ZERMEN DI FELTRE. UN PANIFICIO, UNICO COLLANTE SOCIALE ACCANTO ALLA CHIESA…
Della frazione di Zermen, ove, mi sono stabilito da quando ho lasciato la banca, forse in attesa che la ruota esistenziale finisca di girare, ho già parlato abbastanza sui mass-media, in particolare su Piazza Scala, sperando, Dio volendo, di poter continuare ancora un po’… anche perché, non solo qui ci vivo benissimo, ma anche perché detto paese, frazione di Feltre, offre tutto ciò che si può desiderare: posizione, clima, bellezza panoramica e tant’altro ne connotano infatti la sua positiva peculiarità. In questo momento, posto che non subentri nella mia vita qualcosa di imponderabile, non potrei nemmeno minimamente immaginare una realtà residenziale diversa rispetto a quella che mi offre questo paese di adozione, dopo aver lasciato Venezia-Mestre.
A questo contesto assai positivo fa però da contraltare una nota assai negativa che, non soltanto a mio parere, ricade tutta e per intero su questa e le altre amministrazioni comunali che si sono succedute: trascuratezza di attenzioni verso il paese ed assoluta sordità alle ripetute ed insistenti istanze rivolte da parte degli abitanti, se non qualche settimana prima delle…elezioni.
Da questa ne è derivato un continuo spopolamento delle attività commerciali, ma anche degli abitanti seppur reintegrati da altri per rientro in patria, tant’è che, oggi come oggi, dopo l’ultimo “spopolamento” di un bar-pizzeria, non è rimasto altro, molto lontano dall’ex-centro di Zermen, che un fornaio che, per professionalità e passione generazionale, fornisce il paese ed anche la città di Feltre. Mi piace anche sottolineare che si tratta di una istituzione condotta in maniera eccellente dalla Famiglia De Simoi, presso la quale anch’io, come tanti altri, si recano per comperare un pane che, da esperienza vissuta, mi par di non aver mai trovato tanto buono in altri contesti della panificazione, sia per odore di appena sfornato e sapore di una volta, tanto da ricordarmi quando, da bambino, mi mandavano a prendere le “rosette” che, per la loro fragranza, arrivavano a destinazione rosicchiate a metà…
Premessa un po’ pretestuale per dire che oggi il paese langue socialmente tant’è che alcuni abitanti, presa carta e penna, hanno scritto più volte alla stampa il “De profundis” per una realtà che certamente non merita questo stato di abbandono. In soldoni, come ormai è agli occhi di tutti, quanto a socialità il paese si “regge” (?) su poche ore di apertura mattutina di un forno, e sulla…Messa di un’ora (per i credenti) nella Chiesa adiacente al forno, ove i Parrocchiani si incontrano alla fine della funzione religiosa per dirsi “buongiorno”.
Mi pare che questo sia troppo poco e che gli “addetti ai lavori” debbano prendersi carico di questa negativa situazione che, lentamente ma gradualmente, sta interessando anche tutte le frazioni limitrofe. Al contrario si continua a pensare al centro costruendo supermercati megagalattici , come quello inaugurato il 28 ottobre scorso dopo una gestazione di…40 anni, come appunto l’Altanon, togliendo definitivamente la linfa a tutte le frazioni di Feltre.
Va detto che si tratta di un’opera colossale importante vis à vis alla stazione di Feltre, degna di una grande città che, a mio avviso però, quanto a disegno architettonico con enormi travi di legno a vista, stride in maniera esagerata rispetto alla struttura e soprattutto alla storia di Feltre che, ricordiamocelo, risente e vive ancora la storia della Serenissima Venezia.
Ma oggi sono solo i profitti che contano. Ed ogni deturpazione, favorita da discutibile “forma-mentis”, è diventata lecita, purtroppo !
Arnaldo De Porti