Diversità e Inclusione: al Senato il confronto sull’impresa che sarà. In un libro il futuro dei rapporti sociali e delle strategie aziendali

I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” è il volume presentato il 5 novembre alla Sala Nassirya del Senato con rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, manageriale, giornalistico. Un modello per la società e per le aziende del futuro che coinvolgeranno sia il pubblico che il privato

Diversità e Inclusione: al Senato il confronto sull’impresa che sarà. In un libro il futuro dei rapporti sociali e delle strategie aziendali

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese. Senza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva” sottolinea la Senatrice Paola Binetti 12ª Commissione Igiene e Sanità

 

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di Diversità e Inclusione. Come dice una nota attivista statunitense: “Diversità è essere invitati alla festa. Inclusione è essere invitati a ballare” (“Diversity is being invited to the party. Inclusion is being asked to dance” – Verna Myers). La diversità è un fatto, l’inclusione è una scelta. La prima rappresenta la pluralità dei punti di vista; col termine inclusione si intende la capacità di costruire un ambiente dove ognuno sia benvenuto e rispettato. Questi elementi sono applicabili a qualsiasi contesto della società odierna, ma in particolare si prestano ad essere al centro dell’azienda del futuro, sia in ambito pubblico che privato. Un’analisi delle trasformazioni del nostro mondo e delle prospettive future è quella proposta nel libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa”, Serarcangeli Editore, scritto da Gianluca Bucci, Professional Coach e fondatore Accademia Italiana Soft Skills, insieme al Manager Coach Danilo Bascucci e con il contributo di professionisti di diversi settori.

L’ANALISI DI UN MONDO CHE CAMBIA – Per affrontare il tema dell’inclusione si deve partire dalla diversità, dai concetti di uguaglianza, quella dapprima negata e poi a fatica conquistata nella storia da tante minoranze. Attraverso un viaggio nel tempo si sono toccati i temi dell’evoluzione del concetto di diversità e di come le imprese stanno applicando dei nuovi protocolli inclusivi, che coinvolgono tutta l’azienda ad ogni livello gerarchico. La meraviglia è che tutto questo è diventato non solo un’esigenza per un efficace successo aziendale, ma un vero e proprio ingaggio emotivo orientato ad un migliore benessere organizzativo. Al centro c’è la persona, il rispetto per ognuno, l’accoglienza e il dare voce a tutti. Nessuno escluso.

La diversità è un fatto, l’inclusione è una scelta – spiega l’autore Gianluca BucciPer questo bisogna affrontare il tema dell’inclusione partendo dalla prima. L’inclusione è un valore aziendale, ma non ha una valenza solo intellettuale, ma anche emotiva, culturale, sociale. Vogliamo affrontare l’evoluzione del concetto di inclusione negli ultimi 100 anni, attraverso molteplici analisi che permettono di arricchire il dibattito con diversi punti di vista. Inclusione e diversità sono due facce della stessa medaglia, che possono essere connesse e valorizzate. Obiettivo finale è rivolgerci alla società e a un sistema economico in continua evoluzione per suggerire una maggiore inclusione, che permetta una massimizzazione dei profitti senza trascurare la dimensione sociale”.

Il concetto di inclusione rappresenta il valore fondante della coesione sociale, la quale a sua volta costituisce un aspetto fondamentale per la stabilità del Paese – sottolinea la Senatrice Paola BinettiSenza inclusione non ci può che essere una dialettica distruttiva, perché si finisce con accentuare le rivalità e si stressano le ragioni della diversità, invece di apprezzare le differenze che ci caratterizzano nell’appartenenza alla realtà umana a cui tutti apparteniamo”.

IL CONTENUTO – Il volume “I colori dell’inclusione” è la testimonianza di un viaggio che ha l’ambizioso obiettivo quello di “innescare e sviluppare” una cultura dell’inclusione e della diversità attraverso preziose testimonianze ed esperienze vissute nella vita quotidiana. Si parte con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dalle Nazioni Unite nel 1948, punto cardine nella storia dell’umanità, e propone una riflessione sull’evoluzione e il riconoscimento dei diritti dell’individuo, tra eventi storici, aneddoti, fenomeni sociali: un insieme di strumenti per capire perché è necessaria l’inclusione affinché le diversità vengano abbattute. A offrire un esempio di come mettere in pratica questi concetti è offerto dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences, impegnata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci innovativi, che ha reso integrazione e coesione valori fondamentali della propria mission. Storie di individui si intrecciano al percorso aziendale, proponendo un modello moderno e vincente di lavoro. Proprio al mondo del lavoro e a come si debba applicare a questo ambito il concetto di inclusione è dedicata ampia parte del testo. Un capitolo a parte è dedicato all’attualità: cosa accadrà nel passaggio tra un’epoca postpandemica che ha segnato la cesura tra la fase precedente e quella che potremmo definire postmoderna? Da qui l’inizio di un percorso di riorganizzazione aziendale. “Digitalizzazione” e “smart working” sono espressioni entrate nell’uso frequente durante i mesi di pandemia, ma quale sarà il loro futuro negli anni a venire resta oggetto di indagine e di riflessione.

L’APPUNTAMENTO – Il libro “I colori dell’inclusione: Integrazione, Famiglia, Impresa” sarà presentato il 5 novembre a Roma, presso la Sala Nassirya del Senato della Repubblica, su iniziativa della Senatrice Paola Binetti, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, dell’informazione, del mondo accademico. I relatori saranno la Sen. Paola Binetti, Membro della 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità; On. Stefania Pezzopane, Membro della VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici); Gianluca Bucci, Professional coach Fondatore Accademia Italiana Soft Skills; Michelangelo Simonelli, Senior Director Governament Affairs Italy Gilead; Daniel Della Seta, giornalista, autore e conduttore “L’Italia che va” Radio Rai; Piero Damosso, Caporedattore TG1; Prof.ssa Maria Caterina Federici, Docente di Sociologia Generale presso l’Università degli Studi di Perugia; Prof. Raffaele Federici, Docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso l’Università degli Studi di Perugia; Salvatore Cimmino, Atleta e Manager Leonardo Finmeccanica; Giuseppe Trieste, Presidente di FIABA Onlus Fondo Abbattimento Barriere Architettoniche; Prof. Stefano Mazzoleni, Docente del Dipartimento di Ingegneria elettrica e dell’informazione presso Politecnico di Bari. In apertura anche un videomessaggio del Presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli. Un panel in grado di declinare il tema dell’inclusione in ogni suo aspetto, con particolare attenzione alle interconnessioni economiche e sociali. In virtù delle loro esperienze, i relatori potranno raccontare l’impegno di diversi ambiti, dalla disabilità allo sport, nel superare e valorizzare le diversità con il fine di favorire l’inclusione. Grande attenzione anche per gli strumenti necessari per questo processo: la scienza e la tecnologia che hanno permesso l’abbattimento di barriere fisiche e le scienze sociali che hanno consentito di eliminare le barriere ideologiche e morali.

 

Salvo Cagnazzo

Studio Diessecom

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