XXVIII Giornata Mondiale Alzheimer e X Mese Mondiale Alzheimer
17 settembre 2021
“Amici delle persone con demenza: verso una società inclusiva”
Convegno della Federazione Alzheimer Italia in diretta streaming dalla Sala Stoppani dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Milano, 17 settembre 2021 – “Dopo un anno di pausa forzata a causa della pandemia, in occasione del X Mese Mondiale Alzheimer e della Giornata Mondiale del 21 settembre siamo felici di tornare con questo appuntamento sempre molto atteso dai familiari delle persone con demenza, dagli operatori sanitari ma anche da tanti cittadini che hanno la voglia e il diritto di informarsi. Oggi vogliamo riflettere insieme su come possiamo creare una rete di cittadini “Amici delle Persone con Demenza” e avviare così un processo di cambiamento sociale in cui le persone con demenza si sentano completamente accolte e incluse”. Con queste parole la presidente della Federazione Alzheimer Italia Gabriella Salvini Porro ha aperto oggi il convegno “Amici delle persone con demenza: verso una società inclusiva”, che si è tenuto in diretta streaming dalla Sala Stoppani dell’Istituto dei Ciechi di Milano.
Nel corso della mattinata figure della società civile, della medicina e delle istituzioni hanno raccontato dal loro punto di vista cosa si può fare per diventare “Amico delle Persone con Demenza” e cosa significa impegnarsi quotidianamente nel sensibilizzare quante più persone possibili, con l’obiettivo di costruire una società più inclusiva per i malati e i loro familiari facendosi portavoce presso le proprie comunità o reti.
Nel saluto di benvenuto “Amici delle Persone con Demenza: un impegno per vincere la sfida dell’inclusione” la presidente Salvini Porro ha ricordato l’impegno della Federazione Alzheimer per combattere lo stigma e l’isolamento che spesso circondano i malati e i loro familiari, iniziato nel 2016 con il progetto delle “Comunità Amiche delle Persone con Demenza” e proseguito con l’obiettivo di rendere tutti i cittadini “Amici delle Persone con Demenza”.
Un impegno che vede al fianco della Federazione anche Lorenzo Baglioni. Nel suo intervento “#nontiscordaredivolermibene: una voce per l’inclusione” il cantautore toscano ha parlato di “Non ti scordare di volermi bene”. Il brano, composto insieme al fratello Michele e all’attore Paolo Ruffini sulla scorta di un’esperienza personale e donato alla Federazione Alzheimer, affronta il tema della demenza con delicatezza e intensità, e in questo settembre è al centro dell’omonima campagna che invita tutti i cittadini a impegnarsi in prima persona per conoscere la malattia. Collegandosi alla pagina nontiscordare.org è infatti possibile rispondere a un quiz sulla demenza per ricevere un vero e proprio attestato che certifica l’impegno e l’ottenimento del titolo di “Persona Amica della Demenza”.
A seguire Antonio Guaita, geriatra e direttore della Fondazione Golgi Cenci, con il contributo dal titolo “Quello che all’università non insegnano: la promozione del benessere delle persone con demenza” si è focalizzato sull’importanza di curare anche il benessere psico-fisico delle persone con demenza. Davanti alla malattia di Alzheimer, infatti, per sua natura cronica e degenerativa, la tradizionale equazione medica “diagnosi+ terapia = guarigione o miglioramento” non funziona: per migliorare la qualità di vita del malato è quindi necessario migliorare l’ambiente e le persone che il malato incontra, rendendoli più inclusivi e accoglienti.
Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia, con l’intervento “Persone e Comunità, insieme contro lo stigma” ha poi illustrato più nel dettaglio l’iniziativa “Dementia Friendly Italia”, nata per sostenere, coordinare e implementare la diffusione di realtà “amiche delle persone con demenza”. Frutto dell’esperienza internazionale acquisita grazie alla partecipazione alla Joint Action on Dementia (www.actondementia.eu), il progetto può contare su un metodo e linee guida efficaci per contribuire a rendere una comunità, un’organizzazione o un luogo maggiormente accoglienti per le persone con demenza.
La senatrice della Repubblica Italiana Barbara Guidolin, nel suo contributo dal titolo “Filo diretto tra persone con demenza e politica: l’impegno nato da un’esperienza a stretto contatto con l’Alzheimer” ha raccontato come la sua esperienza lavorativa in un Nucleo Alzheimer, a diretto contatto con la demenza, si sia successivamente trasformata in una battaglia in Parlamento. La senatrice, in particolare, ha supportato la Federazione grazie a un disegno di legge per il finanziamento del Piano Nazionale Demenze: finanziamento che è stato infine stanziato con la legge di bilancio 2021 nella misura di 15 milioni in 3 anni.
Michele Pellegrini Calace, tesoriere di FederFarma, nell’intervento “Il progetto delle “Farmacie amiche”: dal territorio un sostegno alle persone con demenza” ha illustrato contenuti e obiettivi del progetto di collaborazione tra Federazione Alzheimer Italia e la sua federazione. Grazie alla loro presenza capillare sul territorio, le farmacie possono svolgere una fondamentale funzione di supporto e orientamento a favore dei pazienti e dei loro familiari, soprattutto dei più fragili. Il progetto “Farmacie amiche delle persone con demenza” ha messo quindi a disposizione dei farmacisti un vademecum con informazioni e dati relativi alla patologia e soprattutto suggerimenti sui comportamenti corretti da tenere davanti a una persona con demenza che entra nel proprio presidio.
Cristina Carpinelli, giornalista di Radio24 che è stata anche moderatrice dell’incontro, ha chiuso la mattinata portando la sua testimonianza professionale su cosa significhi essere Amica delle Persone con Demenza nel campo dei media. Nell’intervento dal titolo “Demenza, le parole per raccontarla”, ha sottolineato come la scelta delle parole possa influenzare i processi evolutivi della società: più si presta attenzione alle parole usate e più si parla di determinati argomenti, maggiormente quegli stessi argomenti saranno compresi da più persone. Questo rappresenta un passo fondamentale per costruire società più inclusive, perché la conoscenza significa anche abbattimento del pregiudizio.