Lunedì 14, 21 e 28 giugno alle 18
sui canali social dell’associazione
Raccontare la fine della vita:
dialogo con gli scrittori nei Lunedì d’autore di VIDAS
Partecipano Giampiero Rigosi, Asher Colombo e Alessandro Milan
Cosa significa accompagnare una persona cara negli ultimi istanti della sua vita e com’è possibile sopravvivere al dolore di una perdita? Di questi temi, tanto delicati quanto trasversali all’esistenza di tutti, si parlerà nei Lunedì d’autore organizzati nel mese di giugno da VIDAS, che da quasi 40 anni offre assistenza ai malati inguaribili e alle loro famiglie.
Uno spazio di riflessione virtuale che si terrà in tre lunedì del mese, sempre alle ore 18, sui canali Facebook e Youtube dell’associazione e che vedrà protagonisti alcuni affermati esponenti del mondo della cultura odierna. Autori che al tema della mortalità e ai valori e sentimenti ad essa connessi hanno recentemente dedicato le proprie opere letterarie, spesso elaborate sulla base di esperienze personali e professionali. La partecipazione a ogni incontro è libera e gratuita.
Il primo appuntamento sarà il 14 giugno con Giampiero Rigosi, romanziere e sceneggiatore per tv e cinema, che racconterà la storia del suo ultimo libro, Ciao Vita (ed. La Nave di Teseo, 2021). Un romanzo che narra di un’amicizia rinata dopo 30 anni di silenzio proprio nel tratto finale della vita di uno dei due protagonisti, anche grazie a un patto sancito in gioventù. Rigosi dialogherà con Giada Lonati, direttrice sociosanitaria di VIDAS.
Il 21 giugno sarà la volta di Asher Colombo, professore ordinario di Sociologia all’Università di Bologna e presidente dell’Istituto Cattaneo, autore del libro La solitudine di chi resta (ed. Il Mulino, 2021). Di quest’opera, che indaga la morte in tempo di pandemia e gli effetti dei limitati rituali sociali legati al lutto, parlerà insieme a Raffaella Gay, responsabile comunicazione e progetti culturali di VIDAS.
Il 28 giugno, infine, chiuderà la rassegna l’appuntamento con Alessandro Milan, giornalista di Radio24, che racconterà del suo libro Due milioni di baci (ed. DeA Planeta Libri, 2019), commovente racconto dell’amore con la moglie, morta di cancro a soli 42 anni. Una narrazione che parte dal più semplice e mai banale gesto d’amore: il bacio. Come sigillo e come moneta di scambio, come passaggio e snodo, dato e ricevuto, mancato e promesso. A parlarne con lui Daniela Nava, responsabile dell’ufficio stampa e dei volontari di VIDAS.
VIDAS difende il diritto del malato a vivere anche gli ultimi momenti di vita con dignità. È un’associazione di volontariato laica, fondata da Giovanna Cavazzoni a Milano nel 1982. Offre assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ai malati con patologie inguaribili a domicilio e nell’hospice Casa Vidas: degenza e day-hospice. Un servizio garantito grazie all’intervento di proprie équipe socio-sanitarie, formate da figure professionali tutte specializzate in cure palliative, affiancate da volontari selezionati. Un percorso di quasi quarant’anni accanto a chi soffre e che ha raggiunto oltre 39.000 persone: anziani, adulti e dal 2015 anche bambini. Per loro nel 2019 è stata inaugurata Casa Sollievo Bimbi, primo hospice pediatrico della Lombardia per l’accoglienza di minori gravemente malati e il sostegno alle famiglie. L’attività di formazione per operatori e di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza accompagnano da sempre quella assistenziale.