A BRUXELLES IL SEMINARIO SUGLI ITALIANI NEL MONDO DEL PARTITO DEMOCRATICO. L’INTERVENTO DELL’ON. PORTA

Intervenendo a Bruxelles nel corso del Seminario organizzato dal dipartimento “italiani nel mondo” del PD, l’On. Fabio Porta ha svolto un’attenta analisi dei motivi che stanno alla base della caduta di interesse e di attenzione da parte delle istituzioni politiche e dell’opinione pubblica italiana rispetto a questa realta’.
“Paradossalmente – ha sostenuto il parlamentare – il pieno riconoscimento dello ‘status’ di cittadini con il diritto di voto attivo e passivo riconosciuto ai nostri connazionali residenti all’estero ha coinciso con il maggiore attacco e con la piu’ alta caduta di attenzione nei confronti di questo mondo”.
“L’essere stati ‘determinanti’ al Senato al governo Prodi non ha giovato a questa causa, e anzi ha contribuito a rafforzare certi stereotipi e distorsioni che hanno sempre penalizzato una corretta conoscenza della realta’ degli italiani all’estero; anche questa legislatura – secondo l’On. Porta – ha fin dall’inizio ostacolato un sano rapporto tra l’Italia e la sua collettivita’ nel mondo, e cio’ grazie ai pesanti ‘tagli’ e alle politiche penalizzanti messe in atto da questo governo, che hanno finito con il trasmettere un’immagine ostile di tutte le istituzioni nei confronti della nostra emigrazione”.
Secondo il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera “occorre uscire da questa spirale perversa, da questo circolo vizioso che rischia di vanificare anni di giuste e comuni rivendicazioni”.
“E’ giunto il momento – ha sostenuto il parlamentare eletto in Sudamerica – di dare vita ad una nuova stagione e ad un rinnovato impegno politico sulle tematiche degli italiani nel mondo !”.
Questo rinnovato impegno, secondo l’On. Porta, “deve riguardare anche il Partito Democratico che si avvia verso un importante e decisivo cammino precongressuale: maggiore azione politica, maggiore coordinamento tra partito e parlamentari, maggiore capitalizzazione delle politiche vessatorie poste in atto dal governo di centro-destra”.
“Il PD all’estero deve ritrovare il gusto e la forza di fare politica, se e’ il caso anche a partire da una schietta autocritica e da una aperta discussione sulla maniera di organizzarsi sul territorio e sul necessario coinvolgimento del mondo delle associazioni e della societa’ civile piu’ in generale”.
Questa azione ampia, secondo l’On. Porta, “deve coinvolgere anche i Comites e il Cgie e non puo’ che partire da un’attenzione speciale e strategica al mondo dei giovani italiani nel mondo, e quindi alla diffusione della lingua, della cultura e dell’identita’ italiana nel mondo”.
“In Sudamerica rischiamo di perdere le nuove generazioni di italiani, che si stanno allontanando dalla politica e dalle associazioni anche a seguito dello scarso investimento del nostro Paese su lingua e cultura all’estero; un distacco – secondo il deputato del PD – che presto riguardera’ anche le nuove generazioni di discendenti di italiani nate in Europa”.
“Troppo spesso i diplomatici (come anche alcuni politici) contestano a questi nuovi italiani la non conoscenza della lingua, tralasciando superficialmente e colpevolmente di considerare alcuni fatti noti: a) Le generazioni emigrate dall’Italia un secolo fa non parlavano che il dialetto; b) Paesi come il Brasile hanno sofferto la chiusura di circoli, associazioni e scuole come anche il divieto di parlare italiano; c) Una retta presso una scuola italiana parificata puo’ costare anche piu’ di cinquecento dollari al mese…”
Di fronte a tali fatti storici, e in assenza di una seria politica di incentivo allo studio della lingua italiana, “come si puo’ – domanda polemicamente l’On. Porta – disquisire con sufficienza e arroganza sulla doppia-cittadinanza o ironizzare sulla scarsa conoscenza della lingua italiana da parte delle giovani generazioni di italiani nel mondo ?”.
Da queste considerazioni, secondo il deputato democratico, “deve scaturire un maggiore impegno sugli interventi, anche legislativi, in questo settore: riforma della legge 153 sulla diffusione della lingua italiana all’estero; riforma del sistema di formazione professionale per gli italiani all’estero; impegno e investimenti per il rientro dei ‘cervelli’ italiani dall’estero”.
Tutte proposte sulle quali i parlamentari del PD hanno recentemente presentato appositi progetti di legge, attualmente all’esame del Parlamento.
A queste proposte, ha aggiunto l’On. Porta, “dobbiamo a pieno titolo aggiungere il disegno di legge che prevede l’introduzione della storia dell’emigrazione italiana in tutte le scuole di ogni ordine e grado; probabilmente – secondo il parlamentare – una delle poche maniere concrete e intelligenti di smascherare tanti pregiudizi e tanta ignoranza rispetto ad un mondo che in Italia si conosce sempre meno e che anche per questo non si riesce a valorizzare”.
“Alla politica italiana e al Partito Democratico in particolare – ha concluso l’On. Fabio Porta – chiediamo rispetto, attenzione e fiducia, come ha giustamente sostenuto nella sua relazione iniziale il Segretario Generale del Cgie Elio Carozza: la discussione dei prossimi mesi in Parlamento sulle linee di politica finanziaria, ma anche sulla politica estera e sugli interventi in materia di immigrazione dovranno coinvolgere direttamente gli italiani nel mondo e i loro rappresentanti in Parlamento”.

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