AGRICOLTURA: GENETICA IN AIUTO DEL FARM TO FORK NELLO SPECIALE DE L’INFORMATORE AGRARIO, COLDIRETTI E SIGA
DE CASTRO: NORMATIVA UE OBSOLETA, DISTINGUERE TEA DA OGM
(Verona, 2 settembre 2021). Mandarini easy-peeling, lattuga ad alto contenuto di vitamina C, melanzane che non imbruniscono e basilico resistente alla peronospora per salvare il pesto, la salsa cruda più consumata al mondo. Sono solo alcune delle possibilità delle Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita che già stanno rivoluzionando lo scenario del farming mondiale e che si propongono come la nuova via per la sostenibilità dell’agricoltura italiana nel perseguire gli obiettivi del Farm to fork. Oggetto di un supplemento frutto dell’accordo tra Coldiretti e Siga in uscita oggi con L’Informatore Agrario, le Tea consentono di modificare direttamente le informazioni genetiche delle piante coltivate riproducendo gli effetti dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, agendo sul genoma nello stesso modo in cui uno scrittore modifica lettere e parola per cambiare il significato di un testo.
Secondo l’editoriale firmato dal presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini e da Mario Enrico Pé, presidente di Siga: “Le Tea rappresentano un’opportunità unica per il futuro del made in Italy, in particolare nella coltivazione di prodotti chiave dell’agroalimentare tricolore come cereali, mais, riso e vino, dove l’utilizzo di Tea consentirebbe di intervenire sull’aumento della produttività, della tolleranza allo stress idrico e ai cambiamenti climatici e della resistenza a parassiti e patogeni (come oidio e peronospora), fattori determinanti per la sostenibilità e competitività di questi comparti, nell’ottica di un sistema agroalimentare sempre più salubre e resiliente. A questo si aggiunge la possibilità di intervenire sulle caratteristiche nutraceutiche dei prodotti, con ulteriori benefici a vantaggio del consumatore finale”.
Un matrimonio di competenze e sperimentazione tra “camici e trattori” che, spiega nel supplemento l’europarlamentare Paolo De Castro, non intende rimanere sulla carta: “Le attuali normative europee di riferimento sono obsolete e non riconoscono la distinzione chiara e netta tra queste nuove biotecnologie e gli organismi geneticamente modificati (Ogm). Già ad ottobre il Parlamento europeo manifesterà la propria posizione a favore di queste soluzioni innovative che consentono di raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, ed entro la primavera 2022 la Commissione Europea avanzerà una proposta di nuovo quadro giuridico per le biotecnologie agrarie”.
Secondo quanto riportato nelle 30 pagine di speciale della storica rivista specializzata, ad oggi si contano nel mondo 230 studi orientati alla commercializzazione di piante Tea, sviluppati in Cina e negli Stati Uniti in più della metà dei casi. La lista comprende 41 specie fra cui riso, pomodoro, mais, frumento, orzo, agrumi, kiwi, patata, soia, per un totale di 140 applicazioni. Le principali riguardano il valore agronomico della pianta (43), i caratteri qualitativi del prodotto finale (35), la tolleranza a patogeni e parassiti (23) e la tolleranza agli erbicidi (11). Tra i prodotti già sul mercato statunitense, una patata che non imbrunisce quando tagliata (Innate) e non accumula acrilammide durante la frittura, una soia con profilo di acidi grassi modificato (Calyno).
Link per scaricare il supplemento Tea a L’Informatore Agrario
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