Azora Rais ha tanti diversi talenti ed è da sempre sospesa tra arte e spettacolo. Ci sono le sue canzoni (incluse in compilation importanti come “Dance Planet”, “M2o dance compilation”, etc), ci sono i suoi libri come scrittrice (“Oroscopo intimo” e tra poco “Tutto per invidia”) e c’è la sua consolidata esperienza come modella. Ha posato, tra gli altri, per Bruno Oliviero, fotografo delle dive e pure come playmate per Playboy Italia Special Black Edition (2018). Come se non bastasse, è stata pure attrice in “Distretto di Polizia 4″‘.
Ma c’è un altro lato di Azora Rais, ovvero i suoi quadri. Qui potete dare un’occhiata a tre suoi dipinti realizzati ad olio: dall’alto a sinistra in senso orario, “Autoritratto”, una foto di Azora, “Lo sviluppo femminile” e “La foresta”. “Quando studiavo a Sofia, nella scuola in cui ha studiato anche Re Boris (ex ginnasio maschile “George Rakovski”), ero molto brava in Scienze Umanistiche.”, racconta Azora.
Cosa studiavi allora?
“Si studiavano pittura, musica, storia e letteratura. Quando realizzavo un quadro, la mia insegnante Sofi Koen rimaneva stupita. Secondo lei i miei quadri erano davvero originali. Non mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti come mi aveva consigliato lei, ma la pittura è rimasta una mia passione. E come in ogni cosa, è importante l’amore con cui fai le cose, non soltanto la tecnica. Un quadro ti deve toccare il cuore, deve essere un punto di vista e non una semplice copia di un soggetto.
Ti ricordi il primo quadro che hai fatto?
Era un vaso di rose. Avevo circa 6 anni, ero in prima elementare. Questo quadro piacque talmente tanto alla mia insegnante che lo esibì davanti a tutta la scuola. Avevo disegnato le rose come dei draghi che avevano una bocca piena di spine. Era semplicemente il modo in cui da bambina vedevo le rose. Quando ci fecero disegnare l’eclissi, io disegnai un sole che sanguinava davanti ad una piccola figura maschile che lo guardava. Qualcuno allora pensò che avevo copiato chissà quale pittore futurista…. ma io nemmeno sapevo che ci fosse un tale movimento pittorico, a quell’età.
Quindi la tua passione per la pittura va avanti fin da quando eri bambina?
Sì. Tutte le nostre passioni iniziano quando siamo bambini o non cominciano mai. Oggi ho l’idea di creare una galleria virtuale senza nomi in modo che la gente possa scegliere un quadro che tocca la loro anima senza farsi influire dal nome del pittore che l’ha dipinto. Tanti comprano un quadro solo perché il pittore va di moda e ha probabilmente un forte gallerista alle spalle. Invece l’arte deve essere una scelta dell’anima, non del portafoglio. L’arte non si compra, si vive.