SIMIT – L’impegno degli infettivologi contro il Covid, tra quarta ondata e variante omicron, senza dimenticare le altre infezioni e le nuove minacce

SIMIT – L’impegno degli infettivologi contro il Covid, tra quarta ondata e variante omicron, senza dimenticare le altre infezioni e le nuove minacce

In questo momento particolarmente delicato riusciamo a riaprire un congresso in presenza. Abbiamo bisogno di un confronto tra le diverse esperienze; è necessario impostare una rete infettivologica, definire nuovi aspetti organizzativi, sottolineare l’importanza degli infettivologi e della disciplina” evidenzia il Prof. Galli, co-Presidente del Congresso

 

Il Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT, giunto alla XX edizione, torna in presenza e si apre in un momento estremamente delicato per la pandemia di Covid-19. La nuova variante del Sars-CoV-2 B.1.1.529, denominata “omicron” dall’OMS, presenta contemporaneamente 32 mutazioni nella proteina spike (la parte del virus che i vaccini usano per innescare il sistema immunitario contro il Covid). È sotto osservazione per capire se i vaccini siano altrettanto efficaci. Intanto, i dati nel nostro Paese, alla vigilia dell’entrata in vigore del cosiddetto super green pass, mostrano un aumento dell’incidenza nazionale (da 98 a 125,4 casi per 100 mila abitanti), mentre l’indice Rt resta stabile a 1,23, con una media di circa 13mila nuovi contagi ogni giorno.

IL XX CONGRESSO SIMIT – E’ partito domenica 28 novembre con i corsi precongressuali e con l’inaugurazione presso l’Aula Magna dell’Università Statale di Milano. I lavori proseguono sino a mercoledì 1 dicembre presso il MiCo – Milano Convention Centre.La struttura del congresso prevede come per tradizione simposi istituzionali SIMIT, sessioni per la presentazione di dati originali selezionati, simposi svolti in collaborazione con altre società scientifiche e simposi supportati in modo incondizionato dall’industria. Uno spazio particolare verrà dedicato all’interazione tra giovani infettivologi. Tra i temi trattati, grande attenzione riservata per Covid-19, di cui verranno considerati gli aspetti eziopatogenetici, epidemiologici, clinici, terapeutici, la prevenzione vaccinale, ma anche l’impatto della pandemia sull’organizzazione sanitaria e la necessità di considerare la riorganizzazione della stessa.

Ma il congresso sarà caratterizzato anche dalla discussione dei cinque grandi temi della infettivologia dei giorni nostri: le infezioni da HIV; le epatiti, con particolare, riguardo per l’epatite C e la necessità dell’emersione del sommerso; la lotta alle infezioni da microrganismi multiresistenti e la necessità di un corretto uso delle terapie antimicrobiche; l’estensione dell’impiego delle vaccinazioni, con particolare riferimento alle vaccinazioni dell’adulto e delle persone con comorbosità; le malattie emergenti e la Salute globale, un filone che include le malattie tropicali e le infezioni trasmesse da vettori, secondo gli obiettivi definiti dall’approccio One Health. Presidenti del Congresso sono il Prof. Massimo Galli, Past President SIMIT, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano, e il Prof. Giuliano Rizzardini, Direttore di Dipartimento Malattie Infettive,ASST Fatebenefratelli Ospedale L. Sacco di Milano. “In questo momento particolarmente delicato riusciamo a riaprire un congresso in presenza per gli infettivologi italiani – evidenzia il Prof. Galli – la pandemia richiede che ci si confronti. La rete infettivologica è un’esigenza prioritaria, si impone la definizione di nuovi assetti organizzativi, nei quali gli infettivologi devono ricoprire un ruolo chiave. Bisogna ragionare sugli interventi di oggi contro la Covid oggi e di domani contro le future epidemie che meritano un’organizzazione in grado di identificarle e contenerle rapidamente. Inoltre, dobbiamo mantenere alta l’attenzione su epatiti, HIV, infezioni dovute a batteri multiresistenti. Infine, bisogna rimettere al centro il tema prevenzione, promuovendo campagne vaccinali non solo contro la Covid, ma nell’anziano anche contro pneumococco, herpes zoste,r e rilanciando la vaccinazione antinfluenzale”.

UN TALK SHOW SU L’ITALIA E I VIRUS – Al fine di attribuire il giusto rilievo tanto al Covid quanto alle altre infezioni virali che continuano a rappresentare un’emergenza per il nostro Paese, all’interno del Congresso SIMIT, mercoledì 30 novembre,vi saranno 90 minuti di intenso confronto nella tavola rotonda dal titolo “L’Italia e i virus. Come contrastare HIV, HCV, influenza e SARS-CoV-2 tra pandemia e PNRR”. Oltre ai Presidente del Congresso il Prof. Galli e il Prof. Rizzardini, interverranno Elena Carnevali, XII Commissione per gli Affari Sociali, Camera dei Deputati; Mauro D’Attis, Relatore della legge 135/90 per il riordino degli interventi in HIV, Camera dei Deputati; Anna Macina, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Camera dei Deputati; Pierfrancesco Majorino, Eurodeputato; Sandra Zampa, Responsabile salute PD; Alessio Aghemo, Segretario Associazione Italiana Studio Fegato; Alessandro Rossi, Responsabile SIMG dell’Ufficio di Presidenza; Luigi Ripamonti, Giornalista Scientifico, Corriere della Sera-Salute; Beppe Severgnini, Giornalista e scrittore; a moderare Daniel Della Seta, Giornalista Scientifico.

La pandemia è calata sulla lotta alle altre malattie virali bloccando o rallentando molte attività di fondamentale importanza – sottolinea il Prof. Galli – rendendo necessario delineare nuovi scenari di intervento in un mutato contesto culturale, caratterizzato da un probabile futuro di convivenza con SARS-CoV-2. Ad oggi, si rileva un forte rallentamento nell’eliminazione di HCV, nonostante l’efficacia dei farmaci ad azione antiretrovirale diretta. Il piano nazionale AIDS, varato nell’ottobre del ’17, è rimasto in larga misura irrealizzato e ora si pone la necessità di un suo adeguamento, mentre si è messo mano alla revisione della legge 135/90, a 31 anni dalla sua approvazione. L’aderenza alla vaccinazione antinfluenzale, cronicamente insufficiente in Italia, ha invece avuto un discreto impulso lo scorso anno dalla pandemia, pur rimanendo ampiamente al di sotto della soglia minima auspicabile. Il quadro dei virus in Italia si prefigura pertanto estremamente complesso”.

 

Salvo Cagnazzo

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