L’Italia che molti vorrebbero cambiare.

Prendo spunto da un articolo scritto dall’amico Rosario Cambiano da Colonia, in merito all’incontro di Berlusconi con Micciché e Dell’Utri del 17.07.09.

Sono reduce da un periodo di soggiorno in Italia e, come al solito, ho fatto ritorno nella “pulita” Svizzera, disgustato e nauseato dal Sistema che, alla luce del sole, sotto lo sguardo di tutti e con l’approvazione della gran parte degli Italiani, soffoca come un’enorme piovra l’Italia.

Il malcostume e la mancanza di civiltà primeggiano e fanno da fertile terreno alla malavita.

Micciché si è recato da Berlusconi per chiedere più attenzione per la Sicilia.

Vorrebbe che Berlusconi trattasse quest’Isola come l’Abruzzo.

Forse non sa che se Berlusconi ha dirottato il G8 dalla Sardegna alla disastrata regione italiana Abruzzo è stata una mossa strategica di grande astuzia. Pesate come sarebbe stato giudicato Berlusconi se avesse fatto lo sfarzoso G8 in Sardegna, parlando della miseria della regione disastrata dal terremoto. Cosa può offrire ancora la Sicilia a Berlusconi, oltre a quanto gli ha già dato, per indurlo ad avere ulteriori occhi di riguardo per la Trinacria?

Berlusconi ha detto a Miccichè che: il Sud è anche artefice dei suoi mali!

Ma, caro Berlusconi, questo è ammettere un grandioso autogol del governo!

Chi, più del Cavaliere, potrebbe insegnarci come guidare un’azienda?

Se si dovesse verificare in una delle sue aziende una scissione interna, tale come esiste in Italia fra il Nord e il Sud, siamo tutti convinti che, la prima cosa che farebbe, sarebbe: il cambio totale dei dirigenti dimostratosi inefficienti. Allora, efficientissimo presidente, perché non governa l’Italia come magistralmente dirige le sue aziende? Io lo so. Tutti lo sanno. In Italia nessuno si azzarda a dirlo.

Invito tutti e inviterei anche Berlusconi (se mi leggesse) a fare una piccola riflessione.

Il Sud è condizionato dalla Malavita per la mancanza dello Stato, e quel poco che c’è è talmente inefficiente che viene egregiamente manovrato dalla Malavita.

La maggioranza degli italiani del Sud è convinta che lo Stato è solo quell’Ente a cui vanno i soldi delle tasse, mentre la Malavita regna su tutto, anche sui politici.

E’ raro trovare in Italia, e specialmente al Sud, qualche politico che non sia arrivato al potere senza l’appoggio della Malavita.

Di conseguenza, nessuno di questi politici farà mai qualcosa contro chi ha contribuito a dargli l’apparente potere che ha.

Non serve fare nomi. Sarebbe molto più veloce elencare quelli integri, ma non ne conosco.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Fin’ora non ho ricevuto neanche un sassolino a riscontro.

Il male peggiore di tantissimi italiani che vivono in Italia è l’oblio e l’accettazione dello Stato attuale.

La maggioranza è convinta che non potrà cambiare mai qualcosa politicamente.

Questa convinzione scaturisce dalla mancanza di confronti.

Se si riuscisse a far conoscere a questa categoria di italiani, come vivono gli altri europei, come vengono governate le altre nazioni europee, forse capirebbero che l’Italia, con i patrimoni naturali che possiede, potrebbe essere la nazione guida dell’Europa e non il fanalino di coda.

Ma ancor prima, bisognerebbe insegnare a tantissimi italiani a trattare la loro Patria, le loro strade, il loro suolo, il loro circondario, come casa loro, loro proprietà e non territori di altri.

Gli italiani che vivono perennemente all’estero, sentono parlare quasi solo dei mali italiani e confrontandoli con i luoghi dove vivono, spessissimo, rimangono sconcertati e si vergognano di essere di origine italiana.

Gli italiani che vivono all’estero e hanno il privilegio di potersi recare periodicamente in Italia, hanno la possibilità di confrontarsi ogni volta con la realtà italiana. Vedono quello che funziona e quello che non funziona. Capiscono perché tanto non funziona e rimangono annichiliti dallo spreco che fanno i politi, di tante risorse del popolo italiano. Rimangono esterrefatti di fronte a come i governanti italiani convivono con la Malavita pur di rimanere al governo. Rimangono scioccati da come i residenti in Italia, senza reagire, lasciano governare il loro Paese da politici superpagati, incapaci e imbrigliati da loschi ricatti.

Se sorge qualche iniziativa (partito) che si propone di fare qualcosa di positivo, questa viene subito tacciata quale: Partito discarica dove raccogliere politici falliti in cerca di poltrone insieme a megalomani e mancati ministri. (Gasparri)

Finché partono iniziative da parte di italiani già coinvolti nell’attuale marciume, forse il senatore Gasparri ha ragione.

Se si vuol cambiare l’Italia, l’Azione dovrà avere origine ed essere realizzata da italiani

“ seri, esperti, competenti, incensurati e amanti dell’Italia”.

Ma dove li troviamo? Alcuni si trovano anche in Italia, ma la maggioranza vive fuori dal nostro bel Paese. Esiste gente che veramente potrebbe rimettere l’Italia sul piedistallo che merita.

Anno solo bisogno di lavorare ASSIEME e trovare Sostenitori. Urge:

– Riunire i Direttivi dei vari Promotori sparsi per il Mondo.

– Rifare collegialmente dei chiari Organigrammi.

– Riesaminare i diversi Programmi.

– Coinvolgere gli italiani all’estero che si disinteressano della politica italiana.

Gli attuali promotori della nuova Italia sono disuniti e non hanno sufficiente sostegno popolare né in Italia quanto all’estro. In Italia, per i motivi sopra menzionati. All’estero per motivi di disinteresse dalla gente che per secoli è sempre stata volutamente messa da parte e umiliata dai fratelli cittadini che vivono in Italia.

I cittadini Italiani che oggi vivono all’estero, nell’ombra, sono diverse decine di milioni.

Secondo i dati ufficiali dell’AIRE sono solo 3'734'428, di cui un terzo è nato nel Paese che li ospita.

I nostri governanti sapevano e sanno che esiste questa seconda Italia ignorata, ma nessuno la cerca.

Perche? …. Perché la temono!… Meno se ne parla e meglio è.

In più occasioni, ho coinvolto diversi politici lanciando la Proposta di: mettere in Italia ex emigranti a capo degli Uffici Emigrazione presso i Comuni, presso le Regioni e presso le Province.

Fin’ora nessuno ha commentato questa richiesta.

Se ciò avvenisse:

– sarebbe la fine dello sperpero di enormi risorse destinate all’Emigrazione;

– sarebbe la fine della gestione di un settore che tratta l’Emigrazione gestito da persone incompetenti, inesperti e che non hanno mai varcato le Alpi;

– sarebbe il coinvolgimento nella politica italiana di quelle diverse decine di milioni di italiani che oggi vivono nell’ombra all’estero, disinteressati di tutto ciò che succede in Italia;

– sarebbe la fine automatica di questa abominevole politica che, dal dopoguerra, sta trascinando l’Italia allo sfacelo.

Questo temono gli attuali politici e per questo fanno finta di ignorare quanto da me richiesto!…

Le disfunzioni del governo italiano sono state trasmesse anche all’estero dove, anziché mettere

dei funzionari a disposizione dei cittadini italiani in rappresentanza dello Stato, hanno insediato una marea di burocrati che oltre a non fare il proprio lavoro, hanno delegato i loro compiti ad una quantità enorme di Enti paralleli parassiti che, con uno spreco enorme di finanze, fanno a modo loro, quanto potrebbero fare i Consolati con una piccola aggiunta di personale qualificato locale.

Anche questo contribuisce al fatto che i giovani italiani nati all’estero, confrontati con queste faraoniche e mal funzionanti burocrazie italiane, abbracciano di buon grado la cittadinanza della Nazione che li ospita.

Dino Suppa

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