Il 20 luglio del 2002, alle ore 18:56, si verificò il disastro ferroviario della Freccia della Laguna nei pressi della stazione di Rometta Messinese. Nella tragedia morirono 8 persone: Saverio Nania, da San Filippo del Mela, macchinista della locomotiva; Ali Abdelhakim, Hanja Abdelhakim, Miloudi Abdelhakim, Fatima Fauhreddine, famiglia marocchina; Placido Caruso, pensionato di 76 anni, da Milazzo; Stefano La Malfa, impiegato al Comune di Milazzo e Giuseppina Mammana, di 22 anni, siciliana ma residente in Germania.
Malgrado gli accertamenti dimostrassero che la causa dell’incidente fu dovuta ad un cedimento strutturale e si fossero individuati dei responsabili, nel corso degli anni, tra prescrizioni e lungaggini processuali, risultò alla fine che a pagare non fu nessuno in quanto tutti gli imputati furono prosciolti dal reato. Probabilmente da quanto emerge da alcune inchieste giornalistiche l’evento potrebbe essere legato ad affari mafiosi connessi alle gare d’appalto.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende commemorare quanti persero la vita in quanto vittime presumibilmente di un sistema deviato e corrotto in cui gli innocenti pagano prezzi elevatissimi spesso in termini di vita umana. A nostro avviso, è grave che nessuno abbia realmente scontato la propria pena per il tragico fatto. Oggi dobbiamo chiederci come mai le vittime non abbiano avuto giustizia. Occorre dare una spiegazione e infondere speranza ai famigliari e a tutti i cittadini che credono nella legalità. Solo così si potrà dare un risvolto costruttivo a tutte le tragedie che sono determinate dall’incuria e dallo scarso rispetto delle leggi.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU