Haiti: Save the Children, minori non accompagnati a rischio abbandono, abuso e tratta.

Haiti: Save the Children, minori non accompagnati a rischio abbandono, abuso e tratta. 

 Forniti beni di prima necessità, taniche e teli cerati alle case famiglia colpite.

 

 

Ad Haiti, i bambini in affido e tutti quelli che hanno perso i genitori nel terremoto sono a rischio di abbandono, abusi di diverso genere o addirittura tratta. Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – esprime profonda preoccupazione per la sicurezza dei minori non accompagnati che in tali emergenze sono più esposti al rischio di abuso e abbandono.

Il terremoto di magnitudo 7.2 ha causato circa 2.200 vittime con migliaia di feriti e un numero imprecisato di bambini che probabilmente sono rimasti orfani. Inoltre, secondo le stime, il terremoto ha danneggiato il 30% di 48 case famiglia nel sud di Haiti dove vivono circa 1.700 bambini, costretti a dormire in strada. Alcuni di loro sono ora in famiglie affidatarie.

“Non possiamo più entrare, dobbiamo dormire fuori. Anche la scuola si è fermata e questo è sconvolgente. Quando c’è stato il terremoto abbiamo iniziato tutti a correre. Io sono rimasta leggermente ferita ma sfortunatamente quando siamo scesi abbiamo visto i cadaveri che venivano portati via. Grazie a Dio l’edificio non è crollato. Sono traumatizzata, ho paura di non sentire le scosse di assestamento. Non voglio entrare, sono talmente tanto in ansia che non so se correre o no” racconta Fabienne*, 24 anni, che vive in una delle case famiglia dove aiuta a prendersi cura di altri bambini. Frequenta una scuola per infermieri ed era all’interno dell’edificio quando è avvenuto il terremoto.

Save the Children ha aiutato alcune delle case famiglia colpite fornendo loro beni tra cui teli cerati, taniche e altri beni di prima necessità. L’Organizzazione chiede inoltre maggiore protezione per questi bambini già estremamente vulnerabili e ha supportato la riattivazione di un gruppo di coordinamento di diverse organizzazioni che lavorano sulla protezione.

“Occorre fare di più e al più presto per proteggere i minori. Siamo preoccupati per il rischio di possibili adozioni illegali di bambini vulnerabili di Haiti. Dopo il terremoto del 2010 centinaia di bambini sono stati portati illegalmente fuori dal Paese da organizzazioni occidentali. Non può succedere di nuovo” ha affermato Perpetue Vendredi, vicedirettore di Save the Children ad Haiti. “Spesso i bambini che vengono dati in affidamento hanno ancora un genitore ma le famiglie non hanno i mezzi per prendersene cura. È una decisione straziante per qualsiasi genitore ma invece di allontanarli ulteriormente dalle famiglie, si devono affrontare le cause primarie per cui i bambini vengono portati in case famiglia: povertà e nessuna prospettiva per il futuro. I bambini orfani stanno molto meglio se rimangono nella comunità di origine, in famiglie affidatarie o con una famiglia allargata”.

Difatti, dopo il terremoto del 2010 che ha causato circa 230.000 vittime, i minori sono stati “adottati” illegalmente e portati in altri paesi con adozioni accelerate benché molti di loro avessero ancora almeno un genitore o un’altra famiglia. Secondo le prime stime, nei primi mesi dopo il terremoto del 2010 sono stati portati via da Haiti tra i 1.000 e i 2.000 bambini.

I bambini che vivono in case famiglia che sono state colpite dal terremoto hanno bisogno di un’ulteriore protezione e serve un sostegno urgente alle strutture affinché possano ospitare i minori in sicurezza e in luoghi a misura di bambino e possano aiutarli ad affrontare la situazione. Save the Children ha sottolineato, inoltre, che le case famiglia dovrebbero sempre essere l’ultima opzione per i bambini ed è molto meglio trovare famiglie che possano prendersi cura dei minori orfani, preferibilmente famiglie allargate.

 

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