Margherita Corrado (Senato, AC) – Sull’ultimo decennio di attività della Fondazione Teatro Regio di Torino

Con l’Atto Senato n. 3-02607, pubblicato il 15 giugno, con altri colleghi ho interpellato il ministro Franceschini in merito all’ultimo decennio di attività della Fondazione Teatro Regio di Torino, per sapere innanzi tutto “come possa giustificare la mancata vigilanza del suo dicastero sulla Fondazione”, alludendo al fallimento di fatto dell’Ente, che i bilanci del 2011 e 2013 avrebbero certificato se, teste la verifica condotta dalla Corte dei Conti ai primi del 2019, non fossero stati falsati, operazione condotta durante la sindacatura Fassino e non denunciata dal successore Appendino. Per tale ragione, i due Sindaci, in quanto membri del Consiglio d’Indirizzo, e i Revisori dei Conti sono stati messi in mora, il 6 novembre u.s., su richiesta della Corte, da Rosanna Purchia, nominata commissario del Regio dal Ministero della Cultura (MiC) il 10 settembre 2020. Ho chiesto lumi, però, anche sullo sforzo finanziario abnorme profuso oggi per risollevare le sorti della Fondazione, che si accompagna alla ferrea volontà del Governo di mantenere sottotraccia lo scandalo. Com’è noto, infatti, “chiudendo la Fondazione entro il 25.03.2021 il bilancio consuntivo 2020 con un utile di circa mezzo milione (a fronte di una posizione patrimoniale negativa per circa 9 milioni), e presentando un piano di risanamento con tetto massimo 20 milioni (superabile con apposito decreto), la Purchia, rinnovata fino al 09.09.2021, ha ottenuto dal MiC e dal MEF un finanziamento di 20 milioni di euro da restituire in 30 anni, ad un tasso d’interesse irrisorio, con cui coprire il debito pregresso. Altri 14 milioni sono attesi dal Fondo Unico per lo Spettacolo, come nel 2019, e ulteriore denaro dai decreti Ristoro; 29 assunzioni a tempo indeterminato sono programmate nel 2022-23 e lavori di ammodernamento per 8,5 milioni, finanziati ancora dal MiC, si svolgeranno da metà giugno a metà ottobre prossimi; a marzo 2021, inoltre, il Regio è stato identificato come “Istituzione lirico-sinfonica simbolo della Regione Piemonte”. Quanto alla scabrosa vicenda che è all’origine dell’uscita di scena dell’ultimo sovrintendente, William Graziosi, nominato a maggio 2018 (dopo che le dimissioni di Walter Vergnano svelarono le gravi condizioni finanziarie dell’Ente) ma rinviato a giudizio a marzo 2021 insieme ad un dipendente, un noto manager della lirica e l’amministratore di una società di telemarketing, ho chiesto a Franceschini “cosa, inoltre, data l’opacità dei rapporti tra teatri e agenti lirici, ritenga di fare per risolvere l’annosa questione delle agenzie liriche.”

Margherita Corrado (Senato, AC) – Commissione Cultura

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