Domani 4 luglio è una data storica perchè comincerà a crescere la riforma del processo civile. Poca attenzione a questa riforma da parte di molti organi di stampa più preoccupati “al gossip parlamentare”, che alle grandi riforme del Paese. Il consenso su questa innovazione legislativa, approvata dal parlamento circa un mese fa, promette grandi sviluppi, afferma il Dott. Giovanni Pecoraro presidente della Confederazione delle Associazioni, perchè ha come primo obiettivo quello di garantire al cittadino una giustizia più rapida ed a costo di zero euro.
Uno scenario impressionante quello che si presenta ai conciliatori ai quali è affidato, attraverso l'obbligatorio tentativo di conciliazione, anche, per cause pendenti, deflazionare il carico dei processi civili che, attualmente è di circa nove milioni suddivisi tra civile e penale e dove la media di durata dei processi è di circa sei anni.
Un atto di accusa da parte del ministro Alfano alla giustizia ordinaria che presenta, nella legge 69/09 una novità di grande rilievo: la conciliazione.
O conciliazione o fallimento della giustizia è quanto viene affermato dal Presidente Pecoraro che dice anche, che la conciliazione in italia, pur essendo giovane nell'U.E è gia vecchia. Attraverso la conciliazione, tutte le controversie civili e commerciali, si risolvono se, le parti sono d'accordo al massimo entro quattro mesi, dalla data di richiesta, da inoltrare, ad un organismo di conciliazione.
La procedura afferma sempre Pecoraro, è molto semplice e lineare, l'organismo nomina un conciliatore per competenza, il nominato fissa l'incontro, ascolta le parti, redige il verbale di accordo che diventa titolo esecutivo omologabile da presidente del tribunale ove ha sede l'organismo. Oggi per alcune controversie è già così, non si ha motivo di dubitare che sarà così anche dopo l'emanazione dei decreti attuativi.
Per la procedura conciliativa, c.d., non sono previsti costi di giustizia, si paga solo un compenso ai conciliatori (avvocati, commercialisti o neo laureati in materie giuridiche ed economiche), formatosi conciliatori specializzati attraverso un corso di 40 ore, con ente formativo accreditato presso il ministero della giustizia e secondo tariffe depositate presso, da parte di organismi sotto sorveglianza del medesimo.
Questa è stata l'urgenza della riforma, che, ora, punta ad accelerare i tempi dei processi civili ed allinearsi così alla direttiva Europea, che ha reso obbligatorio l'istituto della conciliazione transfrontaliera, per le controversie civili e commerciali intercorrente fra soggetti residenti in Stati diversi dell'U.E.
L'istituto della conciliazione, infatti, fa sì che, nei tribunali arrivino meno cause e per le parti che vi arrivano corrono seri rischi pecuniari, perchè sono previste sanzioni per chi allunga i processi con tecniche dilatorie o fa fallire il tentativo di conciliazione senza ragioni.
Sarà, inoltre, penalizzato chi rifiuta senza motivo un tentativo di conciliazione e chi avvia una lite temeraria.
Il legislatore, entro 24 mesi dovrà adottare decreti legislativi per ridurre i processi civili “che entrano nella giurisdizione ordinaria, regolati dalla legislazione speciale”.
Entro 6 mesi, invece, dovrà legiferare su mediazione e conciliazione in ambito sia civile che commerciale. E Questo è anche il tempo, per chi non lo è già di specializzarsi per poter esercitare questa nuova e affascinante professione che è: il conciliatore specializzato
Ufficiostampa
N. Iannone