Venerdì 5 novembre: Roma contro il femminicidio, archeologia “ritrovata”.

Il mondo femminile, con i suoi segreti, le sue seduzioni, la sua forza e la sua fragilità, è protagonista venerdì 5 novembre all’Arco di Giano a Roma con la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, che presenta al pubblico (in due repliche nella stessa serata) NU-SHU. Le parole perdute delle donne un’action di nove minuti di Raffaele Curi: una performance contro il femminicidio (ma che non mette in scena il femminicidio!), di fortissimo impatto visivo ed emotivo, pensata per celebrare la riapertura al pubblico dopo ventotto anni del celebre monumento.

 

Un mirabile incontro tra memorie dell’antico, arti performative e impegno sociale: l’action infatti è, nelle intenzioni di Raffaele Curi, una “carezza per le donne”, un atto di denuncia della violenza nei confronti delle donne, un invito a ritrovare la propria voce per denunciare ogni sopruso e un monito a educare le nuove generazioni fin dalla più tenera età, per scardinare la catena dell’odio nascosta dietro un’idea malsana di amore.

 

Archeologia e attualità vanno a braccetto, l’impegno sociale sposa la bellezza, il mecenatismo unico della Fondazione Alda Fendi – Esperimenti si distingue ancora una volta per una proposta di altissimo profilo che arricchisce la vita culturale e il dibattito pubblico della città.

 

Con NU-SHU finalmente si riapre al pubblico l’area archeologica dell’Arco di Giano al Velabro, un monumento di grande fascino e importanza al centro della Roma più antica e preziosa, grazie a un accordo stretto dalla Fondazione Alda Fendi – Esperimenti con la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, voluto fortemente dalla Soprintendente Daniela Porro.

L’accesso al pubblico fu interdetto al pubblico ventotto anni fa dopo l’esplosione dell’ordigno mafioso davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro e fruibile da allora solo in rare circostanze. A renderlo nuovamente fruibile è Alda Fendi, impegnata da vent’anni in un’azione di mecenatismo culturale e sociale che investe tutta Roma, che finanzia con la sua fondazione la riapertura di questo monumento che lei stessa già aveva dotato nel 2018 a sue spese di un’illuminazione da premio Oscar firmata da Vittorio Storaro.

Le porte della Cancellata dell’Arco di Giano si spalancheranno ogni sabato per accogliere i visitatori, a partire dal 13 novembre.

 

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