“L’essenziale è invisibile agli occhi” è una celebre frase pronunciata nel Piccolo Principe, dopo un discorsetto tra lui e una volpe e chissà se ripreso da lì, anche il nome di un magnifico video che altro non è che il saggio di fine anno degli studenti del III anno dell’Accademia dell’Immagine de L’Aquila dedicato al terremoto e per la quale il 21 aprile di quest’ anno l’Auditorium della Conciliazione di Roma creò un live show : Adottiamo l’Accademia dell’Immagine di L’Aquila. La partecipazione fu straordinaria di artisti e amanti del cinema e dell’audiovisivo, perchè l’Accademia abruzzese si occupa da anni di insegnarlo, a livello nazionale, all’Aquila. Ma fu colpita duramente anche quella scuola.
Tornando alla Volpe ( stavolta non voglio parlare del Gatto con cui di solito la si accoppia favolisticamente) concluse il suo modo di “vedere” le cose, dicendo al Piccolo Principe:” Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”. Il video è molto intenso e semplice come la filosofia di Antoine de Saint-Exupéry, detto in famiglia Pique la lune, e come ogni cosa essenzialmente inutile e assolutamente innocente, potrà non smuovere niente, fa pure rima, sia il libro per bambini e grandi che il video per tutte e per tutti.
Eppure pensare che il G8 ha divertito, estasiato, destato ammirazione, immagini che hanno fatto il giro del mondo, forse arrivate pure sulla luna, quella a cui si rivolge il Piccolo Principe con il suo naso sembra di lunghe proporzioni anche se nobili , quella a cui si rivolgono i versi di certi animali ed umani: Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna?
Chissà cosa sarà essenziale per le donne e gli uomini d’Abruzzo, visibili attendati del sisma, essenzialmente inutile e assolutamente innocente?
La percezione della realtà, a quanto pare è cosa molto soggettiva, solo i poeti hanno il coraggio di dire che ” verrà la morte e avrà i tuoi occhi “
Doriana Goracci
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Cesare Pavese - Verrà la morte e avrà i tuoi occhi