Iran: 16 esecuzioni in una settimana per intimidire e prevenire rivolte popolari
Il regime clericale ha giustiziato almeno 16 prigionieri in diverse città dell’Iran in una settimana tra l’11 e il 18 ottobre.
Il 10 ottobre sono stati impiccati Esmail Ghassabi-Sini nella prigione di Dastgerd a Isfahan, Omid Sarani nella prigione di Birjand, Ebrahim Rakhshani nella prigione di Ghayen, Mohammad Latifi, di 23 anni, insieme a un altro prigioniero nella prigione di Dizelabad a Kermanshah, Manouchehr Kazemi, dopo sei anni di detenzione, nella prigione di Ghezel Hesar a Karaj, e altri due prigionieri (uno dei quali era un cittadino afghano) a Qom.
Inoltre, il 14 ottobre il regime clericale ha giustiziato nella prigione di Dastgerd a Isfahan quattro prigionieri di nome Hossein Shamsi, Ali Mokhtari, Hossein Amiri e Yavar Dehzadeh; il 17 ottobre sono stati impiccati i prigionieri Younes, Soheil Hojjatfar, di 39 anni, e Hamed Jafarzadeh, di 41, nella prigione di Zanjan, e Musa Shahbakhsh nella prigione di Zahedan.
Il ritmo crescente delle esecuzioni rivela la paura del regime clericale per l’indignazione e il disgusto del popolo nei confronti del malvagio sistema del Velayat-e-Faqih (governo della Guida Suprema). Installando come presidente Ebrahim Raisi, il boia del massacro del 1988, intensificando la tortura e le esecuzioni e creando un’atmosfera di terrore, Khamenei sta cercando invano di impedire l’insorgere di rivolte popolari.
La Resistenza iraniana esorta ancora una volta le Nazioni Unite e tutte le organizzazioni per i diritti umani a intraprendere azioni urgenti per fermare le esecuzioni arbitrarie e criminali in Iran. Un regime che sopravvive solo attraverso la tortura, le esecuzioni e gli omicidi deve essere estromesso dalla comunità internazionale. Il caso della brutale violazione dei diritti umani in Iran deve essere deferito al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e i suoi dirigenti assicurati alla giustizia per quattro decenni di crimini contro l’umanità e genocidio.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)