«Esprimo la mia più viva e leale sincerità nei confronti del figlio del procuratore antindrangheta Nicola Gratteri, oggetto di pesanti minacce di morte, e dello stesso magistrato, esempio di coraggio e rigore professionale». Lo afferma, in una nota, il deputato di L’Alternativa C’è Francesco Sapia, che sottolinea: «La solidarietà della politica non basta però, perché è indispensabile la coerenza da parte di chi ha un mandato popolare e gestisce potere pubblico. La verità è che tutti si professano sostenitori di Gratteri, ma poi c’è chi prende volentieri i voti della l’ndrangheta, come hanno accertato diverse inchieste giudiziarie. Inoltre, tanti si girano dall’altra parte quando si tratta di denunciare o fermare collusioni, appartenenze mafiose e malaffare». «Gratteri e altri magistrati calabresi hanno dimostrato – prosegue il parlamentare di L’Alternativa C’è – che la politica va spesso a nozze con la l’ndrangheta, che talvolta è la stessa criminalità a fabbricare politici e amministratori pubblici, anche con possibili, gravi ambiguità nell’ambito dell’informazione». «Il tema della lotta alla l’ndrangheta – conclude Sapia – è piuttosto in secondo piano nella campagna elettorale per le Regionali calabresi di ottobre, quasi come se non ci fosse un problema di inquinamento capillare del sistema economico e del sistema pubblico. La solidarietà a Gratteri va preceduta dalla testimonianza limpida di legalità e di lotta per il bene comune, a partire dalla politica. Diversamente, tale solidarietà è finta, è di pura convenienza».