Bankitalia: deve restare fuori dalle controversie stragiudiziali

CONF.AS

Invece, di dedicarsi al controllo di una sana gestione delle Banche, la Banca d'Italia, vuole gestire le controversie che possono insorgere tra banche e clientela. Ci ha provato prima con la creazione di un Organismo Bancario di Conciliazione ci prova ora con l'istituzione in sigla ABF “arbitro bancario finanziario” .
L'appena fatto organismo e' proposto per consentire ai clienti delle banche e degli intermediari finanziari di conseguire – in modo facile, rapido e poco costoso – una decisione imparziale su lamentele che non abbiano trovato soluzione diretta con l'intermediario. I tre collegi giudicanti (Milano, Roma e Napoli) saranno costituiti ognuno da cinque componenti nominati dalla Banca d'Italia, due dei quali designati da associazioni degli intermediari e dei clienti. Tutti i componenti risponderanno a requisiti di esperienza e imparzialità. Resosi già conto che il precedente “Organismo Bancario di Conciliazione” era fuori legge per l'intervento della nuova legge, precisamente la n. 69 del 2009 (in vigore dal quattro luglio), che demanda ad organismi di conciliazione, sotto sorveglianza del Ministero della Giustizia, il tentativo obbligatorio di conciliazione per tutte le controversie civili e commerciali, si è inventato, fuori da ogni logica, questa ennesima trovata.La Banca d'Italia, abituata a non rispondere a nessuno delle sue “invenzioni” pur di accontentare i banchieri, che fanno parte del direttivo, che a sua volta controlla Bankitalia, creano “diversivi” affinchè i cittadini già confusionati da disposizioni bancarie poche chiare restano ancora più confusi, da norme e regole “sibilline” che si fanno passare per buone quanto buone non sono. Risorse, buttate al vento ed a carico dei cittadini, afferma il presidente della confederazione dott. Giovanni Pecoraro. Chi pagherà i lauti compensi per gli arbitri “paritetici” e nominati come sempre avviene (vedi revisori contabili) in mancanza del requisito di imparzialità e di incompatibilità? Quanti saranno i clienti delle Banche, che hanno perso da anni la fiducia nei confronti delle stesse e nei confronti della CONSOB e Banca d'Italia, ad affidarsi ad Arbitri di parte?. Perché le controversie tra banche e loro clienti debbono restare fuori dal controllo del Ministero della Giustizia, che ha dato la possibilità di conciliare le controversie attraverso organismi di conciliazione, sotto sua sorveglianza, con conciliatori specializzati terzi ed imparziali, e con la facoltà delle parti di adire in caso di mancata conciliazione al giudice ordinario? Il confronto tra conciliazione ed arbitrato non regge il ,primo é facoltativo, celere, con costi irrisori ed imparziale il secondo lungo, decisionale , costoso e difficilmente impugnabile avanti ad un giudice ordinario.

Il Presidente della Repubblica padre dell'imparzialità, i ministro Alfano, il ministro Tremonti, che sappiamo essere persone attente e competenti non possono e non devono permettere queste scelleratezze.

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