Roma – Fare tornare le protesi acustiche dall’elenco 2a all’elenco 1, nei nuovi Lea, continuando quel percorso di assistenza disegnato sulle esigenze dell’utente, e così facendo mantenere i livelli di eccellenza che l’Italia ha raggiunto in questo campo. È questo, in breve, ciò che chiedono i professionisti del settore. “I nuovi Lea-Livelli essenziali di assistenza prevedono un cambio di individuazione, uno spostamento dell’apparecchio acustico fra un elenco e un altro- ha dichiarato Sandro Lombardi, presidente di Anifa – e di fatto prescrivono che l’apparecchio debba essere acquistato attraverso una procedura di gara. Questo non vuol dire che le cose non si possano fare bene, perchè, specialmente parlando di dispositivi medici, le procedure di gara rendono il nostro Ssn un sistema di eccellenza; non è vero che le gare portano solo un deterioramento dello stato attuale”.
C’è comunque un però. L’Italia, in Europa, è seconda solo alla Francia come livello di gradimento da parte degli utenti di protesi acustiche, quindi “perché cambiare qualcosa che sta funzionando?- ha sottolineato Lombardi- In più, nel mese di maggio, il Medical device coordination group, un gruppo che coordina l’attività di questo settore, si è espresso in modo chiaro dicendo che le protesi acustiche sono dispositivi di serie adattabili, e quindi si sottintende la necessità dell’intervento di un medico specializzato. Quindi gli apparecchi acustici debbono essere considerati delle protesi che non possono essere acquistate per poi lasciarle al paziente che se le dovrà andare a fare adattare. È necessario che tutto il percorso sia coordinato da un audioprotesista”.
Essendo, quella europea, una fonte sovraordinata che prevale sul diritto interno, “lo Stato italiano- ha continuato Lombardi- come tutti gli Stati membri, avrà 12 mesi di tempo per poter riconsiderare la classificazione delle protesi acustiche”.
Tra l’altro “in quelle Regioni e in quelle Asl- ha concluso il presidente Anifa- in cui si è provato a imbastire delle gare ci sono sempre state delle difficoltà oggettive, perché è difficile potere racchiudere all’interno di una procedura di gara un sistema così articolato”.
Lombardi (Anifa): documento Ana ci rende immagine del mercato
Roma – È stato realizzato di recente, dall’Ana, l’Annuario audioprotesi 2021, la più importante pubblicazione del comparto che elenca tutti i centri acustici riconosciuti dall’Associazione nazionale audioprotesisti e da Federsalute, la Federazione nazionale del settore della Sanità di Confcommercio Imprese per l’Italia.
“È un esercizio importante che richiede tempo ed energia, e per questo apprezziamo molto questo documento che ci dà la possibilità di avere una idea su cosa è questo mercato- ha dichiarato, Sandro Lombardi, presidente Anifa, Associazione nazionale dei fabbricanti di audioprotesi- I punti vendita che operano nel settore sono circa 2mila e sono quasi tutti censiti e il livello di gradimento dei pazienti relativamente a questo network che abbiamo è molto elevato”.
Eurotrak 2018 ha stabilito che l’Italia è al secondo posto, al primo la Francia, come soddisfazione manifestata dagli utenti di protesi acustiche.
“Questo dimostra come i nostri audioprotesisti- ha concluso Lombardi- siano delle persone altamente professionali e quanto abbiano a cuore il benessere del paziente”.