DL Sostegni Bis, ADSI (Dimore Storiche): “Bene il Fondo per la tutela del patrimonio culturale privato, ma lo si renda cumulabile con altri contributi”

DL Sostegni Bis, ADSI (Dimore Storiche): “Bene il Fondo per la tutela del patrimonio culturale privato, ma lo si renda cumulabile con altri contributi”

 

Roma, 15 luglio 2021 – “Finalmente, dopo oltre un anno di confronto in Parlamento e con il Governo, attraverso il Decreto Sostegni Bis, è stato istituito presso il Ministero della Cultura un Fondo specificatamente dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale privato. Il segnale legislativo testimonia la centralità dei beni immobili culturali, dai quali passa il rilancio del Paese”, dichiara Giacomo di Thiene, Presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. “Il Fondo riconosce un credito di imposta del 50% delle spese per il restauro e gli altri interventi conservativi sui beni immobili vincolati di interesse storico e culturale. Sebbene con una dotazione assolutamente esigua, rappresenta un segnale nei confronti del settore, a parziale ristoro della grave crisi economica che ha colpito la filiera delle dimore storiche italiane a causa dell’emergenza da COVID-19. Per questo, ringraziamo tutte le forze politiche che hanno sostenuto e votato la proposta”.

 

“Permane tuttavia una criticità, in seguito alla riformulazione dell’emendamento da parte del Governo, che ha previsto la non cumulabilità del Fondo con altri contributi. Data la modesta entità del Fondo (1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022), a fronte delle ingenti spese di manutenzione e restauro di questi beni, tale circostanza potrebbe disincentivare i proprietari di immobili storici a ricorrervi, facendo decadere i motivi per i quali è stato istituito. Potrebbero peraltro sorgere problematiche qualora – una volta fatta la domanda di accesso – i fondi risultassero esauriti, rendendo a quel punto complessa la richiesta di altri contributi statali. Plaudendo alla creazione del Fondo, dunque, il nostro auspicio è che i prossimi passaggi parlamentari possano finalmente renderlo conforme alle reali esigenze del settore”, conclude di Thiene.

 

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