Una folta delegazione con almeno 200 tra soci e collaboratori di Banca Etica parteciperà domenica 7 ottobre alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi.
Partiranno 3 pullman: da Milano, Salerno e Napoli. In più decine di altri soci e socie si muoveranno in autonomia o utilizzando viaggi organizzati dalle altre organizzazioni. Nel più puro spirito di mutualismo i soci e le socie perugini ospiteranno i soci provenienti dal resto d'Italia.
Sabato 6 ottobre, alla vigilia della Marcia, Banca Etica propone il laboratorio internazionale “Facciamo crescere l’economia della pace e della fraternità”.
Il Laboratorio, che si tiene nell'ambito del Meeting nazionale “Diritti e Responsabilità”, è organizzato in collaborazione con la Tavola della pace e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani. Un’occasione per incontrare le persone che già stanno costruendo un modello diverso e per scoprire come partecipare al movimento.
“Oggi marciare per la pace significa anche marciare per dire che vogliamo un’Europa accogliente e che non accettiamo la criminalizzazione delle organizzazioni e delle persone – come Mimmo Lucano, sindaco di Riace – che lavorano per salvare vite e integrare rifugiati e richiedenti asilo nelle nostre comunità – dice Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica -. Siamo in marcia anche per chiedere la riduzione delle spese militari per finanziare politiche di pace. Non possiamo assicurare la pace se ne trattiamo come un argomento a sé stante. L’economia è un asse centrale delle dinamiche che portano la pace o le guerre. Definisce i rapporti tra esseri umani e plasma il nostro pensiero. Il modello economico dominante è centrato sul guadagno, genera disuguaglianze, disoccupazione e distruzioni ambientali. Ci rende sempre meno capaci di finanziare salute, trasporti, cultura, servizi pubblici e protezione sociale. Povertà, fame e mancanza d’acqua potabile uccidono ancora un bambino ogni sei secondi. Ci mette tutti in competizione in tutti gli ambiti, mentre in un mondo di risorse naturali limitate la ragione comanda di fare squadra. È concepito su un modello bellico e porta in sé i semi di tutte le guerre. Fare crescere un’economia rispettosa della natura, centrata sul bene comune e i bisogni essenziali di tutti e tutte è al cuore delle soluzioni. La buona notizia è che non dobbiamo ricominciare da capo. Le banche etiche, le cooperative, le mutue assicuratrici, gli enti non profit hanno dimostrato il valore e la robustezza dell’economia sociale e solidale ed emergono sperimentazioni quali l'economia di collaborazione, circolare o della conoscenza aperta”.
Il programma
Nel 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948-2018)
A 100 anni dalla fine della Grande Guerra
A 50 anni dalla scomparsa di Aldo Capitini
Facciamo crescere
l’economia della pace e della fraternità
Laboratorio internazionale
Perugia, 6 ottobre 2018
Provincia di Perugia, piazza Italia 11, ore 14.00
Ore 14.00 Introduzione di Rosy Battaglia, giornalista e animatrice del laboratorio
Ore 14.05 Presentazione del documento “Per un’economia della pace e della fraternità“
- Jean Fabre, esperto Onu
- Marco Piccolo, Banca Etica
Ore 14.20 Come l'Economia Sociale e Solidale cambia la società – esempi dal terreno
- Pietro Fragasso, Pietra di Scarto – Fare crescere la solidarietà dovunque pure dove c'era la mafia
- Katya Mastantuono, Banca Etica – La scelta nonviolenta di una banca: rendere protagonista il cittadino dei processi di costruzione di comunità, di giustizia e di pace anche attraverso un uso responsabile del proprio risparmio
- Roberto Malinconico, Associazione Melagrana – Fare dell'accoglienza una ricchezza comune e presentazioni video
Ore 15.00 Interventi di
- Roberto Di Meglio, ILO Ginevra (Organizzazione Internazionale del Lavoro): Contributo dell’economia sociale e solidale al futuro del lavoro
- Thierry Jeantet, Presidente del Forum Internazionale dell’ESS (Economia Sociale e Solidale): Niente pace senza ESS: fermare anche i conflitti dovuti all'ambiente e al clima
- Felice Scalvini, Co-presidente REVES (Rete Europea delle Città e Regioni per l'Economia Sociale): il ruolo degli Enti Locali per fare crescere l'ESS