MACTE Digital il nuovo progetto di committenza del museo di Termoli inizia con un’opera di Caterina Silva: 11 – 26 maggio 2021

Moira / Mɔjra / Mɔɪ.rə di Caterina Silva

a cura di Marta Federici

un dialogo tra passato e futuro,

tra leggende religiose e popolari

e l’opera di Anselmo Anselmi Interspazio 10

 MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli

via Giappone – Termoli (CB)

www.fondazionemacte.com

Termoli, 10 maggio 2021. Il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli presenta MACTE Digital, nuova sezione che ospiterà – a partire da Moira / Mɔjra / Mɔɪ.rə di Caterina Silva a cura di Marta Federici – una serie nuove opere commissionate appositamente per questo spazio digitale.

 

Come afferma Caterina Riva Direttrice del museo: “MACTE Digital abbraccia nuove ambizioni, sperimentazioni e materiali, e apre l’istituzione ai più innovativi linguaggi del contemporaneo e alle sue continue trasformazioni.”

 

Il primo contributo dell’artista Caterina Silva si traduce in un percorso pensato in quattro tappe che seguono il calendario delle fasi lunari: dall’11 maggio, proseguendo poi il 14 e il 19 maggio, il percorso si concluderà mercoledì 26 maggio con una performance corale in streaming dalle ore 19,30 alle 21 sulla piattaforma Twitch.

 

Moira / Mɔjra / Mɔɪ.rə si articola come un’indagine sul linguaggio, dando alle parole la possibilità di trasformare la realtà senza che queste esercitino un effettivo potere sugli oggetti nominati. Moira cambia continuamente forma e formato: da testo si fa screensaver, per poi mostrarsi, muoversi e parlare in una stanza d’animazione virtuale. Lo spettatore che seguirà la performance live sarà invece trasportato in un luogo fisico, reso tale grazie ai movimenti nello spazio dei performer.

 

Il nome Moira, come racconta la curatrice Marta Federici, fa riferimento a contesti culturali variegati: dalle Moire della tradizione greca alle mouras encantadas del folklore portoghese. Mancano invece nel culto cristiano corrispondenze con le sante ricordate nel calendario liturgico, risultando così un nome adespota (letteralmente “senza padrone”). Caterina Silva ha fatto tesoro di queste suggestioni creando una base per un racconto inedito.

 

Il progetto si apre a dialoghi tra passato e futuro, in termini di strumenti come di contenuti, e si relaziona inoltre a un’opera scelta tra quelle della collezione del Premio Termoli, la tela di Anselmo Anselmi Interspazio 10 (1973), che rappresenta delle finestre che si aprono su uno sfondo scuro, prestandosi a una trasposizione digitale di finestre di accesso ad altri schermi, mondi e consapevolezze.

 

Sul portale MACTE Digital rimarranno disponibili tutte le fasi del progetto e al termine sarà pubblicato un glossario che raccoglierà le parole di Moira e che potrà essere scaricato dal pubblico.

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