Anche quest’anno, la villa maritima di Minori (SA) è stata tirata a lucido solo in occasione delle riprese televisive per la promozione turistica della costiera amalfitana ma le poche immagini trasmesse hanno sorvolato, ancora una volta, sull’incuria e il degrado che affliggono ormai da tempo quello straordinario complesso monumentale del I secolo d.C. scoperto quasi un secolo fa e riaperto, dopo la chiusura forzata imposta dall’emergenza da Covid-19, il 5 giugno u.s. L’ingresso (come sempre gratuito) è da allora consentito esclusivamente da mercoledì a domenica, e solo al mattino, mentre lo stanziamento di 5 milioni di euro da parte del CIPE, di cui la Soprintendenza aveva dato notizia all’inizio dell’anno, è ancora improduttivo di alcun effetto. L’interrogazione a mia prima firma presentata a Franceschini il 14 luglio, sottoscritta anche dai senatori Angrisani, Granato e Lannutti, chiede al titolare del Ministero della Cultura (MiC) “se sia in grado di spiegare perché, nonostante l’urgenza degli interventi di tipo conservativo necessari alla tutela della villa maritima di Minori, gioiello archeologico della Campania e del Paese, per anni il MiC l’abbia lasciata deperire senza garantirle i fondi necessari a contrastare il degrado né, d’altra parte, abbia fissato un costo di accesso (nonostante i numeri importanti dei visitatori) i cui ricavi potessero contribuire alla salvaguardia di questo straordinario bene culturale, invece di limitarsi a ridurre progressivamente gli spazi fruibili”. E ancora, “se, a fronte del finanziamento CIPE da 5 milioni di euro, il Ministro possa dare rassicurazioni circa la qualità della progettazione in atto, che, nonostante la complessità e la multidisciplinarietà delle problematiche da affrontare, la Soprintendenza Abap si sarebbe riservata formando un gruppo di lavoro costituito esclusivamente da personale interno e prevedendo collaborazioni con l’Istituto Centrale del Restauro e con l’Università solo per specifici ambiti d’intervento”. Ho chiesto anche “quale sia, in fine, lo stato di avanzamento della suddetta progettazione e se il Ministro sia in grado di indicare date certe per l’avvio di lavori la cui urgenza e improcrastinabilità avrebbero dovuto costringere l’Amministrazione ad attivarsi con ben maggiore tempismo.”
Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto)