Kitakyushu – Due azzurri nella storia: Bartolini oro mondiale al corpo libero, Asia D’amato argento al volteggio
Nicola Bartolini vince la medaglia d’oro al corpo libero ai mondiali di Kitakyushu in Giappone. Il ginnasta sardo, bronzo continentale ai recenti Europei di Basilea, si aggiudica il titolo iridato sul quadrato centrale, con il punteggio di 14.800, precedendo di 33 millesimi il giapponese Kazuki Minami, argento con 14.766. Bronzo per il finlandese Emil Soravuo con 14.700. Soltanto quinto il filippino Carlos Edriel Yulo che era entrato in finale con il miglior punteggio provvisorio. L’oro mondiale del venticinquenne di Cagliari è il primo nella storia della FGI al corpo libero. L’ultimo podio in questa specialità risale all’edizione di Dortmund 1966 con Franco Menichelli, l’olimpico di Tokyo 1964, mentre è di Jury Chechi agli anelli di Losanna nel 1997 l’ultima vittoria azzurra in un Campionato del Mondo di Artistica maschile. Al volteggio femminile Asia D’Amato raggiunge un altro primato, vincendo la prima medaglia d’argento del lungo palmares femminile sulla rincorsa dei 25 metri. La diciottenne di Genova, in forza alle Fiamme Oro e cresciuta nella Brixia di Brescia, con 14.083 chiude alle spalle di Rebecca Andrade, leader con 14.966. Terza la russa Angelina Melnikova con la media di 13.966. La D’Amato si era aggiudicata il bronzo a squadre nel 2019 ai Mondiali di Stoccarda, insieme alla sorella gemella Alice e alle altre fate della Nazionale di Enrico Casella. Risale al 2007, sempre a Stoccarda, invece l’ultimo acuto individuale con Vanessa Ferrari, bronzo all-around. Pochi poi i precedenti e tutti di Basilea 1950 quando la FGI vinse il bronzo a squadre, mentre Licia Macchini e Wanda Nutti si mettevano al collo, rispettivamente, bronzo e argento alla trave.
“Sono campione del Mondo, sono Campione del Mondo – lo ha ripetuto ancora incredulo, più di una volta, il 25enne scoperto in tenera età nella Ginnastica Amsicora da Gian Paolo Murtas – Non ho parole per descrivere la mia felicità. È stato un lungo percorso ma ho tirato fuori gli artigli al momento giusto e ho avuto anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai. Voglio ringraziare tutto lo staff del centro tecnico di Milano e il Presidente della Federazione per aver creduto in me. Ce l’abbiamo fatta, perché il risultato è di tutti quanti. Il favorito era il campione del mondo uscente, Carlos Yulo. “Quando è andato fuori pedana ho realmente concretizzato che si poteva ambire a qualcosa di grande, era lui l’avversario da battere. Certo non pensavo di vincere l’oro!”. È la quarta partecipazione mondiale per Nicola dopo Stoccarda 2019 – insieme alla squadra che per una posizione ha mancato la qualifica olimpica per Tokyo 2020 –, Glasgow 2015 e Nanning 2014. “Il ragazzo che ha fatto nel 2014 il primo mondiale in Cina è cambiato tanto sia nella metodologia di lavoro sia nell’approccio alla Ginnastica. Finalmente i risultati si vedono dopo un lavoro duro”. Menichelli nel 1966 vinse il suo secondo bronzo al corpo libero in una rassegna iridata. L’albo d’oro FGI si impreziosisce, dopo 55 anni, di una medaglia d’oro. “È storia per l’Artistica maschile italiana. Ora mi aspetto una statua con la mia faccia”, dice ridendo. “Dedico questa medaglia alla mia famiglia, alla mia ragazza, al mio allenatore Paolo Pedrotti, ad Alberto Busnari, a tutti i ragazzi di Milano, a quelli che sono con me qui in Giappone e a Paolo Bucci che è sempre pronto a sostenermi come mio primo fan”.
“È un’emozione indescrivibile poter stringere la medaglia d’argento mondiale – ha dichiarato dopo la cerimonia di premiazione la genovese in forza del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro – Volevo riscattarmi dalla gara fatta nell’All Around e ci sono riuscita. Finire davanti ad Angelina Melnikova, la neo campionessa iridata, mi ha emozionato ancora di più. I miei due salti li ho fatti bene, sono entrata decisa e il risultato è palese. Mi sono emozionata quando sono uscita dal campo gara perché c’era mia sorella che mi aspettava in lacrime. Voglio dedicare questa medaglia a tutti quelli che hanno permesso questo storico risultato: dal Direttore Tecnico nazionale Enrico Casella, al mio allenatore Marco Campodonico, a tutto lo staff dell’Accademia Internazionale di Brescia, alla Federazione Ginnastica, al Gruppo Sportivo della Polizia di Stato e alla mia famiglia
Foto: Simone Ferraro