In spiaggia protetti e rispettando l’ambiente, con il solare dermatologico solidale

Ora disponibile anche in Italia, Altruist Sunscreen è il solare privo di oxybenzone e octinoxate, per ridurre l’impatto sull’ambiente, che mira a ridurre l’incidenza dei tumori della pelle, e sostenendo i bambini albini dell’Africa.

 

Quest’estate in spiaggia proteggiamo la pelle, ma anche l’ambiente, sostenendo al tempo stesso i bambini meno fortunati. Ora è disponibile anche in Italia Altruist Sunscreen, il solare che, oltre ad avere un’altissima azione schermante grazie all’innovativo filtro Tinosorb A2B, aiuta i bambini in Africa affetti da albinismo, inviando loro i prodotti necessari a proteggerli dal sole del continente nero (30.000 i tubetti di crema solare donati solo nel 2020).

 

Quando siamo in spiaggia, però, dobbiamo ricordare che non è solo la nostra pelle che merita di essere protetta, ma anche l’ambiente. Negli ultimi anni, infatti, è stata più volte sollevata la questione dell’impatto ambientale delle creme solari. Altruist ha scelto di non utilizzare oxybenzone e octinoxate, che sembra possono promuovere infezioni virali nel corallo e, più in generale, avere effetti negativi sull’ambiente marino e sugli ecosistemi.

 

Fondata dal dermatologo Andrew Birnie, specializzato in tumori della pelle e chirurgia micrografica di Mohs, e dall’economista David Westerbeek van Eerten, che ha dedicato tutta la vita a tematiche inerenti ai trattamenti per la cura della pelle, Altruist offre prodotti di alta qualità , con l’obiettivo di ridurre l’incidenza del cancro alla pelle, tra i più diffusi al mondo, con un’incidenza maggiore rispetto a quelli al seno, alla prostata o al colon-retto. Con l’aiuto dei migliori scienziati europei e BASF, è stata creata una crema solare di prima qualità e a prezzi accessibili, riducendo i margini di profitto e i costi di marketing non necessari.

 

Ogni anno in tutto il mondo vengono spesi miliardi di euro in creme solari di ogni sorta, eppure i casi di tumore alla pelle non sembrano voler diminuire. – Commentano il dr Andrew Birnie e David Westerbeek van EertenTra i motivi principali c’è sicuramente l’utilizzo scorretto di queste protezioni, che molti utilizzano distrattamente solo in spiaggia, ma anche la scelta di creme con protezioni non adeguate al proprio tipo di pelle o di bassa qualità. La protezione solare andrebbe utilizzata tutto l’anno, ogni volta che si è esposti ai raggi solari per più di 15 minuti, poiché i livelli di UVA sono sempre elevati, anche quando il cielo è particolarmente nuvoloso, e riapplicata ogni due ore circa. Per essere davvero efficace, il prodotto deve avere una protezione ad ampio spettro (contro UVA e B), SPF (Sun Protection Factor) 30 o superiore e marchio standard UE (UVA). È stato, inoltre, scientificamente provato che l’uso regolare di creme solari può ridurre l’incidenza dei tumori della pelle, in particolare il melanoma e il carcinoma a cellule squamose”.

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: