colore di questi occhi miei.
Del mio rischio di un piede in fallo
sbagliare e rifarlo ancora
di soffrire quando ci s'innamora
e di tremare quando c'ho paura
e della fame della fame che non ci spaventa
della musica che ci addormenta
e del freddo che ci ammala
e del rifugio che ci accoglie la notte sotto le lenzuola.
Questa scelta che ti arma la mano e che ti accende la luce
ti fa donna moderna,
ti fa donna che piace
ma all'angolo della sera, stanotte c'è un gatto sopra il tetto
lui ne ha viste di strade e di gente passare sotto
e della vita, della morte e del vento
lui non si chiede niente
guarda il cielo e verso le stelle che si sono spente
guarda il mondo e cerca la musica ma non la sente.

Testo musicale di Massimo Morsello, tratto dall'album: Punto di non Ritorno.
1996

Marco Stella
Portale dei Lombardi nel Mondo

www.lombardinelmondo.org

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