Due appuntamenti il 18 luglio a Castelnovo ne’ Monti per la rassegna d’arte contemporanea AltreterRE

AltreterRE

 

Alla scoperta dell’Appennino Reggiano attraverso la rassegna d’arte contemporanea

promossa da KAMart in residence APS

a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei

 

La rassegna d’arte contemporanea “AltreterRE”, promossa da KAMart in residence APS e curata da Francesca Baboni e Stefano Taddei, è un invito alla scoperta dell’Appennino Reggiano attraverso opere site-specific che fanno riferimento al territorio nel quale sono ospitate. I curatori hanno scelto luoghi che tramandano tradizioni legate al lavoro e al contesto sociale della montagna e gli artisti invitati, tutti di origine emiliano-romagnola, lavorano da sempre sui temi della natura e del paesaggio. Ogni artista ha avuto a disposizione un luogo dove intervenire con una o più installazioni di arte contemporanea (ambientale, fotografica, video, scultorea), dopo aver studiato la storia di quel luogo, in modo da coglierne il respiro e riportarla alla memoria degli abitanti e dei turisti attraverso una personale interpretazione o la creazione di un racconto.

La manifestazione sarà inaugurata sabato 17 e domenica 18 luglio 2021 con una due giorni di eventi e presentazioni che coinvolgono anche il Comune di Castelnovo ne’ Monti (RE). Qui sono due gli appuntamenti organizzati domenica 18 luglio a cui saranno presenti i curatori e le artiste: alle ore 18.00 visita alla mostra Con(fine) di Angela Viola presso la Corte Campanini e alle ore 19.00 la visita alle opere Spiriti di pietra di Francesca Catellani esposte sui muri che dal piazzale Dante conducono all’Eremo di Bismantova. Le mostre sono visitabili fino al 15 agosto: alla Pietra l’ingresso è libero, la Corte Campanini, il cortile interno della Biblioteca Crovi dell’Istituto Merulo in via Roma 4, è invece aperta dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 19.

Da sempre crediamo nel potere dell’arte di dare nuovi significati ai luoghi. Di farceli vedere in un modo diverso. E cambiando lo sguardo forse li comprendiamo meglio. O forse comprendiamo meglio noi stessi e il nostro modo di abitare il mondo, di entrare in relazione con le cose e le persone. Altreterre fa questo” Emanuele Ferrari, vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Castelnovo. “È occasione di scoperta, tessitura di legami, attenzione al mondo presente, ai suoi problemi, ma anche alla storia, a volte ancestrale, del patrimonio naturale, architettonico. Un modo di attraversare il paesaggio e lasciare tracce che fanno riflettere, che ci aiutano a stare nei mutamenti, a non subirli, a esserne parte e perché no, protagonisti“.

La rassegna “AltreterRE”, promossa da KAMart in residence APS e patrocinata dalla Provincia di Reggio Emilia e dai Comuni di Ventasso, Castelnovo ne’ Monti e Baiso, è realizzata con il contributo di Fondazione Manodori (main sponsor), Emil Banca, Supernatura, Tavernacolo e Graficart; partner tecnici Valico Terminus, Viridi Light production, Rosa Nigro, Lime Light Media, Montana Reggio Birra, Cadelnoce Home Restaurant.

Il programma completo delle giornate inaugurali e dell’intera manifestazione è disponibile sul sito web https://kamartinresidence.com/altreterre. Tutte le attività saranno condotte nel rispetto della normativa vigente per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, sia nei locali chiusi che negli spazi all’aria aperta.

Gli appuntamenti saranno a numero chiuso; per i workshop e gli eventi collaterali sarà necessaria la prenotazione e verrà richiesto un piccolo contributo di partecipazione a sostegno di KAMart in residence APS, associazione di promozione sociale e culturale che opera nel Comune di Ventasso e nel territorio dell’Appennino Reggiano. Dal 2016, anno della sua fondazione, ha promosso tra le diverse iniziative due residenze d’artista con relative mostre personali e due edizioni del festival di arte contemporanea “Venti Contemporanei”. Le iniziative sono state patrocinate, sostenute e promosse da Provincia di Reggio Emilia, Comune di Ventasso (RE), Comune di Castelnovo ne’ Monti (RE), Fondazione Manodori, Consolato Generale del Giappone a Milano, CSEN Reggio Emilia, Galleria Nobili (MI), Galleria Bonioni Arte (RE), Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV).

 

 

BIOGRAFIE DELLE ARTISTE

 

Francesca Catellani

L’artista reggiana Francesca Catellani crea un metaforico passaggio da un sentimento collettivo e profondamente sociale ad uno particolarmente intimistico e individuale. Nel suo lavoro autoriale si passa ad una dimensione esistenziale ed intimista, che trova valore nella possibilità di dare un senso all’esistenza all’interno del rapporto spazio-temporale, e ci pone la riflessione sul cosa dovremmo fare del nostro futuro e del peso di ciò che abbiamo vissuto, che volenti o nolenti ci portiamo dietro. Il suo progetto Spiriti di Pietra è uno studio orientato a indagare la relazione tra essere umano e ambiente naturale attraverso la vista quale organo di senso. Un momento per sintonizzarsi col ritmo offerto dai luoghi o forse un impulso/informazione per riconnettere il nostro sentire al mondo naturale attraverso lo sguardo. L’immagine sganciata da forme conosciute si offre al sentire e diviene specchio di chi osserva, rivelando nuove impressioni. La Pietra di Bismantova, luogo ideale per questa ricerca, rivela attraverso queste immagini un profilo inedito, arcaico e misterioso.

 

Angela Viola

L’artista palermitana, reggiana di adozione, Angela Viola riflette i conflitti interni e le dinamiche familiari controverse attraverso il nodo e il filo, e simulando attraverso i suoi garbugli eventi complessi da risolvere, creando ambienti surreali e onirici. L’intervento CON(fine) prevede una pittura su muro che delineerà con un filo rosso le sbrecciature presenti all’interno della Corte Campanini, tracciando dei confini lungo le quattro pareti della corte. Come in precedenti lavori dell’artista, tratti dalla serie MA(ta)SSE, il lavoro è dedicato interamente all’universo femminile, e nell’opera proposta per la rassegna in memoria di tutte le donne vittime di violenza che hanno vissuto al confine, in bilico tra bene e male – tra l’illusione di ciò che credevano amore e che in realtà si è rivelata la firma di una condanna a morte. L’intervento prevede un coinvolgimento del pubblico nella stesura del numero e/o nome delle donne che – al momento dell’inaugurazione – saranno state vittime dei loro amori. L’artista installerà inoltre un enorme utero, un intervento site-specific realizzato appositamente, che si inserisce in un progetto iniziato nel 2020 e che prende il nome di Organi simbiotici.

 

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