Matrimonio gay e le omissioni del Papa
“Il matrimonio è un sacramento e la Chiesa non ha il potere di cambiare i sacramenti così come il Signore li ha istituiti. Ma ci sono leggi che cercano di aiutare la situazione di tanta gente di orientamento sessuale diverso. È importante che vengano aiutati… Ma il matrimonio è matrimonio, è l’unione tra un uomo e una donna”.
Parole di papa Francesco in aereo sul volo di ritorno dalla Slovacchia. In realtà, ad istituire il sacramento del matrimonio non è stato il Signore del vangelo, ma la chiesa cattolica. Nei primi secoli, infatti, i cristiani si “sposavano come tutti”. E’ scritto chiaramente nella Lettera a Diogneto (metà del II secolo). Il matrimonio si celebrava all’interno della comunità, senza una speciale cerimonia.
Bisogna, però, riconoscere che alcune cose non scritte nel vangelo, sono state comprese in seguito. Ad esempio, Gesù non disse una parola contro i matrimoni combinati, però si è capito in seguito che i matrimoni combinati non sono giusti. Gesù non disse una parola contro la schiavitù, però si è compreso in seguito che la schiavitù è ingiusta. La chiesa potrebbe avere compreso in seguito che il matrimonio è un sacramento. Ma se le cose stanno così, se alcune cose, basandosi sulla ragione e il buon senso, si sono comprese in seguito, la chiesa potrebbe benissimo comprendere oggi, basandosi sulla ragione e il buon senso, che il matrimonio è unione tra due persone che si amano e vogliono vivere assieme, donna e uomo, donna e donna, uomo e uomo.
Renato Pierri