Napoli, parco Mascagna: ancora degrado e abbandono

Napoli, parco Mascagna: ancora degrado e abbandono

Una delle poche aree a verde pubblico sulla collina

 

              “Ad aggravare la situazione di degrado e d’abbandono del poco verde pubblico a disposizione dei napoletani, particolarmente sentita in questo periodo di ferragosto, con tante persone rimaste in città, alla ricerca di un poco di frescura, contribuisce lo stato dei pochi parchi e giardini pubblici. Nell’ambito della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, con circa 120mila residenti, oltre al parco della villa Floridiana, finisce nell’occhio del ciclone anche un’altra area a verde pubblico presente sulla collina partenopea, frequentata da tanti bambini accompagnati ma anche da numerose persone anziane. Si tratta del parco Mascagna, già conosciuto come giardini di via Ruoppolo, uno dei pochi spazi verdi a disposizione dei residenti, che purtroppo continua, nonostante le tante segnalazioni pervenute anche da parte di genitori preoccupati pure per la sicurezza dei propri figli,  a versare in uno stato di degrado e di abbandono “. A intervenire, ancora una volta, sulle condizioni del parco  comunale in questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari già presidente della Circoscrizione Vomero.

                ”  Molte delle aiuole presenti nel suddetto parco  – sottolinea Capodanno – restano ridotte a campi in terra battuta, brulle, senza un filo d’erba e senza piante e fiori che le abbelliscano, dal momento che nulla si è fatto per migliorare il manto erboso e per piantare nuove essenze. Da osservare, sotto un albero, la presenza di una sorta di accampamento con la presenza di alcune buste e diversi oggetti, trai quali spicca una poltrona “.

 

                ” In pessime condizioni versa, tra gli altri, il prato, che si trova nei pressi dell’ingresso su via Pacio Bertini, dove fu collocata l’opera d’arte in bronzo:  “Pulcinella il dubbio dell’uovo”, realizzata nel 1996 dal maestro Lello Esposito. La scultura, ad altezza di bambino, originariamente aveva due manine che però nottetempo furono rubate, lasciando una cavità che l’autore decise di riempire con un cuore. Oggi, dopo un quarto di secolo, l’area dove resta la scultura, a pochi passi della quale si trovava anche il roseto, nel frattempo scomparso, con targa, quest’ultima quasi del tutto illeggibile e nascosta,  dedicato a Sergio De Simone, l’unico bambino italiano dei 20 che furono uccisi nella scuola di Bullenhuser Damm, nato a Napoli, nel quartiere Vomero, appare in stato di totale abbandono, a ragione dell’assenza della necessaria manutenzione “

 

                ” Inoltre – aggiunge Capodanno – restano ancora rotte alcune giostrine poste sul prato sintetico, nei pressi dell’ingresso su via Ruoppolo, così come rimane ferma la fontana dei pesciolini, da tempo svuotata,  posta sullo stesso prato “. 

 

                “ Il nuovo assetto del parco – ricorda Capodanno -, vide la luce dopo lustri di attese, durante i quali una parte di esso venne utilizzata quale cantiere per i lavori del metrò collinare. Poi, finalmente, furono realizzati i lavori di sistemazione, con l’ampliamento e la recinzione dell’area a verde, realizzati tempo addietro dal Comune attraverso un finanziamento di oltre un milione e mezzo di euro. In tempi più recenti il parco rimase chiuso per oltre otto mesi, tra le vivaci proteste dei cittadini, sfociate in petizioni e sit-in, per i lavori di messa in sicurezza di alcune alberature, diverse delle quali sono state eliminate, senza essere sostituite da nuove essenze, come dimostra l’attuale presenza di numerose ceppaie “.

 

                Sulle questioni sollevate Capodanno richiama, ancora una volta, l’attenzione degli uffici competenti per gli urgenti provvedimenti del caso, tesi anche a garantire la sicurezza.

 

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