I requisiti normativi sul consumo energetico e sulle prestazioni funzionali dei prodotti possono essere aggirati manipolando le prove di laboratorio: non solo utilizzando, come già si era scoperto, un software nascosto che riconosce le condizioni di prova e ottimizza automaticamente il funzionamento, ma anche, per esempio, approfittando delle istruzioni del produttore per configurare in modo specifico l’apparecchio prima della prova. Poiché i metodi di misura armonizzati che integrano la legislazione non sono in grado attualmente di individuare l’elusione, ANTICSS ha sviluppato metodi di misura alternativi che dovrebbero essere adottati insieme alla revisione dell’attuale definizione di elusione. Il gruppo italiano è composto dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, dall’ENEA e da IMQ, in qualità di laboratorio di prova e misura.
Identificate altre possibili modalità di elusione
Questo è il principale risultato del progetto comunitario ANTICSS – Anti-Circumvention of Standards for better market Surveillance: un gruppo di ricerca che coinvolge 19 organizzazioni di otto Stati membri ha trascorso tre anni e mezzo ad analizzare la possibile elusione dei requisiti obbligatori dei Regolamenti e delle norme armonizzate per l’ecodesign e l’etichettatura energetica e ha elaborato metodi di misura alternativi per 18 casi sospetti di otto diversi gruppi di prodotti.
Quattro laboratori in Germania, Italia, Olanda e Spagna hanno sottoposto a prova 24 modelli specificamente selezionati: sei di loro hanno mostrato un comportamento elusivo o al limite dell’elusione. È stato calcolato che se questi comportamenti fossero diffusamente praticati, la prevista riduzione annuale delle emissioni di CO2 dovuta alla migliore efficienza degli apparecchi coinvolti potrebbe essere potenzialmente ridotta di circa 200.000 tonnellate. Considerando la vita totale di questi apparecchi ciò potrebbe teoricamente ammontare a circa 2,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Due strade per evitare l’elusione
“L’Unione europea dovrebbe porre fine alla possibilità di eludere la legislazione e le norme il più rapidamente possibile” esorta la responsabile del progetto Kathrin Graulich dell’Oeko-Institut.
Il gruppo del progetto ANTICSS indica due strade:
- In primo luogo, l’UE dovrebbe modificare, ampliandola, la definizione di elusione, che attualmente considera solo il software integrato che riconosce quando un apparecchio è sottoposto a prova e ne ottimizza automaticamente la configurazione per ottenere valori più favorevoli dei parametri misurati. Altri comportamenti che possono portare all’elusione da proibire includono l’uso improprio delle istruzioni necessarie per configurare gli apparecchi per le prove, cioè la formulazione da parte dei produttori di istruzioni specifiche per i soli laboratori che portano a risultati migliori specificamente nella situazione di prova, e la possibilità offerta da lacune nella legislazione della presenza di modalità operative o funzioni preimpostate che riducono il consumo di energia applicabili anche nella vita reale ma raramente o anche solo teoricamente.
- In secondo luogo, le Autorità nazionali di vigilanza del mercato necessitano di una base giuridica per utilizzare i metodi di misura alternativi in grado di rilevare la presenza di elusione. Nei metodi di misura modificati sviluppati da ANTICSS i parametri considerati manipolabili o le condizioni di prova rilevabili sono stati leggermente variati rispetto alla norma armonizzata. Se i risultati di questi metodi differiscono significativamente da quelli ottenuti secondo le norme armonizzate l’iniziale sospetto di comportamento elusivo viene consolidato.
La perdita della fiducia è il rischio più grande
L’obiettivo principale di ANTICSS è chiudere tutte le strade all’elusione in modo da prevenire distorsioni del mercato e la diffusione di informazioni errate sull’impatto ambientale dei prodotti. “Non si tratta solo della possibile perdita del potenziale risparmio energetico. Un danno incalcolabile sarebbe ingenerare mancanza di fiducia dei consumatori e degli stessi produttori in due strumenti legislativi, ecodesign ed etichettatura energetica, la cui efficacia è invece acclarata e consolidata” temono Milena Presutto (ENEA) e gli altri componenti della squadra italiana di ANTICSS Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi e IMQ.
Fine tuning e risultati del progetto
La messa a punto delle definizioni e il perfezionamento della categorizzazione dei comportamenti sospetti, per includere i commenti delle parti interessate, è prevista prima della conclusione del progetto entro la fine di settembre 2021.
L’esito complessivo del progetto e alcuni suggerimenti per nuove ricerche sull’argomento sono inclusi nel rapporto finale di ANTICSS.
Il rapporto finale ANTICSS Final report: Closing all roads to circumvention del progetto ANTICSS è disponibile al link:
Il progetto ANTICSS in breve
Il tema della manipolazione dei risultati delle prove, che genera l’elusione, è stato portato all’attenzione del pubblico e dei media non solo per le emissioni truccate delle auto (il dieselgate) ma anche per quanto riguarda altre misure legislative comunitarie. Per questo motivo il progetto ANTICSS – Anti-Circumvention of Standards for better market Surveillance è stato finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea. I suoi obiettivi erano definire l’elusione in relazione alla legislazione dell’UE sull’ecodesign e l’etichettatura energetica e alle relative norme armonizzate, differenziarla da altri tipi di effetti e non conformità e stimarne l’impatto.
I documenti del progetto sono disponibili qui:
https://www.linkedin.com/company/anticss
https://twitter.com/AntiCircumvent
https://www.anti-circumvention.eu/about-project/news
https://www.anti-circumvention.eu/about-project/documents-and-deliverables