E’ scritto nella Carta dei diritti e doveri della cosidetta Repubblica Italiana. Addirittura il primo dei tre fondamentali articoli della nostra Costituzione. Vedere un cittadino italiano darsi fuoco al campidoglio per appellarsi ad un suo diritto, dovrebbe come minimo spingere ogni cittadino italiano ad una radicale riflessione: “ E’ L’Italia ancora uan Repubblica Democratica?” Un uomo di 39 anni con alcuni precedenti penali si è dato fuoco il 25 marzo 2009 in Campidoglio, nella giornata della visita dei reali di Svezia, per protestare contro la mancanza di lavoro. Cerimonia la quale costera’ al governo italiano piu’ di quanto si possa spendere per creare un solo posto di lavoro. “ The show must go on”, come direbbero i miei amici anglosassoni. In un momento di crisi economica di portata che possiamo paragonare a quella del 29, i nostri governanti se la ridono e se la cantano, come se le cause fossero da accreditare a volonta’ divina o per ragioni estranee alla poltica. Anche se i poltici dei piu’ “grandi “ paesi del mondo darebbero colpa alle banche e i loro crediti infetti e tossici, le colpe principali, sono tutti da debitare al loro fallimento di prevedere, analizzare e provvedere. Mi domando se l’uomo del Campidoglio non avesse pensato la stessa cosa al momento del diperato gesto. Siamo arrivati al punto che un cittadino per far valere un proprio diritto sociale ceve cercare di ammazzarsi. Nello stesso momento della Cerimonia i nostri politici davanti ad una tavola, allestita a festa, penseranno che si tratta del solito disadattato, un po’ pazzoide e senza riguardo per la grave crisi mondiale, di cui anche il nostro Bel Paese è stato vittima. Se è questa l’Italia che il Premier Italiano Silvio Berlusconi, avera in mente alcuni anni fa ( ho letto il suo libro ) …Dio ce ne liberi.
