Democrazia in pericolo …

Il Popolo della Libertà BRUXELLES

Sull’International Herald Tribune il leader dell'Italia dei valori (Idv), Antonio Di Pietro, ha acquistato una pagina di “advertisement” (pubblicità) ed ha fatto pubblicare questo annuncio:

«Appello alla comunità internazionale. La democrazia in Italia è in pericolo»

Il leader di Idv ha proprio ragione nel dire che la democrazia nel nostro Paese è in pericolo. Infatti è successo il 2 agosto 2009 che alla stazione ferroviaria di Bologna, dove si commemorava la strage del 1980, il ministro Bondi, che era intervenuto alla manifestazione in rappresentanza del Governo, è stato fischiato. È stato fischiato non per quello che ha detto, visto che non gli è stato consentito neanche di iniziare a parlare. È stato fischiato e gli è stato impedito di parlare a prescindere da quello che successivamente sarebbe riuscito a dire, perché appunto i difensori della democrazia “senza se e senza ma” esercitano così il loro concetto di democrazia e la loro azione politica.

Potete vedere e sentire quello che è successo qui:

Proviamo ad analizzare gli eventi specifici. Nel 1980, quando avvenne la terribile strage della stazione di Bologna, l'attuale ministro Sandro Bondi era un giovane, da poco maggiorenne, militante nella FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana), non era certamente un politico di spicco del Partito Comunista Italiano come Massimo D'Alema o Walter Veltroni.

Berlusconi all'epoca era un brillante imprenditore di Milano che lavorava per sviluppare la sua azienda e non era ancora, né era stato, un rappresentante del Governo. Mentre Romano Prodi, già nel 1978, ricopriva il suo primo incarico di Ministro dell'Industria nel 4° Governo Andreotti.

Ma allora perché si è impedito al rappresentante dell'attuale Governo di portare il messaggio di saluto durante le celebrazioni della strage?

Qualcuno può pensare che questo sia avvenuto perché il Governo non ha ancora fatto chiarezza sulle vicende della strage. Ma se questo fosse il motivo, allora perché non sono stati fischiati tutti gli esponenti del Governo degli anni passati?

Ricordiamo che Giuliano Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Romano Prodi e Massimo D'Alema hanno ricoperto l'incarico di Presidente del Consiglio per anni. Come mai questi Presidenti del Consiglio rappresentanti di Governi sostenuti da coalizioni di Sinistra non hanno fatto chiarezza sulle vicende occulte delle stragi d'Italia, da Ustica a Bologna? E come mai non sono mai stati contestati nelle piazze per questa lacuna?

Perché questa accusa si rivolge solo se il Governo è di Centro Destra e per altro a distanza di quasi 30 anni dagli eventi?

La risposta è semplice, perché in Italia la democrazia è a rischio: se governassero i partiti della Sinistra non ci sarebbe più alcuna possibilità di manifestare democraticamente opinioni diverse da quelle del regime; non sarebbe possibile avere televisioni o mezzi di informazioni liberi perché verrebbero posti in essere una serie di vincoli e limiti alle operazioni dei privati che operano in questi settori. Infatti per loro la democrazia si esercita impedendo ad Emilio Fede di presentare il suo telegiornale su Rete 4, mentre Corradino Mineo su Rai News 24 può lanciare qualsiasi contumelia contro il Governo ed il Presidente del Consiglio e guai a richiamare questi individui al rispetto di una maggiore obiettività e rispondenza delle notizie alla realtà.

Il concetto di democrazia, di libertà è a rischio quando si impedisce a qualcuno di esprimere la propria opinione o di partecipare alla vita pubblica, come hanno fatto impedendo ad un comico di candidarsi alla segreteria del Partito democratico. Hanno utilizzato una serie di cavilli che ha reso patetica questa esclusione. Invece avrebbero dovuto semplicemente dire che il Segretario designato è Bersani e quindi state buoni. Ma questo richiede una buona dose di trasparenza e questa manca ancor più che la democrazia.

La democrazia, quindi, è a rischio, ma per fortuna i cittadini italiani hanno imparato a difendere questo bene prezioso conquistato con il dolore ed il sangue e quindi non votano più per coloro che reclamano democrazia mentre la negano.

Il Giornale

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CHE VERGOGNA I FISCHI A BONDI. MA LO STATO ORA DEVE DIRE LA VERITA'

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