I veleni della Campania

IDV Staff

Il testo dell'intervista, realizzata dal nostro inviato, ad Alessandro De Pascale, giornalista del settimanale “Left”, dove illustra la situazione ambientale, disastrosa, tra le provincie di Napoli e Caserta.

Testo dell'intervista

D.Martinelli: Qui siamo sull'asse mediano che da Napoli porta verso Caserta.
A.De Pascale: Sì, è una superstrada che taglia in due le province di Caserta e di Napoli. Questa superstrada è una pattumiera. Da come si può vedere è totalmente sopraelevata, questo fa sì che ogni notte, da questa superstrada vengano scaricati milioni di metri cubi di rifiuti. Rifiuti ingombranti, tossici, solidi urbani, insomma di tutto.
Ci sono tre sistemi con i quali vengono scaricati illecitamente: il primo è quello di invadere una piazzola di sosta. Passa un camioncino, scarica sulla piazzola di sosta e venti minuti dopo passa un'altra persona che dà fuoco a quei rifiuti, in modo che il giorno dopo si sarà liberato lo spazio, e quindi si riprende a scaricare. Un altro sistema, con dei camioncini a sponda laterale, quindi i rifiuti si ribaltano lateralmente, da una piazzola di sosta viene segato il guard rail, e a quel punto il camioncino può scaricare i rifiuti lungo il dorso dei cavalcavia dell'asse mediano.
In Campania ci sono 2.557 siti potenzialmente inquinanti. Nonostante siano stati censiti, per alcuni di essi è stata effettuata la caratterizzazione. Significa che sono state fatte analisi per stabilire che tipo di rifiuti, e soprattutto per stabilire quali interventi di bonifica devono essere fatti. In realtà si parla da almeno dieci anni del progetto di bonifica regionale. Sono stati spesi centinaia di milioni di euro, allo stato attuale è stato bonificato lo 0,1%. Ai siti censiti bisogna poi aggiungere tutti quelli che nascono come funghi e che ancora non sono stati recensiti dalle autorità.

D.Martinelli: Per quanto riguarda i controlli, Berlusconi quando venne a Napoli disse che la città sarebbe stata ripulita.
A.De Pascale: Berlusconi tutte le volte che è venuto a Napoli non si è mai allontanato dal centro della città, e soprattutto nel primo periodo in cui veniva, il centro di Napoli veniva ripulito apposta. Questo lo possono confermare tutti i napoletani. Berlusconi della situazione critica dei rifiuti che c'è nelle province di Napoli ma soprattutto in quella di Caserta, non ha la minima idea di che cosa ci sia. La situazione a livello sanitario in Campania è degenarata perché dobbiamo tenere presente che gli effetti diretti sulla popolazione si vedono a distanza di cinque, dieci anni. Attualmente, praticamente in ogni famiglia c'è un malato di tumore, qualcuno che muore e gli esperti concordano sul fatto che siamo solo all'inizio.

D.Martinelli: Laggiù cosa c'è?
A. De Pascale: Quelle due ciminiere fanno parte dell'ormai famoso cantiere dell'inceneritore di Acerra, l'unico attualmente cantierizzato in Campania, per il quale l'attivazione della prima linea di smalitimento è prevista nei prossimi mesi.

D. Martinelli: E qua dietro ci sono coltivazioni?
A. De Pascale: Sì. Tutt'intorno agli inceneritori ci sono coltivazioni. Teniamo presente che l'unico essere umano morto a causa dell'inquinamento è di qui. Era un pastore che pascolava le pecore a fianco del cantiere dell'inceneritore. Perché dobbiamo tenere presente che a fianco del cantiere dell'inceneritore c'è ormai la tristemente famosa fabbrica della morte, la Montefibre. I suoi dirigenti sono tutti sotto inchiesta, ed è una fabbrica che ha prodotto un inquinamento spaventoso nella zona. I bidoni sono vuoti perché la raccolta dei rifiuti solidi urbani, anche quelli della differenziata viene fatta. Dato che molte discariche sono in costruzione a risolvere l'emergenza rifiuti in pochi giorni ci ha pensato l'esercito italiano. I rifiuti vengono raccolti dai bidoni, inviati ai cdr, che non fanno altro che incelofanarli trasformandoli in ecoballe. A quel punto le ecoballe sono state stoccate nella caserma di Persano (Sa) dell'esercito italiano, in un'area riservata alla Protezione civile che ci teneva le roulotte di emergenza in caso di calamità naturali. Al posto di quelle roulotte, le foto satellitari lo dimostrano, sono state accatastate le ecoballe. Per quanto riguarda la vicenda dei siti di trasferenza temporanea bisogna aprire una parentesi: nel momento in cui vengono create le discariche si fa tutta un'opera di coibentazione dei terreni per evitare che il micidiale percolato, possa inquinare le falde acquifere. Nel caso dei siti di trasferenza temporanei in nome della cosiddetta emergenza, teniamo presente che in italiano il termine emergenza indica una situazione temporanea, qui in Campania si parla di emergenza da ormai 14 anni, chiusa parentesi, ebbene in nome dell'emergenza e dell'urgenza questi siti non hanno subito nessuna coibentazione. Motivo per cui evitano accuratamente di far entrare i giornalisti.
Non dobbiamo dimenticare che con Decreto del governo Berlusconi, a presidiare tutti gli impianti del ciclo di trattamento dei rifiuti ci sono i militari dell'esercito. La cosa scandalosa è che non permettono l'ingresso nemmeno ai comitati cittadini, alle associazioni come Legambiente…
Ora, voglio dire, se le cose vengono fatte alla luce del sole, a norma e soprattutto se si realizzano impianti di qualità, non vedo perché la società civile organizzata non possa controllare impianti che magari vengono realizzati dietro la propria casa.

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