Osservatorio MECSPE focus Emilia Romagna – II quadrimestre 2021

L’Emilia Romagna spinge sull’acceleratore della ripresa e la manifattura crede in un nuovo “rinascimento”. Per le imprese sarà un 2021 di crescita. Digitalizzazione, sostenibilità e formazione sono i trend che guideranno il settore verso la quarta rivoluzione industriale

 

  • Le imprese manifatturiere dell’Emilia Romagna ritrovano la fiducia (il 75% crede in un boom del settore in 3 anni) e la soddisfazione per il proprio portafoglio ordini (per il 73% è adeguato). Previsioni rosee per il fatturato (per il 73% il 2021 chiuderà col segno più)
  • Senza digitalizzazione non si cresce. Dal PNRR arriveranno fondi decisivi per il settore ma ancora solo il 18% degli imprenditori lo conosce nel dettaglio. L’Industrial Smart Working convince molte imprese
  • Nessuna alternativa all’essere green. 3 aziende su 10 si dicono sostenibili ma la strada è ancora lunga
  • Quattro aziende su dieci hanno al loro interno tutte le competenze per la trasformazione 4.0. Le altre puntano sulla formazione e sul mercato
  • MECSPE per la prima volta a BolognaFiere dal 23 al 25 novembre 2021 per mostrare le eccellenze della filiera, dare impulso alla crescita della manifattura e mettere in connessione le imprese e i giovani talenti


Milano, 25 agosto 2021 – Il vento della ripresa economica sta attraversando l’Italia, inclusa l’Emilia Romagna. Dalla Commissione Europea arrivano segnali positivi (con il Pil italiano dato in crescita del 5% nel 2021) confermati dall’economia reale del Paese, che procede decisa in questa direzione. Anche la spina dorsale del nostro tessuto economico, il manifatturiero, ha rialzato la testa e guarda al futuro con fiducia. Secondo i dati dell’ultimo Osservatorio MECSPE (BolognaFiere, 23-25 novembre 2021) di Senaf sul II quadrimestre 2021[1], infatti, oltre sette aziende manifatturiere emiliano-romagnole su dieci (73%) si aspettano un aumento del fatturato a fine 2021 rispetto allo scorso anno. Può sembrare scontato dopo un 2020 difficile, ma a febbraio a credere nella crescita erano quattro imprenditori su dieci. Grande ottimismo, quindi, confermato sia dalla soddisfazione del proprio portafoglio ordini, che finalmente torna a livelli alti (lo ritiene adeguato il 73%), sia dalle previsioni per il mercato: il 75% crede in un boom del settore nei prossimi 3 anni. In un contesto economico in progressivo miglioramento, torna a crescere anche il livello di fiducia generale delle imprese (è alto per il 48% rispetto al 43% di febbraio). I trend più importanti del momento? Digitalizzazione, sostenibilità, formazione: tre elementi che insieme generano il cambiamento culturale tanto atteso di cui il manifatturiero ha bisogno e che saranno protagonisti della prima edizione bolognese di MECSPE.

 

Digitalizzazione: cosa ci ha insegnato la pandemia e il futuro tra PNRR e ISW

Una delle lezioni più importanti che la pandemia ci ha lasciato è che senza crescita digitale non c’è futuro. Lo sanno bene gli imprenditori emiliano-romagnoli, specialmente quel 29% che proprio a causa del Covid-19 ha voluto spingere sull’acceleratore della digitalizzazione. Ma cosa vuol dire esattamente digitalizzazione nella manifattura? Per il 2021 significherà puntare su tecnologie e processi innovativi come la sicurezza informatica, la robotica collaborativa, l’Internet of Things e il Cloud Computing.

Ma significa anche approfittare delle opportunità offerte dalle novità legislative come il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato poche settimane fa.

 

Nonostante il piano abbia avuto una grande eco mediatica, meno di due imprenditori su dieci (18%) hanno un alto livello di conoscenza sui suoi contenuti. Un aspetto importante, dato che al suo interno ci sono misure che possono fare realmente la differenza per il domani della manifattura.

 

Tra queste, lo stanziamento di 350 milioni per il 2021-2026 per i Competence Center e i Digital Innovation Hub, nati per accompagnare le imprese verso la quarta rivoluzione industriale. Ma siamo ancora agli inizi. Occorre quindi spingere sul cambiamento culturale, attraverso un lavoro di informazione dei protagonisti della filiera, sempre più essenziale per attrarre i giovani verso il mondo della fabbrica intelligente. Non a caso, a MECSPE esordirà la Piazza Competence Center, pensata per essere il trait d’union vero tra i visitatori della manifestazione e gli otto Competence Center che potranno mostrare attività di orientamento, formazione e progetti innovativi in ambito industria 4.0. Sempre al tema digitalizzazione e fabbrica intelligente, sarà dedicato uno dei momenti principali della fiera: Gamification: la fabbrica senza limiti, nata per mostrare le idee tecnologiche migliori e fare da propulsore per le soluzioni più innovative. Un nuovo concetto di fabbrica, più evoluta e a misura d’uomo, in grado di attirare l’interesse dei giovani talenti.

 

Le trasformazioni dell’ultimo anno e mezzo spingono poi ad una riflessione sull’Industrial Smart Working (ISW), un metodo di lavoro che permette la gestione e l’esecuzione dei processi produttivi in fabbrica da remoto. Il primo dato che risalta è che solo una piccola parte degli imprenditori (16%) non ritiene l’ISW adatto all’ambiente industriale, indicando la presenza fisica come unica modalità di lavoro. Probabilmente su questo fronte si è avviato un primo processo di cambiamento culturale, spinto proprio dagli effetti degli ultimi mesi.

La maggior parte (il 39%), infatti, ritiene l’ISW utile ma solo come supporto e integrazione alla presenza fisica in fabbrica. Per tanti, invece, è interessante, ma è necessaria prima una grande riorganizzazione delle risorse e dei processi/strumenti industriali.

Tra i vantaggi percepiti, la maggiore flessibilità per i dipendenti (47%) e la riduzione dei costi (32%).

 

Sostenibilità: diventare sempre più green per attirare investimenti e migliorare la reputazione

Per un’impresa, essere “green” non è più un’opzione ma un vero e proprio obbligo sociale. Ad oggi il 28% delle aziende emiliano-romagnole si considera sostenibile, grazie ad azioni già intraprese o in corso d’opera come l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti di nuova generazione, il riutilizzo dei materiali di scarto in un’ottica di economia circolare e l’installazione di impianti di produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. 

Ma ci sono dei veri e propri criteri ambientali, sociali e di governance che definiscono il nuovo comportamento virtuoso delle imprese. Sono riassumibili nell’acronimo ESG (Environment, Social, Governance), rappresentano i parametri attraverso cui valutare l’impatto di un’attività imprenditoriale e saranno sempre più decisivi per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda. Eppure, solo poco più di un’azienda su tre (36%) li conosce, con quelle più grandi che vi prestano maggior attenzione. Come? Ad esempio gestendo l’azienda ispirandosi a buone pratiche e principi etici (39%), facendo attenzione ai criteri green di impatto ambientale (25%) e introducendo misure per il miglioramento del benessere e della qualità del lavoro dei dipendenti (21%). Di sostenibilità e ESG si parlerà anche durante MECSPE, che dedicherà proprio a questi aspetti due iniziative speciali: Percorso ECOfriendly – “Io faccio di più”, un percorso virtuale e reale tra gli espositori che nelle loro strategie aziendali adottano una politica green ed ecofriendly, e Area Progettazione e Design by Materioteca, dedicato alla “Blue economy”, che porta il concetto di sostenibilità ad un altro livello creando valore a partire da scarti e rifiuti attraverso soluzioni creative basate sulla scienza.

 

Formazione: puntare sul capitale umano per il futuro del manifatturiero

Le continue innovazioni tecnologiche pongono un problema serio: le nostre imprese dispongono di tutte le competenze necessarie per realizzare la trasformazione 4.0? Quattro su dieci hanno risposto affermativamente, precisando di aver già formato il personale e di prevedere corsi di aggiornamento. Più di un’impresa su dieci (13%) ha preferito invece rivolgersi al mercato assumendo lavoratori già formati. Ci sono poi realtà (17%) che hanno in programma l’assunzione di personale con competenze adeguate, ma quasi un terzo del campione (31%) ammette di non essere ancora pronto. Con questi presupposti, la formazione diventa il fattore fondamentale per poter rimanere competitivi sul mercato e il ruolo di università e di Istituti Tecnici Superiori (ITS) si fa determinante. La missione di MECSPE è anche questa: mettere in connessione le imprese e i giovani per realizzare quel “rinascimento” che la manifattura italiana sta cercando. Da anni la fiera ha avviato una collaborazione con i Centri Formazione Professionale Salesiani CNOS-FAP e organizza per ogni edizione seminari di formazione e aggiornamento, oltre che dimostrazioni pratiche, pensate per avvicinare i giovani al mondo dell’Industria 4.0.

 

I numeri della prossima edizione di MECSPE aggiornati al 15 luglio 2021

92.000 mq di superficie espositiva, 1.800 aziende presenti, 2.000 mq del Cuore Mostra Fabbrica Senza Limiti, 46 iniziative speciali e convegni. Visitatori professionali attesi in sicurezza 50.000.

 

[1] Nota metodologica: l’Osservatorio MECSPE è stato condotto da GRS Ricerca e Strategia su un campione di 106 aziende del manifatturiero emiliano-romagnolo, utilizzando il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing).

 

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