ADINOLFI (PDF): “MELONI SBAGLIA SU FORZA NUOVA”
“A sinistra mai sazi di delegittimazioni”
Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), critica Giorgia Meloni per la decisione di sostenere lo scioglimento di Forza Nuova: “Giorgia Meloni cede allo scioglimento di Forza Nuova (in voti alle politiche 2018 valeva la metà del PdF). Gualtieri sgombrerà CasaPound (alle europee 2019 come sopra). Il Pd con Provenzano le rinfaccia il palco di Vox. E il ddl Zan è scritto per sciogliere noi del Popolo della Famiglia. Non saranno mai sazi di delegittimazioni. Vorranno sempre scegliere loro quali avversari possono avere la patente di democraticità. E la concederanno ad un solo tipo di avversario: quello che si fa sconfiggere, subendo la subalternità culturale che da sempre la sinistra prova a imporre a chi di sinistra non è (Giorgia, do you remember Gianfranco Fini?). Cedere alla loro agenda, foss’anche per opportunismo, è un grave errore cara Meloni. Se Forza Nuova va sciolta va preteso anche lo scioglimento delle sigle che ieri a Torino hanno provocato violenze; se Casapound va sgombrata devono essere sgombrati anche i centri sociali che occupano abusivamente stabili pubblici; se la Meloni non deve parlare dal palco di Vox perché è un partito post-franchista, Letta non dovrebbe parlare con tutti i post-comunisti del Pd. Non è la sinistra a emettere la patente di democraticità che consente alle forze politiche nazionali di partecipare alle elezioni. Meno che mai la sinistra italiana proveniente dal Pci”.
“A sinistra mai sazi di delegittimazioni”
Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), critica Giorgia Meloni per la decisione di sostenere lo scioglimento di Forza Nuova: “Giorgia Meloni cede allo scioglimento di Forza Nuova (in voti alle politiche 2018 valeva la metà del PdF). Gualtieri sgombrerà CasaPound (alle europee 2019 come sopra). Il Pd con Provenzano le rinfaccia il palco di Vox. E il ddl Zan è scritto per sciogliere noi del Popolo della Famiglia. Non saranno mai sazi di delegittimazioni. Vorranno sempre scegliere loro quali avversari possono avere la patente di democraticità. E la concederanno ad un solo tipo di avversario: quello che si fa sconfiggere, subendo la subalternità culturale che da sempre la sinistra prova a imporre a chi di sinistra non è (Giorgia, do you remember Gianfranco Fini?). Cedere alla loro agenda, foss’anche per opportunismo, è un grave errore cara Meloni. Se Forza Nuova va sciolta va preteso anche lo scioglimento delle sigle che ieri a Torino hanno provocato violenze; se Casapound va sgombrata devono essere sgombrati anche i centri sociali che occupano abusivamente stabili pubblici; se la Meloni non deve parlare dal palco di Vox perché è un partito post-franchista, Letta non dovrebbe parlare con tutti i post-comunisti del Pd. Non è la sinistra a emettere la patente di democraticità che consente alle forze politiche nazionali di partecipare alle elezioni. Meno che mai la sinistra italiana proveniente dal Pci”.