Covid-19: Save the Children, situazione drammatica non solo in Europa, un bambino su cinque rischia di abbandonare la scuola nei paesi più fragili a causa delle conseguenze della pandemia.

Covid-19: Save the Children, situazione drammatica non solo in Europa, un bambino su cinque rischia di abbandonare la scuola nei paesi più fragili a causa delle conseguenze della pandemia.

Lavoro minorile, matrimoni precoci, difficoltà economiche costringono molti bambini a lasciare la scuola. In Afghanistan, Etiopia, Malawi, Nigeria, Somalia e Uganda tasso di rischio di abbandono del 20%.

 

Nei paesi a basso reddito milioni di bambini non sono mai più tornati in classe dopo la chiusura delle scuole dovuta al Covid-19 e un bambino su cinque rischia di abbandonare definitivamente la scuola in alcuni dei paesi più fragili. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro – in 625 scuole in Afghanistan[1], Etiopia, Malawi, Nigeria, Somalia e Uganda.  Lavoro minorile, matrimoni precoci, difficoltà economiche sono tra i principali motivi che impediscono a bambine e bambini di proseguire il percorso scolastico e in seguito alla pandemia, che ha aggravato ancora di più la situazione, si aggiungono anche la paura del contagio e la mancanza di dispositivi di protezione individuale.

Sebbene i dati sul numero di minori fuori dal sistema scolastico a causa del Covid-19 siano pochi, il rapporto di Save the Children “Covid’s Educational Time Bomb: Out of School Children Global Snapshot” rivela che oltre il 20% degli studenti intervistati corre il rischio di abbandonare definitivamente la scuola, con conseguenze potenzialmente devastanti per il loro futuro. L’Organizzazione ha condotto l’analisi in sei paesi – in Afghanistan, Etiopia, Malawi, Nigeria, Somalia e Uganda – dove le scuole sono state completamente o parzialmente aperte tra maggio e luglio 2021, per raccogliere informazioni su quanti studenti sono fuori dalla scuola, chi sono e perché hanno abbandonato. Il sondaggio ha coinvolto in totale 625 scuole, circa 100 scuole per paese. Inoltre, considerando che le lezioni continuano ad essere sospese, il numero di bambini che lascia la scuola è destinato ad aumentare e più del 90% degli istituti scolastici ha affermato che nella loro comunità ci sono alunni che potrebbero frequentare le lezioni ma non lo fanno.

Per bambine, bambini e adolescenti frequentare la scuola significa essere protetti da varie forme di abuso e sfruttamento, avere cibo nutriente, un luogo sicuro dove giocare e un senso di speranza per il futuro. Secondo la ricerca dell’Organizzazione, chi corre il maggior rischio di abbandono scolastico a causa della pandemia sono i minori più vulnerabili, tra cui bambine e ragazze, i minori provenienti da famiglie a basso reddito o che vivono in aree rurali, migranti e rifugiati. Inoltre, anche se il fenomeno riguarda tutti, chi vive in paesi a basso reddito ha risentito maggiormente dell’interruzione delle lezioni. Alcuni di loro, infatti, nel corso della pandemia hanno perso il 20% in più di giorni di scuola rispetto ai coetanei di altri paesi.

In alcuni paesi, bambine e ragazze, costrette a sposarsi e a lasciare la scuola, corrono un maggiore rischio di abbandono scolastico rispetto ai coetanei maschi. In Uganda, ad esempio, il Covid-19 ha contribuito ad aumentare le disuguaglianze: il 52% degli studenti che hanno abbandonato la scuola sono femmine, ma le bambine e le ragazze iscritte a scuola erano già meno numerose dei maschi prima della pandemia.

Si prevede che entro il 2030 altri 10 milioni di ragazze saranno costrette a sposarsi precocemente[2] a causa della pandemia. Il matrimonio precoce è una violazione dei diritti dei minori che priva le bambine e le ragazze della loro infanzia, impedisce loro di studiare e può avere gravi conseguenze sulla loro salute mentale. Secondo Save the Children se non si agirà immediatamente, i progressi ottenuti negli ultimi 20 anni nel campo dell’educazione saranno resi vani dalle conseguenze del Covid-19.

“Anche se le scuole stanno riaprendo in tutto il mondo, non tutti i bambini stanno tornando in classe. Anzi, in molti paesi sta accadendo l’esatto contrario. Questa nostra ricerca offre una panoramica sulle conseguenze a lungo termine che il Covid-19 sta avendo sull’educazione dei bambini in questi paesi. Se applichiamo a livello globale il tasso di abbandono del 20% calcolato sulle scuole coinvolte nel sondaggio di Save the Children, osserviamo che – potenzialmente – decine di milioni di bambini non torneranno mai più a scuola a causa degli effetti della pandemia. Il Covid-19 ha già avuto gravi conseguenze sull’educazione e, se non agiamo immediatamente, continuerà ad averne anche in futuro. La pandemia continua a spingere le famiglie nella povertà, costringendo molti bambini a lavorare o a sposarsi e ad abbandonare la scuola. I bambini più vulnerabili ed emarginati hanno già subito la più grande perdita educativa negli ultimi 18 mesi, con scarso o nessun accesso all’apprendimento a distanza o all’istruzione. Abbandonare la scuola ora li porterà solo più indietro” ha dichiarato Jasmine Jahromi, Team Leader per Save the Children dell’iniziativa Safe Back to School. “Possiamo ancora fare qualcosa ma il tempo è poco. Se i bambini non tornano il prima possibile in classe è molto probabile non ci torneranno mai più. Dobbiamo agire ora e anche i governi devono investire nell’educazione prima che sia troppo tardi”.

Save the Children chiede ai governi e ai donatori di investire immediatamente nell’istruzione affinché ogni bambino sia supportato nel rientro in classe quando sarà sicuro farlo. Sono necessari maggiori sforzi per superare gli ostacoli che impediscono ai bambini più vulnerabili ed emarginati di tornare a scuola – in particolare bambine, ragazze, i bambini provenienti da famiglie a basso reddito, i bambini con disabilità, migranti e rifugiati – come ad esempio denaro, pasti scolastici, corsi di recupero e supporto alla salute mentale e psicosociale.

 

[1] Dati raccolti prima dell’arrivo dei talebani nell’agosto 2021.

[2] Dati UNICEF

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