Si è svolta il 4 agosto l’Assemblea plenaria straordinaria del CGIE in videoconferenza, alla presenza del sottosegretario Benedetto Della Vedova e del direttore generale della DGIEPM, min. plen. Luigi Maria Vignali, avente quale unico punto all’ordine del giorno il tema delle elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es., previste per il prossimo 3 dicembre.
Nella sua introduzione, il segretario generale Michele Schiavone ha invitato il Governo a ponderare la scelta di indire le consultazioni il prossimo 3 settembre poiché oltre all’evolversi della pandemia da COVID, che imperversa nell’emisfero australe e si riverbera con varianti più gravi in quello boreale, si constatano enormi difficoltà organizzative e di gestione da parte della rete consolare, già in forte affanno da anni, se non prossima al collasso.
Ciò rafforza convintamente la richiesta del CGIE di rinviare le elezioni dei Comites all’anno prossimo per gestire in maniera puntuale, trasparente e in sicurezza le operazioni di voto, favorendone in tal modo la partecipazione. “Il rinvio di questo appuntamento all’anno prossimo – ha sottolineato Schiavone nella sua relazione introduttiva –rappresenta il male minore, [dal momento che] i risultati si preannunciano catastrofici non solo per i potenziali numeri dei partecipanti, ma anche perché metterebbero in discussione la credibilità dell’organismo e dell’intera rappresentanza degli italiani, in una fase in cui i lavori parlamentari sono avviati a istituire la Bicamerale, a discutere la tardiva riforma degli stessi Com.It.Es., che dai testi depositati nei due rami del Parlamento risultano ispirarsi al documento elaborato dal CGIE tre anni e mezzo fa, e soprattutto alla vigilia della riforma della legge elettorale nazionale”.
Dopo aver ricordato i meriti della rappresentanza di base delle collettività italiane all’estero e lo sforzo da essi profuso con azioni innovative rispetto alle proprie prerogative nel corso dell’emergenza sanitaria, sottolinea come le elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. rappresentino uno spartiacque fondamentale per disegnarne natura, ruolo e funzioni all’interno dell’architettura della rappresentanza nazionale e dell’ordinamento attualmente in corso di ridefinizione da parte della politica.
Ha inoltre rivendicato, accanto al “rispetto di una cittadinanza vera, attiva e compiuta”, l’esigenza di rendere partecipe il Consiglio Generale del programma che il Governo intende realizzare per gli italiani all’estero, reclamando maggiore considerazione, nonché il coinvolgimento della rappresentanza nelle scelte che interessano il mondo della diaspora poiché il ruolo del CGIE, ben definito dalla legge istitutiva, non può esaurirsi nella richiesta di pareri su decisioni assunte a priori.
Da parte sua, il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha confermato che, a legge vigente e in assenza di una pronuncia difforme del Parlamento, le elezioni – dell’importanza delle quali la Farnesina è pienamente consapevole sia per il ruolo fondamentale svolto dai Com.It.Es., sia per il fatto che le consultazioni elettorali hanno già subito un rinvio forzato nel 2020 – si svolgeranno il prossimo 3 dicembre, assicurando tuttavia che il Governo ha presenti le criticità e i temi sollevati dal CGIE e “rema per il successo delle consultazioni e quindi per favorirne la partecipazione”, nonostante le difficoltà legate alla pandemia in corso. Ha inoltre garantito che sarà profuso il massimo impegno per valorizzare e rendere più facile possibile l’esercizio del diritto di voto, evidenziando che da tempo il MAECI ha iniziato a diramare precise istruzioni alle sedi all’estero e ha avviato una costante attività di sensibilizzazione. Ha inoltre specificato che la campagna informativa, avviata con l’ausilio dell’Ufficio stampa della Farnesina, segue due direttrici: quella istituzionale e quella della Cabina di regia, che vede il coinvolgimento del CGIE, con lo scopo di rendere facile e intuitivo il reperimento delle informazioni da parte degli elettori. Ha infine informato che la DGIT sta lavorando a una sperimentazione del voto elettronico a Berlino, Houston, Johannesburg, L’Aja, Londra, Marsiglia, Monaco di Baviera, San Paolo e Tel Aviv, rimarcando che le elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. rappresentano la seconda prova per la tenuta rete diplomatico-consolare in tempo di pandemia dopo il referendum costituzionale dello scorso anno, rivelatosi un successo dal punto di vista organizzativo, pur svolgendosi in condizioni più difficili delle attuali.
Il direttore generale Luigi Maria Vignali, illustrando la Relazione di Governo, ha svolto un’ampia disamina delle misure adottate dal MAECI e delle procedure per lo svolgimento delle elezioni, in risposta ai quesiti sollevati dal CGIE in un documento presentatogli il 23 luglio scorso. Gli interventi dei Consiglieri del CGIE e dei Presidenti di Com.It.Es. che sono seguiti, a cominciare da quelli dei Vicesegretari generali d’area, pur rendendo atto all’Amministrazione degli Esteri dei notevoli sforzi compiuti, e segnatamente al direttore generale Vignali per le innovazioni introdotte, hanno evidenziato tuttavia come la realtà descritta nella Relazione di Governo non corrisponda a quella riscontrabile presso i territori, che presenta criticità anche preesistenti alla pandemia, quali la grave carenza di personale presso i Consolati, da cui dipendono il malfunzionamento e i ritardi nell’erogazione dei servizi, che rendono necessaria l’adozione di un piano straordinario. Alla luce delle limitazioni derivanti dalla pandemia e nel tentativo di arginare i danni causati dalla mancata abolizione dell’opzione di voto, si è altresì invocato un impegno per la semplificazione delle procedure ai fini della presentazione e dell’autenticazione delle liste.
Il Consiglio Generale ha infine denunciato il continuo rimpallo di responsabilità tra la politica e l’Amministrazione in merito alla decisione di rinviare la consultazione malgrado le ripetute segnalazioni circa le criticità riscontrate sui territori che limitano, quando non impediscono, il diritto all’esercizio del voto dei connazionali all’estero e, al riguardo, ha espresso disappunto per la mancata azione del Sottosegretario sul Governo – intravedendo in tale atteggiamento la volontà di delegittimare i Comites e con essi lo stesso CGIE – relativamente all’emanazione di un decreto-legge di rinvio delle elezioni in applicazione dell’articolo 77 della Costituzione, che consente all’Esecutivo di intervenire con provvedimenti cogenti qualora sussistano, come nel caso in esame, i requisiti di necessità e urgenza.
Per tali ragioni l’Assemblea plenaria ha deliberato di rivolgersi con una missiva direttamente al Capo dello Stato quale garante dell’unità nazionale in rappresentanza dei cittadini italiani che vivono nel mondo, affinché sensibilizzi chi ha il potere di intervenire per impedire che le comunità all’estero si sentano umiliate nei loro diritti democratici.