…nel ringraziarla dell’attenzione e del commento lungo ed articolato al Partito degli Italiani dall’Estero, voglio subito esprimerle i miei sentimenti di ammirazione in quanto lei mostra una onestà intellettuale di rara forgia.
Non per la vantata “carriera” sul campo della politica, non per interessi personali, neanche per narcisismo, lei si muove con il passo fermo e cadenzato di chi ha percorso un tragitto e ne conosce le pietre miliari una ad una disseminate ai lati della strada, ma per coscienza e codifica di una realtà assortita di aspettative e di sogni che lei parla.
Guardi, quando il 12 ottobre scorso la decisione di lanciare il progetto in me aveva maturato quella ultima spinta per scardinare il guscio della riservatezza ed uscire fuori come un neonato dal suo uovo, sapevo che l’impresa, improba per postulato, doveva nascere letteralmente “sotto un cavolo”.
Non era l’ingenuità del fanciullo che, per quanto sconsiderata, avrebbe dimostrato quel candore per cui si lascia che i bambini vadano a Lui, ma per l’argomento stesso il cui oggetto unico e variegato in molti milioni di anime, mi ha imposto di dire a tutto il mondo degli italiani all’estero, che smettessero di credere alla befana. La mia coscienza mi ha imposto di essere onesto.
Stessa propulsione etica sembra non scalfire neanche chi ha in mano, o crede di averlo, tutto il mondo degli italiani all’estero diviso in tantissimi “appezzamenti” gestiti da capetti rampanti che hanno solo la pazienza di avere, avere qualcosa e se qualcosa è la deputazione, meglio ancora.
Lei ha ragione da vendere quando, sfrondo ed arrivo al sodo, dice che un partito non si fa come sto facendo io senza soldi, senza politici, senza potenti, senza protettori ecc.
Ma se queste sono rose allora fioriranno ed allora di tutta questa storia si potrà avere un formidabile seguito se gestito con onestà oltre che intellettuale anche politica.
Lei ha definito questa impresa del Partito degli Italiani dall’Estero, faraonica. Che bello. Leggo anche tra le righe del suo scritto, non so se mi lusingo, una possibilità di poterne far parte. Allora si decida, la sua esperienza sarà come l’oro colato negli stampi.
Gli stessi personaggi che lei cita grandissimi per realizzazione di un grande progetto chiamato Italia cominciarono nelle cantine carbonare o con un migliaio di uomini pronti a tutto.
Il fatto è che chi vuole comandare, avere posti di spicco e di vertice, non sa obbedire. Quelli che lei ha citato erano dei grandi capi carismatici perché, seppero, sapevano, obbedirono. Ecco perchè ebbero la possibilità di credere nelle loro mire ricchi solo di onestà e di ardore.
Personalmente ho messo la faccia in questo progetto e come me tantissimi altri e mi contattano da tutto il mondo che, per fortuna, sono riusciti a fare capolino dai bunker delle associazioni, a liberarsi da una specie di patto di sangue che li teneva relegati in una nicchia.
Oggi, avere il coraggio di fare una cosa del genere, garantisce una pagina di storia aurea ed a quella menzione tengo in particolar modo. Non si vive solo di pane e scrivere questa pagina, anche se non si riuscirà a redigerne l’ultima , sarà una grande soddisfazione.
Immagino, immaginiamo, un partito che potrebbe veramente rappresentare per l’intera Nazione Italia, una grande novità. Le adesioni che arrivano, la riluttanza di tutti gli eletti all’estero che fanno finta di niente, la stampa prezzolata che ne ha omesso finanche la notizia, (è pur sempre una notizia non crede?), sono come iniezioni endovena di energia e di convinzione a continuare, perseverare, insistere.
Mi raccomando a lei di continuare a scrivere assicurandola sulle nostre radici, tradizioni, sapori che neanche le leggi possono imporre se non si posseggono. E noi le possediamo tutte.
Lei sa che se il P.I.E approderà dove vogliamo che approdi, allora potremo veramente confrontarci con la politica italiana e sarà relativamente facile perché i nostri detrattori, i nostri avversari politici, sono sempre gli stessi, si conoscono benissimo per quanti anni ci hanno afflitto con i loro trasformismi.
Sarà relativamente facile diventare impermeabili a questi, basterà non guardarli mai negli occhi e non ascoltare i loro ammiccamenti ammaliatori.
Un caro saluto
salvatore viglia