Il gemellaggio tra Mantovani nel Mondo Onlus e gli Altoatesini nel Mondo

Il gemellaggio tra Mantovani nel Mondo Onlus e gli Altoatesini nel Mondo
della Sudstern nasce da una antica fratellanza nel segno di Andreas Hofer ,eroe nazionale sudtirolese.

“Nel corso della Festa di fine anno degli Altoatesini nel Mondo della
Sudstern” ha dichiarato Daniele Marconcini,Presidente dell'AMM Onlus
“eravamo d'accordo con il Presidente Christian Girardi che avremmo dato
l'annuncio di un gemellaggio con l'Associazione dei Mantovani nel Mondo
Onlus nel segno di Andreas Hofer, l'eroe nazionale sudtirolese ,difeso dalla
popolazione mantovana sino all'ultimo per evitargli la fucilazione ,ordinata
da un tribunale napoleonico, dopo una valorosa campagna irredentista nel
Tirolo “aggiungendo che ” non è un caso che Mantova da sempre
italianissima,la terra dei “Martiri di Belfiore” e di mille battaglie
risorgimentali per l'Unità d'Italia, si sia sentita sempre vicina idealmente
e moralmente ai Sudtirolesi,celebrando con loro ogni anno Andreas Hofer , in
quanto uniti dagli stessi valori morali e civili legati alla libertà e
all'orgoglio della propria identità regionale e nazionale,coniugati in
tempi recenti con l'avvento del federalismo”. Marconcini ha inoltre rilevato
la “comune grande simpatia e rispetto di imprenditori illuminati locali di
fama internazionale verso il mondo dell'emigrazione”.Egli ha ricordando con
amicizia ed affetto l'industriale Steno Marcegaglia ,sostenitore sin dai
primi momenti dell'AMM, evidenziando come anche la Sudstern allo stesso
modo ,possa contare su un imprenditore di successo come Peter Thun ( il
quale nel suo Thuniversum ha ospitato la festa di fine anno della
Sudstern)”.

Thun è anche legato a Mantova da un recente investimento produttivo di 51
milioni di euro .
Egli è stato lodato dal Sindaco di Mantova Fiorenza Brioni come un
imprenditore che “lavora nel pieno rispetto dei valori sociali ed emozionali
e con forte senso di responsabilità nei confronti di dipendenti, clienti e
prodotti, deve essere un esempio per altri imprenditori».

Si rinnova così ai giorni l'antico legame di amicizia e di stima tra
Mantova e Bolzano ,suggellato dal prossimo gemellaggio.

WWW.SUEDSTERN.ORG, IL NETWORK CHE RACCOGLIE GLI ALTOATESINI CHE LAVORANO
ALL'ESTERO, VA ALLA GRANDE.

La piattaforma Südstern (www.suedstern.org), il network che raccoglie gli
altoatesini che lavorano all'estero, va alla grande. L'idea venuta cinque
anni fa in una birreria di Monaco a Christian Girardi (imprenditore, ex
Siemens AG Monaco), Michael Atzwanger (direttore di PensPlan) e Thomas Mur
(imprenditore, ex Audi AG Ingolsstadt) ha fatto centro. «Abbiamo riunito 650
soci ad alta qualifica professionale sparsi in più di 40 Paesi – spiega
Girardi. Un bel successo. Si fa un gran parlare di cervelli in fuga, di
altoatesini che se ne vanno perchè qui non trovano spazi. Diciamo che le
occasioni, per forza di cose, sono poche. Difficile vivere in Alto Adige e
mantenere posizioni al top. E così gli “esuli” tengono i contatti in rete».
«Molti di quelli che se ne vanno – continua – non ritornano. Però esistono
ed il network li mette in comunicazione e permette loro di scambiarsi le
esperienze di vita e di lavoro e di raccogliere anche delle informazioni».
Tra i soci, per citarne alcuni, che vivono dal Canada agli Stati Uniti,
dall'Irlanda al Brasile, dall'Australia a Singapore e che s'i ncontrano
negli aeroporti di mezzo mondo, compaiono il designer e architetto Matteo
Thun, la top-manager Christina Licci, Helmuth Senfter che guida i quattro
stabilimenti dei Grandi salumifici italiani in Cina, Lukas Prantl (chirurgo
plastico alla clinica universitaria di Regensburg), Erich Clementi (manager
Ibm), Armin Broger (manager Levi Strauss & Co. Europe di Bruxelles), Robert
Huber (manager Siemens), Verena Dellago (manager alla McKinsey), Johanna
Mayr (docente di economia a Barcellona), Florian Drahorad (art director di
Leo Burnett a Francoforte) e ancora Zeno Kerschbaumer (vicepresidente della
Volkswagen in Giappone), Franz Pichler (titolare dell'impresa “Bontà del
Tirolo” che esporta specialità altoatesine in Giappone), Kurt Kuen (manager
della catena alberghiera Plaza a Londra), Vincenz Gruber (manager alla Kraft
Foods Europe di Zurigo), Roland Trettl e Norbert Kostner (chef di fama),
Felix Scherzer (neurologo ad Harvard) e avanti così.

FESTA DI FINE D'ANNO DI SUDSTERN – Annunciato il gemellaggio tra gli
Altoatesini nel Mondo e l'Associazione dei Mantovani nel Mondo nel nome di
Andreas Hofer, l'eroe nazionale sudtirolese ,difeso dalla popolazione
mantovana sino all'ultimo per evitargli la fucilazione ,ordinata da un
tribunale napoleonico, dopo una valorosa campagna irredentista nel Tirolo.

BOLZANO – C'erano 330 persone all'evento annuale di Südstern al Thuniversum:
il network di manager e imprenditori altoatesini all'estero ormai ha quasi
raggiunto quota mille iscritti.
«Abbiamo riunito 180 sudtirolesi provenienti da 25 paesi del mondo – spiega
il presidente
Christian Girardi, che ha accolto gli ospiti insieme agli altri due soci
fondatori Thomas Mur e
Michael Atzwanger – molti dei quali accompagnati da partner o amici. Tra
questi ultimi ci sono
più di venti potenziali soci,che si aggiungeranno presto ai 982 attuali».
Particolarmente gradito l'intervento del Landeshauptmann Luis Durnwalder,
che in passato si era
speso per un freno alla fuga di cervelli, ma che all'evento di Südstern ha
lodato il modello
alternativo proposto dal network: «Innanzitutto ha detto – questa
associazione mi rende fiero
perché ha realizzato un modello di Public private partnership che di fatto
la rende autonoma
dai contributi dell'ente pubblico. La Provincia si sta impegnando per creare
posti di lavoro di
qualità e far tornare in patria molti dei nostri talenti all'estero. Ma non
tutti potranno rientrare. Con
Südstern rimangono legati alla patria e ne diventano ambasciatori nel mondo,
oltre a contribuire
con le loro ed esperienze idee pur vivendo fuori da questa terra». Parole
condivise dal «padrone di
casa», il conte Peter Thun: «Il modello Südstern funziona e arricchisce
questa terra con le
esperienze maturate dai sudtirolesi all'estero».Ospiti della serata anche il
senatore ed ex ministro
Mario Toros, Presidente emerito dell'UNAIE e presidente della Fondazione
Casa dei Friulani nel
mondo, accompagnato dal direttore Rino Di Bernardo. Presenti pure i
Mantovani nel Mondo con il
Presidente Daniele Marconcini ,Vice Presidente nazionale dell'UNAIE,e il
webmaster del Portale
dei Lombardi nel Mondo Vanni Vincenzi,, interessati a fare un gemellaggio
con Südstern per il
2009, l'anno delle Manifestazioni hoferiane, i Trentini nel mondo con il
Direttore Rino Zandonai e i
Bellunesi nel mondo. Le associazioni sono tutte affiliate all'Unaie, il
Coordinamento dei sodalizi
degli italiani all'estero.
Immancabili i rappresentanti dei partner di Südstern: Tis,Eos, Sparkasse,
Falkensteiner Group e
Smg. Tra i soci, da segnalare,il tenore Anton Klotzner,che ha allietato la
serata cantando arie
celebri, lo chef Roland Trettl e il manager della Milka, il colosso svizzero
del cioccolato, Vincent
Gruber.In attesa del prossimo evento (il raduno del 31 gennaio a Londra,
coordinato da Kurt Kuen,
manager del Park Plaza londinese), Girardi traccia le strategie
dell'associazione per il 2009: «Dopo
l'incredibile crescita dalla fondazione, cinque anni fa, ad oggi, è giunto
il momento di
professionalizzare il network.
Vogliamo costituire filiali operative a Londra, New York, Monaco,
Vienna,Shangai: alcune sono di
fatto già operative, altre lo saranno presto. In Alto Adige organizzeremo
tavole rotonde tematiche su
medicina, finanza,economia, architettura e altri temi, invitando di volta in
volta i nostri esperti
d'eccellenza sparsi per il mondo».
F. E.

Corriere dell'Alto Adige del 3/01/2009

NELLA FOTO :A destra Christian Girardi,Luis Durnwalder, il senatore Mario
Toros e Rino Di Bernardo

Chi era Andreas Hofer? La popolazione di Mantova lo difese sino all'ultimo
per evitargli la fucilazione ,ordinata da un tribunale napoleonico, dopo una
valorosa campagna irredentista nel Tirolo.

Andreas Hofer (1767-1810) fu l'anima della grande insorgenza antifrancese
tirolese del 1809-1810; capo militare arguto e innovativo, fervente
cattolico, fu fatto fucilare da Napoleone e rimane ancora oggi il simbolo
dell'identità e dell'autonomia delle genti del Tirolo. Andreas Hofer aveva
cominciato la sua guerra a capo di 400 insorti in Val Passiria, ove era
stato nominato “Comandante Supremo delle Milizie”; aveva conquistato con uno
stratagemma Vipiteno, e quindi era arrivato fino a lnnsbruck. Riportò quindi
una grande vittoria contro i bavaresi a BergIsel, consolidando le sue
conquiste territoriali, tanto che il 15 agosto fu nominato “Comandante
Superiore per il Tirolo” (il brigante!). Dopo la battaglia di Wagram, con la
pace di Vienna l'Austria si arrese a Napoleone. I tirolesi avrebbero dovuto
sospendere ogni resistenza; ma così non fu. Essi seguirono tutti il loro
capo e l'insorgenza continuò più feroce di prima. Alla fine Napoleone inviò
due eserciti, cinque battaglioni e due squadroni contro i tirolesi, per
chiudere definitivamente la questione. Hofer voleva arrendersi per evitare
altre stragi inutili; ma fu impedito. A Bolzano i francesi massacrarono 300
donne che erano insorte armi in pugno. Egli interruppe allora una guerra
troppo impari, ma non volle fuggire come stavano facendo molti dei suoi
uomini. Si rifugiò nella sua Val Passiria, nella Malga Mahder sull'Alpe di
Pfandler a 1350 metri, con la moglie Anna, il figlio Giovanni ed il fedele
amico e segretario Gaetano Sweth, detto “Doninger”. Per giorni fu sfamato,
protetto, nascosto da centinaia di montanari che lo invitavano ripetutamente
a fuggire. Infine fu tradito da un certo Haffel, che ne svelò il
nascondiglio. Il Gen. Baraguay d'Hilliers mandò 1.000 soldati ad arrestarlo,
e altri 2.000 a tener calme le popolazioni. Il 18 gennaio 1810 Hofer fu
preso; non fuggì, si limitò solo a chiedere di non toccare la moglie e i
bambini. Con lui arrestarono anche un giovinetto, che lo volle seguire fino
all'estremo supplizio. Napoleone lo voleva morto, e nemmeno il fidanzamento
con Maria Luisa d'Austria gli fece cambiare idea (sarebbe stato un buon
“dono” propizio al suo futuro suocero, l'Imperatore). Perfino il Viceré
d'Italia Eugenio fece di tutto per evitare questo ennesimo assassinio, sia
invitando ripetutamente ed inutilmente Hofer a ritrattare tutto e a chiedere
perdono, sia pregando l'Imperatore di dimostrare, almeno una volta della
pietà per qualcuno, specie nei confronti di un eroe che aveva combattuto per
la sua Fede e il suo Sovrano. Ma da chi aveva fatto assassinare il Duca di
Enghien nel modo che tutti conoscono v'era poco da sperare; nemmeno il
giorno in cui si imparentava col più nobile sangue del mondo. Napoleone
diede ordine di fucilare Hofer in ventiquattr'ore, e così fu fatto. Andrea
ascoltò tranquillo la sentenza, benedì i prigionieri tirolesi inginocchiati
in lacrime, non volle essere bendato, e con voce ferma e sicura, ma senza
spavalderia, ordinò egli stesso il fuoco. Era il venti febbraio 1810, e,
prima di morire, aveva gridato ai suoi: “Il Tirolo tornerà sotto Francesco”.
Va ricordato, ad onore dei mantovani, che essi spontaneamente indissero una
colletta per riscattare il prigioniero, e giunsero a raccogliere fino a 5000
scudi, ma non vi fu nulla da fare. Nulla per lui, il più fedele e eroico dei
sudditi, fecero gli Asburgo; anzi, mentre Andreas veniva fucilato, Napoleone
si fidanzava, tra il tripudio dei viennesi, con Maria Luisa d'Austria. Tra
le varie tele famose che rappresentano la vita di questo martire della
Controrivoluzione, bellissime sono le due del pittore Defregger che lo
ritraggono nell'attimo dell'estremo saluto ai suoi compagni, in ginocchio
davanti al loro capo. Ricordiamo, fra questi, su tutti, l'eroico padre
Haspinger, monaco veramente di altri tempi, e Joseph Speckbacher e Peter
Mayr, anche lui fucilato. I mantovani deposero la salma nella chiesa di San
Michele; quindi, nel 1823, essa fu traslata ad Innsbruck, nella Hofkirche,
insieme alle tombe degli Imperatori Asburgo. Haffel, il traditore, morì in
miseria, nascosto, tormentato dal rimorso, a Monaco di Baviera.

http://www.ilmondodeglischuetzen.it/IT/Andreas Hofer Com1.htm

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Via Mazzini 22 – 46100 Mantova –
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Sito : www.mantovaninelmondo.org
E- Mail: editore@lombardinelmondo.org
Sito : www.lombardinelmondo.org
Cell.Presidente +39.3332417610

Peter Thun, industriale di successo, rinnova il legame di amicizia tra
Bolzano e Mantova.Ecco la cronaca del suo arrivo in terra virgiliana con un
investimento di 51 milioni di euro. E' lo sponsor del network
www.suedstern.org che raccoglie gli altoatesini che lavorano all'estero

Thun apre e si sente già mantovano «Qui potremmo investire ancora»

Più una pagina di economia che il diario di una cerimonia inaugurale. Ieri
mattina aprendo il nuovo centro logistico di Valdaro e lo store collegato
all'Autobrennero – 35mila metri quadrati di superficie, un investimento di
51 milioni di euro – il conte Peter Thun è già lì che guarda al futuro
immediato. Dal podio posizionato fra alberi di Natale, catering raffinato,
robot e nastri trasportatori in movimento, il presidente rende pubblico il
suo pensiero: «Nella sede storica di Bolzano stiamo stretti. Se là non ci
fossero opportunità già abbiamo pensato ancora a Mantova, anche come sede
centrale dell'amministrazione del gruppo». Mantova piace all'azienda che
realizza una miriade di oggetti da regalo e d'arredo in ceramica, «con
supplemento d'anima», precisa il conte davanti a un pubblico fittissimo
d'invitati. Piace perché «è un crocevia importante, dove abbiamo comprato 14
ettari di terreno e oggi sono in funzione 26mila posti pallets e una
logistica capace di erogare 19.500 pezzi l'ora». E ancora: «Mantova piace
perché ha persone speciali, disponibili, dall'ascolto attivo, raro». Secondo
la logica produttiva ed emotiva Thun qui gli Angeli atterrano e decollano
bene. Nel senso che i prodotti arrivano dagli stabilimenti di produzione
(anche Cina, Turchia, Slovenia, Marocco), vengono imballati e spediti per il
mondo. Felice il sindaco Fiorenza Brioni, fin dal primo momento in sintonia
con la Thun, e ieri nella struttura con l'assessore all'istruzione Fabio
Aldini. «Fa effetto un imprenditore che oltre ad illustrare i numeri
racconta delle emozioni», ha detto il primo cittadino che ha poi osservato:
«Il conte ci dimostra come sia possibile fare impresa e affrontare la
globalizzazione non dismettendo i siti nel nostro paese, e la qualità di cui
siamo capaci». Invitato dal direttore marketing Marco Piroli (mantovano)
anche il senatore Maurizio Lotti, presidente della Valdaro spa. Ha
affermato che la sua passione per la correttezza e la perfezione storica
dell'amministrazione austroungarica è stata confermata dalla collaborazione
con i responsabili della Thun, «ci siamo capiti al volo su un'operazione
molto complessa, densa di responsabilità per le scelte immediate in un
momento molto difficile, ma sempre proiettata verso il futuro». Lotti ha
annunciato prossimi insediamenti legati alla logistica. Presenti i due figli
del presidente, Ilona e Simon, gli amministratori delegati, tutti i
rappresentanti delle imprese che hanno realizzato il centro e lo store,
delle maestranze e dei dipendenti che nella totalità sono 4.000. Per ora la
centrale mantovana ne conta 80 che dovrebbero passare a 200 anche per
l'estensione dello stabilimento sulla superficie che la Thun ha già
programmato di occupare. Lo store è stato benedetto dal segretario del
vescovo don Maurizio Luzzara. Grande interesse per le strutture, i sistemi
meccanici e informatici, l'atmosfera creata nello smisurato negozio e per il
muro lungo 560 metri, progettato dal fratello del presidente, Matteo Thun,
per separare-connettere l'Autobrennero al centro commerciale.
Thun dona giochi ai bimbi degli asili e della pediatria

Dolci animali di peluche hanno preso possesso della sala consiliare del
Comune di Mantova. Per una volta niente giunta né consiglieri, perché a
Mantova arriva la Thun. L'azienda di Bolzano nata nel 1950 lavorando
l'argilla, nata dalla passione della contessa Lene Thun e ora guidata dal
figlio Peter, ha raggiunto il municipio ieri per festeggiare l'imminente
apertura del nuovo polo logistico a Valdaro, con store annesso, in programma
il 29 novembre. Una struttura di 14 ettari, 40 mila metri quadrati, che darà
occupazione a 60 dipendenti, 200 in prospettiva nei prossimi anni, senza
contare il fitto lavoro interinale. Un progetto di grande importanza
economica e simbolica, che come afferma lo stesso imprenditore, parte dalle
emozioni e ha lo stesso obiettivo della sua fondatrice, portare gioia. «Noi
viviamo di valori intangibili – ha detto Peter Thun – e se cresciamo a due
cifre, è perché le persone apprezzano e pagano la nostra politica, e
riconoscono in questi oggetti qualcosa che va al di là del valore
commerciale». E proprio per dimostrare la sua riconoscenza ad una città che
l'ha accolto e come lui stesso ha affermato, gli ha mostrato umiltà e
ascolto attivo, ieri ha portato le sue creazioni nel cuore della città,
incontrando il sindaco Fiorenza Brioni, l'assessore Fabio Aldini e i bambini
dell'asilo Strozzi, accompagnati dalle loro insegnanti ed estasiati dalla
visione di tanti giochi in regalo, da condividere con i compagni. Molti
altri peluche e morbidi tappeti gioco Thun, in tutto 1.500, raggiungeranno
anche la Pediatria dell'Ospedale Carlo Poma, ieri rappresentata dal
direttore generale Luca Stucchi e dal primario di pediatria Giorgio Zamboni.
«L'arrivo della Thun è un segno molto importante, significa attenzione per
il nostro territorio, in un momento economico molto particolare, di crisi
generalizzata – ha aggiunto la Brioni – e sono convinta che questo sia un
buon modo per infondere e trasmetter fiducia. L'impresa vincente della Thun,
che lavora nel pieno rispetto dei valori sociali ed emozionali e con forte
senso di responsabilità nei confronti di dipendenti, clienti e prodotti,
deve essere un esempio per altri imprenditori».

Valeria Dalcore
Gazzetta di Mantova online
http://archivio.gazzettadimantova.extra.kataweb.it/archivio/extrasearch

nella foto : Peter Thun
www.mantovaninelmondo.org
www.lombardinelmondo.org

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