In quest’ultimo mese ho manifestato ad un mio amico medico una strana (casuale ?) stranezza: dicevo che si stava rispolverando in un momento non proprio ad hoc il sostantivo “riabilitazione” per l’ex primo ministro Berlusconi. Vuolsi il caso che, proprio ieri, la polvere sia stata tolta e che la riabilitazione sia stata materializzata con grande tripudio all’interno dell’entourage dell’ex “cav”.
I più maliziosi hanno detto che, in questo momento di potenziale accordo fra Di Maio e Salvini, il vecchio establishment, evocando inesistenti paure future per il caso di un accordo fra M5S e Lega, qualcuno abbia influenzato anche a livello europeo detta riabilitazione, considerandola il “male minore” rispetto al…male assoluto che, anche a mio parere, ha degradato sotto ogni aspetto l’Italia. E ciò, allo scopo di far fallire detto accordo nel nascere optando per nuove elezioni.
Non è che il sia un simpatizzante di questo accordo che, sempre a mio avviso, costituisce una sorta di incontro conviviale durante il quale i due protagonisti attuali devono necessariamente mandar giù diversi bocconi amari per poter stare in piedi, con forte pregiudizio alla metabolizzazione politica, tuttavia ritengo che, se al posto di una restaurizzazione subentrasse un necessario rinnovamento dell’attuale politica che, diciamocelo a voce alta, continua schifosamente a farci vedere le solite facce, si debba giocoforza giocare per quest’ultimo inedito tentativo, magari otturandoci il naso in nome della mediazione democratica.
A questo punto, mettendo insieme le parole pronunciate ieri dal Presidente della Repubblica come “moral-suasion”, l’inaspettata-improvvisa riabilitazione del “cav”, le parole della Merkel ad Assisi che vede un potenziale pericolo alla discontinuità per le sorti dell’Europa a causa dell’attuale difficile tentativo della politica italiana ai fini della messa insieme del governo, ed infine l’atteggiamento incomprensibile e fortemente sindacabile del Partito Democratico italiano che, a mio avviso, sembra del tutto fregarsene di mettere in mano alle destre l’Italia (avrebbe fatto bene ad osteggiare ciò dialogando con il M5S), detto questo io ho forti motivi per pensare che la politica italiana, ma anche tutti coloro che la sostengono anche all’estero per paura del peggio), abbia superato ogni limite quanto a decenza, ma soprattutto ad onestà, fors’anche quando si esprime per certe riabilitazioni !
Ovviamente, ma solo per etica personale, non posso tuttavia fare altro se non aggregarmi a tutti coloro che affermano il rispetto delle sentenze.
Arnaldo De Porti, Feltre