Perché scrivere un libro sulla canapa e la calce? La risposta, secondo l’autore Gilberto Barcella, sta tutta nel perché, ancora poco indagato, convenga costruire e ristrutturare utilizzando questi materiali naturali. Nel suo saggio l’autore, uno dei massimi esperti di canapa e calce al mondo, scioglie dunque questo nodo, dimostrando i molti benefici del combinare canapa e calce – e della bioedilizia in generale – non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, tecnico e sociale.
La ricerca di soluzioni sostenibili, più rispettose dell’ambiente che ci circonda, è un tema attuale e urgente per tutti i comparti economici. Il settore edile, in particolare, è uno dei più inquinanti, essendo responsabile del 40% dei gas serra immessi nell’ambiente dall’approvvigionamento e produzione dei materiali oggi utilizzati. È questo il fondamentale presupposto del libro Canapa e Calce: con alle spalle una lunga esperienza lavorativa nel settore edile e della bioedilizia, Gilberto Barcella si fa portavoce delle ragioni di una soluzione naturale, un materiale nato dal connubio della calce, già utilizzata come legante in edilizia da oltre 10 mila anni, e la canapa, elemento da costruzione sorprendente, negli anni scoraggiato per motivi prettamente economici e sostituito da derivati del petrolio.
E così, nel saggio, l’autore spiega come la calce aerea utilizzata come legante sia un elemento costruttivo fondamentale di edifici storici considerati eterni, monumenti sopravvissuti per millenni proprio grazie alla capacità di questo componente naturale di stare nell’atmosfera terrestre senza subire i fenomeni di ossidazione creati dall’acqua e dall’ossigeno. Una differenza rilevante rispetto agli altri leganti sintetici utilizzati oggi, materiali creati in modo artificiale, poco performanti nel tempo e altamente dispendiosi dal punto di vista dell’impatto ambientale. Senza dimenticare, poi, che la calce è anche un ottimo antibatterico e antimuffa.
La canapa, dall’altra parte, è una pianta con doti eccezionali: tessuti, alimenti, olio, saponi, cosmetici, medicinali, vernici, carta, detersivi, materie plastiche, materassi, trucchi da donna, tendaggi, tavole da surf, candele e combustibili, sono solo alcuni dei prodotti ricavabili dal suo utilizzo. In edilizia, è il canapulo, ricavato dal fusto della pianta e in molti altri settori considerato materiale di scarto, a essere utilizzato: frantumato in scaglie e mescolato con acqua e leganti, proprio come la calce, si ottiene un composto dalla consistenza variabile a seconda del prodotto finale che si vuole ottenere. I vantaggi della canapa si riscontrano in primis a livello ambientale: da essa si possono ottenere dei biocompositi a “impronta di carbonio negativa” (carbon footprint negative). La pianta annuale, infatti, ha una crescita velocissima, e nel corso del suo breve ciclo di vita assorbe un’enorme quantità di anidride carbonica, più di quella che è necessario immettere nell’ambiente per l’approvvigionamento della calce e per la successiva produzione del biocomposto di canapa e calce.
Ma non è tutto: grandi benefici si ottengono anche a livello tecnico, poiché costruire con biocomposti in canapa consente di avere anche delle ottime prestazioni termotecniche, con un conseguente consumo di energia prossimo allo zero ed enormi benefici economici sulle bollette.
Un esempio su tutti il condominio “Case di Luce”, rea-lizzato nel Comune di Bisceglie dalla Pedone Working con i biocomposti di calce e canapa. L’edificio è stato premiato con il Cubo di Platino CasaClima2017 e ha vinto la categoria “Energy and Hot Climates” del Green Building Solution Award 2016.
Barcella racconta anche il percorso per arrivare al brevetto: “Da quando ho iniziato a lavorare nel settore edile, il mio obiettivo è stato quello di costruire case con un materiale eterno, a basso consumo energetico e virtuoso per l’ambiente. Dopo anni di studi ed esperienze sul campo, ho realizzato un brevetto per la realizzazione di biocomposti in canapa e calce che ha permesso di industrializzare i processi di produzione e installazione di involucri ad altissima efficienza energetica, naturali e riciclabili”.
Basso impatto ambientale, confort abitativo, durata nel tempo, nonché convenienza economica grazie all’efficienza energetica prodotta e l’Ecobonus 110% da sfruttare e non da ultimo un brevetto che industrializza la bioedilizia: con spiegazioni chiare, numerose case history e altrettanti studi scientifici citati, Gilberto Barcella promuove così la conoscenza dei benefici della bioedilizia per le persone e per l’ambiente, in un libro pensato non solo per gli addetti ai lavori, spesso restii a cambiare modus operandis, ma anche per chiunque desideri approfondire un tema urgente e necessario come quello di un’edilizia più sostenibile.
Gilberto Barcella nasce a Bergamo, dove l’edilizia è “di casa”. Dopo la decisione iniziale di diventare perito industriale, è la sorte a ricondurlo presto al comparto edile quando, già nel primo impiego, inizia a occuparsi di edilizia in qualità di perito industriale come assistente tecnico di cantiere. Lavorando fianco a fianco con muratori, geometri e architetti, prima con varie aziende che gli permettono di fare esperienze in diversi ambiti delle costruzioni, poi in proprio, l’edilizia è diventata la sua materia. Dopo svariati anni, alcuni momenti di difficoltà ed energiche riprese, Gilberto conosce Paolo Ronchetti, in cerca di un esperto che possa aiutarlo a promuovere i materiali biocompositi e rispondere alle tante domande dei tecnici sulla loro fornitura e posa. Gilberto accetta la sfida ed inizia il suo percorso nell’ambito della bioedilizia, che lo ha portato oggi ad essere uno dei maggiori esperti di canapa e calce in Europa, nonché il maggiore in Italia.
Dal 2018 svolge la funzione di manager dell’area tecnico-commerciale e dell’area ricerca e sviluppo per la Senini S.r.l. di Montichiari. In parallelo, tiene corsi di aggiornamento presso gli ordini professionali di architetti, geometri e ingegneri in tutta Italia, collabora con il Politecnico di Milano tenendo seminari e dando supporto per ricerche e approfondimenti grazie al lavoro di ricerca e sviluppo ed è stato relatore in diversi corsi tenuti dall’Associazione Nazionale di Architettura Biologica. Dopo numerosi anni di studi e tante esperienze sul campo, ha creato un brevetto per la realizzazione di biocomposti in canapa e calce, che consente di industrializzare i processi di produzione e installazione di involucri ad altissima efficienza energetica, naturali e riciclabili.