Gli studenti maschi del liceo classico Zucchi di Monza hanno indossato la gonna durante le lezioni per protestare contro il sessimo.

Gli studenti maschi del liceo classico Zucchi di Monza hanno indossato la gonna durante le lezioni per protestare contro il sessimo. A Parte il fatto che per rappresentare il sesso femminile avrebbero dovuto indossare dei maschilissimi jeans, il grottesco e ridicolo gesto autorizzato da un dirigente evidentemente conpiacente con l’ideologia Lgbt, sottolinea che la scuola pubblica ha abdicato alla sua storica funzione educativa e l’ha soppiantata con pensieri e idealità mondane che nulla c’azzeccano con la crescita civica, morale, etica e spirituale dei giovani. Una scuola orientata dai soliti sinistrorsi che non paghi di aver partorito milioni di ebeti usciti malconci dal sessantotto, ha ripreso a rappresentare un mondo alla rovescia che esiste  unicamente nei sogni e nelle illusioni di chi non accetta l’idea di un Dio Padre creatore e generatore del genere maschile e femminile. L’ uomo creatura che si sveglia al mattino e pensa di essere Dio, è simile a un pollo che si sveglia al mattino e si atteggia ad aquila. Le botte della vita e l’impossibilità a raggiungere le gioie dell’anima mediante la mutazione dei corpi, dovrebbe indurre il delirante “uomo nuovo dio” ad evitare voli pindarici di cui le posticce ali di Icaro rappresentano egregiamente l’emblema della caduta, vale a dire, dalle stelle alle stalle e dal ddl Zan al ddl zac zac, morto e sepolto.

Gianni Toffali

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