“Ascoltare i sindacati dei pensionati per quanto concerne le richieste emerse nella giornata di mobilitazione tenutasi all’estero a dicembre 2008”. “Affrontare il dibattito sui frontalieri e sui diritti dei lavoratori a contratto, iniziare a predisporre un lavoro di unificazione dei testi di riforma di Comites e Cgie” – queste alcune delle proposte avanzate dall’On. Marco Fedi in sede di lavori del Comitato per gli italiani nel mondo della Camera dei Deputati.
“Abbiamo già delle proposte di riforma di Comites e CGIE, presentate sia alla Camera che al Senato. “In attesa di capire se il Governo intende presentare una sua proposta sarebbe utile se questo Comitato si cimentasse in un’opera di elaborazione e di discussione, altrimenti il rischio è di apparire rinunciatari”.
“Necessario inoltre – ha sottolineato Fedi – dare maggiore visibilità al Comitato consentendo anche a questo ramo del Parlamento di essere presente e di poter interloquire direttamente con le comunità italiane nel mondo”.
“Sul tema delle riforme sarebbe necessario rinunciare alle strategie politiche di parte, che tendono a dividere maggioranza e opposizione, nel tentativo di fare una controriforma che riduca gli spazi di rappresentanza e di democrazia”. “Poi vogliamo discutere davvero di riforme: bene, apriamo un tavolo di concertazione tra maggioranza e opposizione, utilizzando i momenti di confronto nei Comitati, e arriviamo a un testo unificato”.
“Se vogliamo rafforzare i Comites, veramente, – ha concluso l’On. Marco Fedi – dobbiamo inserire delle norme che garantiscano maggiore autonomia politica, capacità di spesa nella comunicazione e nell’organizzazione, verifica del lavoro svolto attraverso relazioni periodiche da inviare a Governo e Parlamento, raccordo con CGIE – soprattutto le aree continentali – e Parlamentari eletti all’estero”. “Se il Comitato non svolgesse appieno il suo ruolo di confronto e di coordinamento tra le varie posizioni che sono emerse sulle riforme, non solo in ambito parlamentare – si ricordino le prese di posizione dello stesso CGIE – perderebbe molto della sua funzione”. “E questo non sarebbe un bene né per maggioranza né per opposizione”.